La presentazione in bianconero dell'ex fuoriclasse brasiliano del Barcellona: "E' davvero un onore stare qui, è un onore entrare a far parte di questa squadra. Ho scelto la Juve perché mi piace sognare"
Il giorno di Dani Alves è arrivato. Dopo le visite mediche di lunedì, il giocatore brasiliano è stato presentato oggi allo Juventus Stadium. "E' davvero un onore stare qui, è un onore entrare a far parte di questa squadra - ha detto l'ex calciatore del Barcellona -. Ho scelto la Juve perché mi piace sognare, sognare squadre grandi, sognare insieme ai grandi giocatori e penso che la Juve abbia un grande sogno che io voglio condividere e cercare di renderlo una realtà. So che è da molto che la Juve non vince la Champions e che è un titolo cui ambisce, è da molti anni che è leader in Italia e in Europa ha questa voglia di trionfare".
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La Juve, inoltre "ha dei giocatori molto importanti, ha una storia importante, a me piacciono molto le squadre che hanno una storia. Io voglio far parte di questa storia. Visto che considero una grande squadra la Juve, penso che sarà un'esperienza davvero interessante".
E poi é spuntato il pallone.... #BemVindoDani @DaniAlvesD2 pic.twitter.com/PK3kPE8You
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Dani Alves vestirà la maglia numero 23 perché "LeBron James è un giocatore che si reinventa, che non si siede sugli allori ma vuole sempre trovare nuove sfide e vincerle. Non si accontenta mai. Era a Miami, stava facendo una buona carriera e ha deciso di cambiare. Quest'anno è tornato alla grande e si è reinventato. E' un numero che mi risveglia questa sensazione di venire in un nuovo Paese, in una nuova squadra e potermi reinventare".
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Su cosa manchi alla Juve per vincere la Champions "non so rispondere", ha aggiunto Alves che ha quindi aggiunto: "Vediamo di risolvere insieme ai compagni quello che manca a questa squadra a livello europeo. E' sicuramente una competizione importante, dove bisogna giocare bene, non basta avere dei buoni giocatori, ma bisogna saperla affrontare nel modo giusto". Lasciato il Barcellona, la Juve è ora motivo di rilancio perché "di solito il calcio italiano è rappresentato quasi sempre dalla Juve all'estero, quindi è un'opportunità unica quella di far parte di una squadra unica, che ha una storia importante, una squadra che non vince da molti anni questa competizione europea e quindi lotteremo fino in fondo per poterlo fare".
Voglia di vincere, ma anche profilo basso: "Sono sicuro che ci divertiremo moltissimo, perché per quanto so le informazioni sono buone, sono tutti professionisti e voglio anche sappiate che non mi ritengo una stella del calcio, sono uno che lavora molto, che si allena molto e farà del proprio meglio". Primi contatti con l'ambiente Juve, dunque, ma anche primo confronto con Allegri: "Ho parlato con lui. Ma in realtà non abbiamo ancora approfondito cosa si aspetti da me. Penso - ha aggiunto Dani Alves - che una delle cose più rimarchevoli della Juve è lo studio che fa sempre sui giocatori che segue. Non devono essere solo importanti a livello individuale, ma devono anche saper fare squadra". In bocca al lupo.