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Calciomercato, caccia ai nuovi Milinkovic-Savic: 10 consigli in Europa

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Luca Cassia

Ruiz e Loftus-Cheek, Zakaria e Berge, solo alcuni dei centrocampisti europei dal profilo moderno (Foto Getty)

Non smette di stupire il centrocampista della Lazio, 22enne dai mezzi incredibili per qualità e strapotere fisico. Chili e centimetri ormai necessari nel calcio moderno insieme al bagaglio tecnico, doti comuni ad altri giovani in Europa. Abbiamo selezionato 10 nomi per il centrocampo, talenti da monitorare sul mercato

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Impossibile prescindere dalla fisicità nel calcio moderno, parametro che in Italia premia il profilo titanico di Sergej Milinkovic-Savic. È il centrocampista della Lazio, 22 anni e 192 centimetri l’altezza, il modello ideale per tecnica e potenza: c’è la classe innata accompagnata dallo strapotere atletico, tutt’altro che uno scoglio nel suo caso. A dispetto della mole, infatti, il ragazzone serbo non paga in termini di versatilità e completezza nelle fasi di gioco: distrugge e crea, difende e attacca con eguale efficacia. Non è un caso che l’asta per strapparlo dalla Capitale sarà vertiginosa, follie di mercato che allontanarono dalla Serie A anche Paul Pogba. L’ex Juventus è il riferimento internazionale per il mediano del nuovo millennio, identikit destinato al tedesco Goretzka dopo aver premiato i vari André Gomes, Rabiot e Bentaleb. Tra i più giovani calano le quotazioni di Hojbjerg e Grujic ai margini in Premier League, mentre Bakayoko e Weigl militano già in una big. E in Italia? Detto dello spaventoso Milinkovic-Savic, il campionato in corso sta legittimando le qualità di Barak insieme al contributo box-to-box di Cristante. Fisico e repertorio già palesati da Gagliardini e Pellegrini, tuttavia proviamo a focalizzarci sui prossimi centrocampisti totali destinati ai radar di mercato. Ne abbiamo scovati 10 tra i campionati esteri, tutti compresi tra i 18 e i 22 anni ma provvisti di un’altezza non inferiore ai 185 centimetri. Questioni di statura intesa come un valore necessario, ma c’è di più.

RODRIGO HERNÁNDEZ (1996, VILLARREAL)

Meglio noto come Rodri, madrileno cresciuto nell’Atletico che lo scaricò per mancanza di potenziale fisico. Ebbene, cinque anni più tardi il mediano vanta 1.90 m d’altezza e un impatto incredibile a bordo del Sottomarino Giallo. Sono oltre 60 le presenze in prima squadra, ben 26 nella stagione in corso dove figura come la pedina più utilizzata da Javier Calleja. Marca scrive del suo ritorno all’Atletico a partire dalla prossima estate a fronte di 25 milioni di euro, sforzo economico dettato da un profilo di livello e un carisma non comune a 21 anni. Nato trequartista ma dirottato a copertura della difesa, Rodri eccelle in fase d’interdizione con buone trame di palleggio. Dove non arriva in velocità compensa con un innato senso tattico, dote quest’ultima comune a Busquets e che ha convinto Simeone a lanciare l’assalto finale.

FABIÁN RUIZ (1996, BETIS SIVIGLIA)

Sempre nella Liga non vanno trascurati i numeri di Joan Jordán (5 reti in 16 gare), 23enne centrocampista del sorprendente Eibar. Soffermiamoci tuttavia sull’alter-ego di Rodri, coetaneo di 189 centimetri dalla maggiore verve offensiva poiché schierabile anche sulla trequartista e in fascia. Mancino e canterano del Betis, squadra dove sfiora i 40 gettoni ufficiali e fresco dell’ultimo gol segnato nel derby contro il Siviglia di Montella. Un anno fa passava in prestito all’Elche, tappa fondamentale tra maturità e sviluppo muscolare per un ragazzo cresciuto di 30 centimetri in soli cinque mesi a 14 anni. Tornato in biancoverde ha subito conquistato Setién dalla scorsa estate (gol da applausi al Milan in amichevole) e pure il Barcellona: El Mundo Deportivo riporta dell’interesse azulgrana e di una clausola rescissoria pari a 15 milioni di euro. Intanto divide il centrocampo della Rojita con Rodri, due colossi della Spagna che verrà.

RUBEN LOFTUS-CHEEK (1996, CRYSTAL PALACE)

In Premier League due nomi chiacchierati da tempo sono quelli di Chalobah e Hughes, mediani di peso sebbene frenati dai problemi fisici al Watford. È invece di casa alle Eagles il centrocampista prossimo ai 22 anni, talento che tornerà al Chelsea il prossimo giugno. Scarsa la continuità ottenuta ai Blues con Mourinho e Conte, decisamente maggiore lo spazio raccolto in stagione con 16 incontri e un gol segnato allo Stoke. I 191 centimetri d’altezza e il contributo in entrambe le fasi di gioco rispondono al profilo del centrocampista moderno: efficace al passaggio, equilibrio nel reparto e malizia negli inserimenti. Il ct Southgate, memore dei numeri in U-21 (17 caps e 7 reti), lo ha già lanciato con profitto nella Nazionale maggiore. Chissà che non riesca a calarsi in un centrocampo made in England al Chelsea in coppia con Ross Barkley.

DENIS ZAKARIA (1996, 'GLADBACH)

Tradizionalmente multietnica e dalle tante risorse, la Nazionale svizzera ha già accolto Edimilson Fernandes (21 anni e 190 cm) del West Ham ovvero il cugino di Gelson e Cabral avvistati in Serie A. Un centrocampista votato alla quantità come il coetaneo del Borussia Monchengladbach, 191 centimetri di potenza nel reparto più delicato. Origini congolesi ma cresciuto in Svizzera (Servette e Young Boys), Zakaria si è trasferito in Bundesliga raccogliendo l’eredità di Dahoud passato al Dortmund. Investimento da 12 milioni di euro, spesa giustificata in fase di rottura nonché confortata per gamba e visione di gioco. Davanti alla difesa è una garanzia, d’altronde ha già fatto parte della spedizione svizzera a Euro 2016. Conosce pochi rivali per prestanza e dinamismo, buono pure l’impatto in Germania (16 presenze e un gol) agli ordini di Hecking.

LEANDER DENDONCKER (1995, ANDERLECHT)

Se ne parla in orbita Premier League, campionato che vede in pole position Manchester United e West Ham per strapparlo da Bruxelles. Lui è il 22enne centrocampista belga dell’Anderlecht, 188 centimetri distribuiti su 83 chili all’occorrenza utili anche nel cuore della difesa. Prodotto del vivaio e dal 2014 in prima squadra, Dendoncker ha accumulato oltre 150 presenze con i campioni in carica affacciandosi pure in Nazionale (4 gettoni). Fa parte dell’immensa produzione di talenti del Belgio, ecco perché il temperamento e la gestione del pallone pretendono una destinazione più probante. Base d’asta a partire da 20 milioni di euro, intanto dalla Jupiler League convince pure il nome di Uche Agbo: classe 1995, nigeriano dello Standard Liegi solo di passaggio all’Udinese, rappresenta una soluzione decisamente meno onerosa (3 milioni di euro).

WESTON MCKENNIE (1998, SCHALKE 04)

Non è ancora 20enne invece il giovanissimo mediano dello Schalke di scena in Bundesliga. Al battesimo in Germania ha già raccolto 13 presenze e buone indicazioni, lui che dal passaporto statunitense aveva già vissuto nel Paese in tenera età. Un golden boy del calcio a stelle e strisce, lo ribadisce il debutto con gol in amichevole contro il Portogallo. Legato a doppio filo a Pulisic e blindato dal contratto più esteso in rosa (fino al 2022), McKennie è il giocatore in squadra ad aver macinato più chilometri (7.8 di media) per la gioia dell’allenatore Domenico Tedesco. Un cartellino destinato a lievitare, ecco perché Gbamin (22 anni del Mainz) e Walace (classe 1995 dell’Amburgo) costituiscono alternative low cost ma coerenti al profilo.

TOMAS SOUCEK (1995, SLAVIA PRAGA)

Magari non saranno sinonimi di garanzia, tuttavia la nazionalità è la stessa di Barak così come il club che ha lanciato il sorprendente ceco in Serie A. Perfino i centimetri d’altezza, per entrambi superiori ai 190, tracciano un parallelo tra i due compagni di reparto nell’U-21 prima dell’avvento nella Nazionale maggiore. È Soucek l’ultimo gioiello della Repubblica Ceca, talento sul quale ha già messo gli occhi la Fiorentina in caso di partenza di Badelj o Sanchez. Mediano muscolare e di equilibrio, giocatore prezioso per mezzi fisici e intelligenza tattica tanto da disimpegnarsi pure da centrale difensivo. Miglior giovane dello scorso campionato, applaudito contro l’U-21 azzurra in occasione dei recenti Europei di categoria. Prezzo inferiore ai 3 milioni di euro a differenza di Okay Yokuslu, 23 anni e 191 centimetri al servizio della Nazionale turca.

SANDER BERGE (1998, GENK)

La squadra d’appartenenza è la stessa dove spiccò il salto Milinkovic-Savic, d’altronde i belgi rappresentano una delle società più attente ai prospetti su scala europea. L’identikit parla di un centrocampista 19enne dal fisico imponente (196 cm per 88 kg), struttura che non risparmia una tecnica di base elegante a partire dal trattamento con il pallone. Da un anno in Belgio a fronte di 2 milioni di euro (oggi ne vale 9), Berge è già entrato in pianta stabile nella Nazionale norvegese a dispetto dell’età. Spaventoso in progressione, forse ancora troppo giovane per restituire un profilo definitivo: sicuramente contribuirà la sua prossima meta, tuttavia i margini di miglioramento meritano enorme attenzione. Non lontano dal Belgio brilla invece Simon Gustafson, 6 gol con il Roda in prestito dal Feyenoord, lui è che il fratello gemello del granata Samuel.

DRAGOS NEDELCU (1997, FCS)

La nuova denominazione della Steaua Bucarest non smentisce i risultati sportivi né la valorizzazione dei talenti nel calcio rumeno, vedi il centrocampista lanciato da Gheorghe Hagi nel Viitorul Costanza. A vent’anni ha già raccolto 84 presenze nella massima serie e uno scudetto nell’ultima stagione, traguardi degni di nota per un ragazzo alto 189 centimetri utile all’occorrenza al centro della difesa. Polivalenza tattica e strapotere nel gioco aereo, rapido nonostante la stazza, qualità che l’hanno già premiato in Nazionale. Pagato 2 milioni di euro la scorsa estate, indubbiamente un investimento destinato a rincuorare le casse della Steaua. Lo preferiamo ai giovani Xeka (Digione) e Tousart (Lione) emersi in Ligue 1, sebbene sul conto dell’erede di Gonalons vengano riposte tante speranze dalla Francia del futuro.

KAI HAVERTZ (1999, BAYER LEVERKUSEN)

Decisamente più offensivo dei profili indicati in precedenza, l’ha spiegato lui stesso ispirandosi al connazionale Mesut Oezil. A 18 anni è già sceso in campo 39 volte in Bundesliga segnando 5 gol, un predestinato dal profilo completo: dribbling, facilità nei passaggi e doti d’inserimento. Qualità da curriculum, mai cristalline come la predisposizione ad occupare ruoli diversi: centrale di centrocampo, attaccante sinistro e pure seconda punta. Accompagna un mancino educato a 186 centimetri di statura, tutt’altro che uno scoglio nell’uno contro uno, piuttosto un mezzo utile per liberarsi dalla pressione avversaria. Da non trascurare nemmeno l’abilità nell’assist (5 in stagione), magari preziosa per un futuro da mezzala. A sua differenza Florian Grillitsch, 22enne dell’Hoffenheim, svolge compiti votati alla copertura.