Calciomercato story, i grandi colpi di gennaio
CalciomercatoNel '97 Davids lasciò il Milan per passare alla Juventus, dove ha scritto una pagina di storia. Balotelli tornò in Italia a gennaio 2013 e spinse il Milan in Champions League, Stankovic passò dalla Lazio all'Inter diventandone poi una bandiera. Ecco i 5 grandi nomi che hanno fatto la storia del calciomercato invernale
Chi lo ha detto che quello di gennaio è soltanto un mercato di riparazione? E’ vero, la maggior parte delle volte è così. Prestiti, qualche occasione, piccoli rinforzi a prezzo scontato che completano una rosa, riempiono le lacune e sostituiscono gli infortunati. Poco esaltanti, insomma. Ma spesso i colpi di gennaio - quelli veri - hanno cambiato stagione e storia di un club, hanno invertito le fortune e scritto pagine importanti della storia di una squadra. Ne abbiamo scelti 5, i più significativi. I simboli di un mercato che può svoltare una stagione, anche a gennaio.
Edgar Davids (dal Milan alla Juventus, dicembre 1997) - Non serve tifare Juventus, siamo stati un po’ tutti innamorati (calcisticamente) di lui. Il talento olandese, i capelli sempre originali, quegli occhiali insoliti da vedere su un campo di calcio. Edgar Davids ha fatto la storia del calcio italiano, a modo suo. Ed è uno di quei giocatori che ha giocato nelle tre big del nostro campionato. Arrivò al Milan nel 1996 a parametro zero grazie alla sentenza Bosman, poco più di un anno in rossonero senza lasciare grossissimi ricordi. Poi? A dicembre 1997 il passaggio in bianconero: 9 miliardi di lire per diventare il primo olandese della storia della Juventus. A Torino è un altro giocatore rispetto alla parentesi milanese: vince 3 scudetti, 2 supercoppe italiane ed un intertoto. Poi, dopo una parentesi al Barcellona, passerà all’Inter. Ma è quel trasferimento nell’inverno tra il 1997 ed il 1998 che ha segnato la sua storia. E quella della Juventus.
Dejan Stankovic (dalla Lazio all’Inter, gennaio 2004) - Succede quasi di tutto. Accuse, polemiche, contratti firmati e accordi annullati. Tra Dejan Stankovic e l’Inter c’è di mezzo la Juventus. Il serbo sembra ad un passo dai bianconeri già nell’estate del 2003, poi si inserisce l’Inter e l’accordo salta. Deki vuole soltanto i nerazzurri e a gennaio, a sei mesi dalla scadenza del suo contratto con la Lazio, firma con il club di Moratti dicendo no alla Juventus e mettendosi subito a disposizione di Roberto Mancini. In nerazzurro, Stankovic vincerà 5 scudetti, 4 Coppa Italia, 4 supercoppe, la Champions dell’anno del triplete ed il Mondiale per club. Chiuderà qui la carriera dieci stagioni dopo quel gennaio del 2004. Altro che mercato di riparazione, un vero e proprio colpo per la storia dell’Inter.
Mario Balotelli (dal Manchester City al Milan, gennaio 2013) - Balo is back. Milano-Manchester andata e ritorno, il Milan lo riporta in Italia. Stessa città, sponda diversa. Rossonera. Galliani lo strappa al City per 20 milioni di euro più 3 di bonus, Balotelli arriva al gong finale del calciomercato invernale. E’ il 31 gennaio 2013, tre giorni dopo farà l’esordio contro l’Udinese a San Siro: doppietta per Allegri e per la rincorsa Champions. Il Milan insegue e supera la Fiorentina al terzo posto, preliminari conquistati anche (e forse soprattutto) grazie ai gol di Super Mario. Saranno 12 in 13 partite di campionato, 14 in 30 l’anno successivo prima della cessione al Liverpool. Ma in quel gennaio il Milan riportò in Italia Balotelli, e Super Mari trascinò i rossoneri in Champions League.
Radja Nainggolan (dal Cagliari alla Roma, gennaio 2014) - Roma o Juventus? Juventus o Roma? Il ballotaggio, nella testa di Nainggolan, forse non c’è mai stato. Ma sul mercato c’era eccome. Gennaio 2014, il belga - già leader del Cagliari da tre stagioni - ne sta disputando un’altra di altissimo livello. E inevitabilmente le big ci mettono gli occhi sopra. E’ un duello Juve-Roma, come sempre nella vita di Radja. Contatti notturni, incontri, un Sabatini sempre sveglio ed un agente, Alessandro Beltrami, sempre al lavoro. Il teatro è Milano, la notte la compagna di avventura. Chi la spunta? Alla fine la Roma: prestito per 3 milioni di euro con opzione di riscatto della metà del cartellino fissato a 6 milioni di euro. Verrà riscattato, prima una metà e poi l’altra (per 9 milioni di euro). Un affare, visto quanto vale adesso. E quando ha cambiato le gerarchie del centrocampo giallorosso.
Mohamed Salah (dal Chelsea alla Fiorentina, gennaio 2015) - Buffa la storia del calciomercato, a volte. Può succedere ad esempio che un club a cui stai vendendo uno dei tuoi giocatori migliori voglia inserire nella trattativa il prestito di un esubero che da loro non gioca. E può succedere che quell’esubero, accettato controvoglia, svolti la tua stagione in sei mesi. E può succedere che te ne innamori, che sei sicuro di tenerlo ancora con te, di riscattatlo e invece in estate… pfiu, va via. Come un amore… invernale. La storia tra Mohamed Salah e la Fiorentina è più o meno questa: indifferenza, innamoramento, delusione. A gennaio 2015, la Fiorentina sta trattando con il Chelsea di Mourinho il passaggio di Cuadrado al Blues: è un colpo di quelli importanti, le cifre ballano tra i 25 ed i 30 milioni di euro. Si arriva all’accordo, il Chelsea prova a buttar dentro anche il prestito semestrale di Salah. Chi? A Londra gioca poco, ma a Basilea aveva fatto vedere grandi cose. La Fiorentina, un po' titubante, accetta. Trenta milioni per Cuadrado e in viola arriva l’egiziano: prestito oneroso per 1 milione di euro e possibilità di acquisto a titolo definitivo in estate per una cifra fissata a 15 milioni di euro. "La possiamo inserire questa clausola di veto che il giocatore può esercitare se non vuole essere riscattato?", chiede l’agente. E la Fiorentina acconsente, “tanto chissà questo cosa farà”. E invece in sei mesi cambia la stagione della Viola di Montella: 9 gol in 26 partite, Momo incanta e conquista Firenze. Lo riscattano? Vorrebbero, ma lui oppone il veto e saluta la Fiorentina. Lo vuole l’Inter, lo prenderà la Roma. E da amore invernale è diventato colpo estivo… in giallorosso.