Ferrero: Mi sono fidato di Cassano e mi ha fregato

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Il presidente della Samp commenta il caso FantAntonio: "Lui s'impunta, è uno che vuole far le guerre. Mi spiace che uno del suo talento preferisca non giocare, se vorrà tutti i soldi glieli darò. L'ho trattato come un figlio, ma sono rimasto fregato" 

Parti ancora distanti tra la Sampdoria ed Antonio Cassano. L'incontro tra il presidente Ferrero e il giocatore barese previsto nella giornata di lunedì non si è tenuto dopo la decisione di Fantantonio di rifiutare l'invito. Cassano non rientra più nei piani societari pur avendo ancora un anno di contratto a 700mila euro ed è di fatto fuori rosa non essendo stato inserito nella lista dei 25 giocatori consegnata alla Lega Calcio.

L'attaccante continua ad allenarsi a parte al Mugnaini di Bogliasco e non sembra avere alcuna intenzione di accontentare la società che vorrebbe una risoluzione del contratto. Il d.s. Osti è però al lavoro per ricucire le parti e trovare una soluzione prima della fine del mercato. Il rischio è che il giocatore rimanga a libro paga della Sampdoria almeno sino a gennaio senza però poter essere utilizzato proprio per il suo mancato inserimento nella lista. 

Il presidente Ferrero ha commentato a TeleNord il rifiuto da parte di Cassano di cercare un dialogo: "Cassano s'impunta, è uno che vuole far le guerre. Ma le guerre non sono mai bene. Mi spiace che uno del suo talento preferisca non giocare, per usare la sua storia per far commuovere qualcuno. L'ho invitato oggi, ma non ha accettato il mio invito. Se vorrà tutti i soldi glieli darò, perché quello è giusto, ho sbagliato e pago. Mi pento solo di aver accettato alcune cose, perché l'ho trattato come un figlio, mi sono fidato ma sono rimasto fregato".