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Una "Locomotiva" per la Roma: chi è e come gioca Rick Karsdorp

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Rick Karsdorp, nuovo terzino della Roma (Getty)

Lui, la bella Astrid e la passione per i tatuaggi. Chi è e come gioca il nuovo terzino dei giallorossi, secondo colpo di Monchi. E pensare che a 15 anni il padre lo fece smettere di giocare perché andava male a scuola...

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Papà Fred gli diede una bella scossa. “Vai male a scuola? Perfetto, allora niente calcio”. Karsdorp aveva 15 anni e nessuna voglia di studiare: “Non sono uno che legge libri o a cui piace mettersi lì. Dissi a mio padre che sarei diventato un calciatore”. Oppure? “Niente!”. Determinato, ambizioso, sicuro di sé. Anche se per un anno non vede l’ombra di un pallone a causa di una pessima pagella. Papà Fred, tutta “colpa sua”. Ma alla fine Karsdorp si diploma. Nessun ritorno in campo però, chissà perché: “Viveva per lo sport ma penso fosse spaventato da qualcosa. Insicuro forse, timoroso di fallire”. Altro giro… altra scossa di Fred, meccanico di professione ma intuitivo. Lungimirante. Perché oggi - e grazie a quelle "scosse" - Karsdorp (classe '95) è il nuovo acquisto della Roma, pronto ad un nuova sfida in Serie A dopo aver vinto il campionato olandese col Feyenoord lo scorso anno. Una "Locomotiva" per Di Francesco.

Come gioca Karsdorp

Il suo soprannome parla chiaro: “Locomotiva”. Uno di quelli che corre veloce lungo la fascia. Rapido, tatticamente intelligente, costante in fase di spinta. Terzino moderno dai piedi buoni: fino a due anni fa, infatti, giocava come trequartista e amava tentare la giocata individuale. Retaggi pallonari che adesso sfoggia sull’esterno, in difesa: la sua percentuale di passaggi riusciti nell’ultima stagione è molto alta (circa l’80%). Unità alla facilità nell’assist: 19 totali. Difetti? Segna poco, in 101 presenze col Feyenoord ha siglato un solo gol. Ma si propone. Spinge molto, cerca il passaggio smarcante per le punte. In fase offensiva è determinante. Schierarlo terzino fu un’intuizione di Franck Rutten, suo primo allenatore: “Ha corsa, piede e forza nell’uno contro uno”. Esordio da dimenticare però: “Mi sentivo umiliato – disse Karsdorp - come se da giocatore promettente mi fossi trasformato in un fallimento”. Tuttavia, nonostante l’incidente di percorso, da quel giorno ha sempre giocato lì, anche con van Bronckhorst, bravo ad affinarne le qualità facendolo diventare uno dei migliori laterali: nelle ultime due stagioni in Eredivise ha fornito più assist di tutti (ben 14). "Unstoppable"

Lui, Astrid e i tatuaggi

Il volto di suo padre è stampato sulla coscia: “Anche se i tatuaggi non gli piacciono”. Pazienza. Karsdorp ne ha tanti e su tutto il corpo, esattamente come suo fratello Kevin. Alcuni lo hanno etichettato come un “ragazzo presuntuoso”. E lui che fa? Conferma: “Forse sì. Ho sempre pensato che sarei diventato un professionista, è ciò che ho sempre voluto fare”. Oggi sbarca a Roma per 16 milioni, il secondo colpo targato Ramon Monchi dopo Hector Moreno. Aneddoto importante tra i due: qualche tempo fa, durante un Feyenoord-Psv in Eredivise, Karsdorp ha sfiorato la rissa col messicano, in quanto quest’ultimo si era messo in mezzo in una lite tra lui e Pareiro. Ora i due giocheranno insieme. Da Rotterdam a Roma… la Locomotiva viaggia insieme alla bella Astrid. Su Instragram vanno forte, foto e scatti a non finire. Chiamasi "Wag".  E ora Karsdorp è pronto all'ennesima tappa: più rapido, più veloce. Stavolta nella Capitale.