Calciomercato, Milan: punizioni e talento, ecco chi è Hakan Calhanoglu

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Calhanoglu (Getty)

È tra i maggiori specialisti al mondo dei calci di punizione, ma il talento turco classe 1994 segna in ogni modo: 'gusto' dell’assist e duttilità tattica, un vero e proprio jolly per Montella. Tra le chiamate alla madre, la depressione e la… pistola puntata alla tempia da Tore: ecco chi è Hakan Calhanoglu, nuovo talento del Milan

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Lo chiamano il 'Dio delle punizioni' ed il motivo è facilmente intuibile, un soprannome ‘assecondato’ dai numeri: 11 gol su calcio da fermo nella stagione 2013/14 (uno da 40 metri), più di ogni altro giocatore nei cinque campionati principali europei, a cui vanno aggiunte altre sette realizzazioni negli ultimi tre anni, le stesse reti messe a segno da Dani Parejo del Valencia, una in meno di Leo Messi e Miralem Pjanic. Hakan Calhanoglu, professione specialista. Perché il Milan non ha solo messo nel suo motore un talento tuttofare, capace di ricoprire più ruoli oltre a quello di trequartista a lui più congeniale, ma anche un vero e proprio cecchino implacabile nei calci da fermo. Una rarità per il Milan, andato a segno solo sei volte su calcio di punizione negli ultimi tre anni. E non inganni la data (agosto 2016, contro l’Hannover) dell’ultima prodezza a scavalcare la barriera e lasciare di stucco il portiere avversario: Hakan Calhanoglu da febbraio in avanti non ha più giocato per via di una squalifica relativa ad un vecchio accordo, datato 2011, non rispettato in cui il turco viene ritenuto 'colpevole' di aver per aver firmato un contratto con il Trabzonspor, salvo poi restare al Karlsruher, per poi trasferirsi successivamente all'Amburgo. Storia vecchia, ormai alle spalle: perché per Calhanoglu l’occasione del riscatto si chiama Milan.

Duttilità, gol (non solo su punizione) e assist: ecco chi è Hakan Calhanoglu

20 milioni di euro più quattro di bonus, queste le cifre che hanno messo d’accordo Milan e Bayer Leverkusen: un colpo in piena regola, fortemente voluto dal direttore sportivo rossonero Massimiliano Mirabelli, uno che ha sempre avuto un debole per Hakan Calhanoglu. Ma in che ruolo verrà schierato da Montella nella prossima stagione? Il talento turco classe 1994 è un trequartista, ma si tratta di un 10 atipico: poche giocate fini a se stesse, ma qualità al servizio della squadra e quel gusto particolare per gli assist, altro marchio di fabbrica della casa. Calhanoglu potrebbe essere schierato come esterno offensivo nel 4-3-3, anche se in passato ha giocato anche da interno di centrocampo, da regista e anche da quarto di sinistra in un 4-4-2. Duttilità al potere, un jolly che innalza di molto il tasso tecnico della formazione allenata da Vincenzo Montella. E che garantisce gol, non solo su punizioni: quelle sono sì una specialità, ma Calhanoglu segna tanto (per non essere un attaccante puro) e lo fa in ogni modo. Destro delicatissimo e tiro potente e preciso dalla distanza, ma anche inserimenti e freddezza dentro l’area di rigore: 6 gol (e 5 assist) da agosto 2016 fino al 28 gennaio 2017 nell’ultima stagione in campionato, 28 in 111 presenze complessive in Bundesliga.

La mamma, la depressione e 'l’incubo' Tore

Caratteristiche tecniche evidenti e sotto gli occhi di tutti, ma chi è invece l’uomo Hakan Calhanoglu? A Leverkusen garantiscono che si tratti di un 'bravo ragazzo', uno che prima di ogni partita chiama la madre Naime per scambiare qualche parola di incoraggiamento: "La sua voce mi motiva”, confessò lo stesso Calhanoglu. Nato in Germania ma orgogliosamente turco, Calhanoglu è stato protagonista di un episodio un po' particolare ai tempi dell’Amburgo: prima il rinnovo con il club e la precisa richiesta di "voler diventare una bandiera", poi improvvisamente il dietrofront. Hakan non si presenta in ritiro, chiede di essere ceduto, presenta un certificato medico nel quale svela di soffrire di depressione, cambia numero di telefono e 'scompare' per un paio di giorni. Divorzio già scritto e trasferimento al Bayer, il resto è storia dei giorni nostri, con il Milan che lo acquista dal club tedesco per 20 milioni di euro più 4 di bonus. E la Nazionale? Proprio durante un ritiro con la Turchia, Hakan Calhanoglu ha vissuto uno degli attimi più terribili della sua vita: Gokhan Tore, suo compagno di squadra, lo minacciò puntandogli una pistola carica alla tempia. Storie vecchie, storie da Calhanoglu: nuovo talento turco pronto a far sognare la Milano rossonera.