Juve, preso Caldara: tra Tolstoj e pallone

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Mattia Caldara, nuovo acquisto della Juventus
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Timido, educato. Uno che legge Dostoevskij e Tolstoj: "Alla play perdo tempo, la lettura mi lascia qualcosa". L'Atalanta, lo stage in Nazionale, uno zainetto storico e la maglia di Chiellini: "Non gliel'ho chiesta, mi vergognavo". Ora la Juventus e un sogno tutto suo, ecco chi è il giovane Caldara

A vederlo così sembra un bravo ragazzo. Uno di quelli classici: timido, educato, senza un filo di barba. Uno a posto. Poi lo conosci bene e scopri che è anche peggio. In senso buono eh, ci mancherebbe. Ma rispetto ai suoi coetanei pallonari, forse, Mattia ha qualcosa in più. Basta sapere cosa legge: "Dostoevskij, Delitto e Castigo". Ah: "Poi Tolstoj! Non so, ma con la playstation mi sembra di perdere tempo". Orgoglio di tutte le mamme e pure del suo prof, un certo Signorelli: "Questa passione per la lettura è nata grazie a lui, ti lascia qualcosa dentro". Badate bene: Mattia Caldara è un calciatore, gioca da centrale e lo fa pure bene. Pulito, attento, ordinato. Insomma, l'avete capito: "In campo come nella vita". Nereo Rocco docet. 

Sulle orme dei suoi idoli - Due punti di riferimento: "Nesta e Chiellini!". Anche se quando ha dovuto chiedergli la maglia non ce l'ha fatta: "Da piccolo avevo il suo poster, ma mi sono vergognato". Pazienza dai, lo farà a giugno. Perché Caldara ha appena firmato per la Juve, 15 milioni di euro più altri 6 di bonus (resterà in prestito all'Atleti Azzurri d'Italia fino al 2018). Semplicemente, il futuro (classe '94). Cresciuto all'Atalanta insieme a una generazione d'oro: Gagliardini (ora all'Inter), Grassi, Conti, Kessie, Petagna. Già, Andrea. Che storie tra i due: "Mi prende in giro dicendomi che sono troppo agitato, perché la mia tranquillità è nota a tutti. Io gli rispondo che a furia di tirargli calcioni in allenamento gli ho raddrizzato i piedi: adesso fa gol in Serie A". Altro talento, ma occhio a Mattia. Uno con dei valori seri, guai a chiamarlo privilegiato: "Esempio? Io? È più importante chi scopre un farmaco o una malattia". Chapeau.

"A ballare? Un disastro!". E quello zainetto... - Se non avesse fatto il calciatore? "Probabilmente sarei diventato un bancario". Oppure si sarebbe iscritto a lettere. In italiano andava bene, in letteratura era da ottimo. E con le donne... "Durante le ore di Educazione Fisica giocavamo sempre a calcio e passavamo la palla alle ragazze, appositamente!” racconta uno dei suoi amici, Daniele Mologni. Adesso, però, Mattia è fidanzato con la bella Giulia, sua prima tifosa (frequenta legge). Bomber. Pure in Serie A con l'Atalanta, 3 gol quest'anno. Un bel bottino per uno "che non segnava mai". Parola agli ex compagni: "Lo prendevamo in giro, una volta segnò contro il Novara e fu un mezzo miracolo". Che tipo, Caldara. Disastro a Fifa e anche a ballare: "All'inizio era un po’ teso, poi ha rotto il ghiaccio". Ora è migliorato dai. Prima era un ragazzino come tanti che girava con uno zainetto un po' ingombrante, marcato Eastpak. Alle superiori, in Primavera, pure a Trapani e a Cesena. Sempre con lui, ovunque. Dentro sistemava i suoi sogni e le sue speranze, i suoi libri e le sue emozioni. Il Codice da Vinci e Anna Karenina. "Senza contare le ricette di mamma!". Anche le sue ambizioni. Più uno stage in Nazionale arrivato con Ventura: "Per me è motivo d'orgoglio". C'è tutto. E chissà se lo porterà pure a Torino. 

The Wall - Soprannomi vari raccolti negli anni: Poeta, Caldors, The Wall. Ecco sì, azzeccato. Perché lì dietro non passa nulla, attento e diligente. Questione di mentalità. Umilissimo, lui. Tant'è che quando lo paragonano a Scirea e Barzagli arroscisce: "Sono esempi, campionissimi, mostri sacri. Io ho ancora tanta strada da fare". Orgoglio di papà Stefano, che non riesce a vedere una sua partita: "Le sente troppo". Aneddoto d'obbligo: "Due anni fa quando ero nel Trapani e giocavamo a Carpi, gli presi il il biglietto. Solo dopo la partita ho saputo che non ce l'aveva fatta a entrare, ma era rimasto a camminare per tutto il tempo nel centro di Carpi. Neanche in tv riesce a vedere le mie partite!". Un caso più unico che raro. Ma prima o poi ci sarà, gliel'ha promesso. Forse allo Stadium alla prima con la Juve? Può darsì. Altra cosa da infilare nello zaino. Occhio a non riempirlo però, la maglia di Chiellini merita uno spazio.