Calciomercato, da "nuovo Pelè" alla terza serie svedese: la nuova vita di Freddy Adu

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Freddy Adu (Getty)

A 14 anni attirò l’attenzione dei top club europei, il Benfica lo strappò alla concorrenza di United e Chelsea. Ricordate Freddy Adu? Il "nuovo Pelè" ripartirà dalla terza serie svedese, l'Oskarshamns AIK lo attende

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Mai dire fenomeno. O almeno in questo caso, quello di Freddy Adu. Ricordate il ragazzino che appena 14enne attirò l’attenzione dei principali club europei dopo essere diventato il più giovane calciatore di sempre ad aver esordito in MLS? All'epoca lo definirono addirittura il "nuovo Pelè" e quando il Benfica, nel 2007, lo strappò alla concorrenza di Chelsea e Manchester United sborsando due milioni di dollari per il ragazzo all’epoca 18enne in molti parlarono di colpo sensazionale. 11 anni dopo il trasferimento poco fortunato in Europa, la situazione intorno a Freddy Adu è decisamente cambiata: da fenomeno a flop, da campione a bidone. Il passo è breve, brevissimo. Etichetta appiccata addosso che al ragazzo ha fatto male: una parabola discendente che oggi lo vede nuovamente balzare nelle prime pagine del calciomercato. Lontani i tempi in cui Adu era sul taccuino dei top club, l’attaccante classe 1989 potrebbe nuovamente ripartire dall’Europa: stando a quanto riportato dall'Aftonbladet, la nuova squadra di Adu potrebbe infatti essere l'Oskarshamns AIK, terza serie svedese.

Da "nuovo Pelè" a flop mondiale

America, Portogallo, Francia, Grecia, ancora Usa, Turchia, Brasile, Serbia e Finlandia: un giro del mondo (calcistico) infinito per Freddy Adu che adesso – flop dopo flop – è pronto a ripartire dalla terza serie svedese. Forse, verebbe da dire… Perché il ragazzo, che sempre secondo Aftonbladet sarebbe atteso questa settimana in Svezia per sostenere le visite mediche con l'Oskarshamns AIK e per limare gli ultimi dettagli contrattuali, ha smentito il suo trasferimento con un messaggio via Twitter. Strategia o verità? Di certo, comunque andranno le cose, la sostanza difficilmente cambierà: da nuovo Pelè a flop intercontinentale, la triste parabola di Freddy Adu è ormai scritta.