Il Divin Codino è nato il 18 febbraio del 1967. Uno dei talenti migliori del calcio italiano, tra i pro ha esordito nel 1982 con il Vicenza. Poi Fiorentina, Juve, Milan, Bologna, Inter e Brescia. Vice-campione del mondo con l'Italia a Usa '94, riviviamo qui gol e colpi migliori di un campione unico
Roberto Baggio compie 51 anni. Tra i fuoriclasse più amati, ammirati e in parte anche discussi del recente panorama calcistico italiano, è nato a Caldogno, provincia di Vicenza, il 18 febbraio del 1967. Vice-campione del mondo con la nazionale italiana nel 1994 (Mondiale Usa), ha cominciato a giocare tra i professionisti nel Vicenza (1982), per poi vestire le maglie di Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia. Talento puro, ginocchio debole e un piede che forse la Natura non riuscirà più a riprodurre in modo alrettanto perfetto: Roberto Baggio si può, con una sintesi forse ingenerosa, raccontare anche cosi.
Gli infortuni e la rinascita
Una notevole forza d'animo, legata anche alla sua nota fede buddhista, gli ha permesso di superare momenti difficili, come quello legato al primo incidente grave della sua lunga carriera (rottura del crociato), patito a vent’anni. Ne subirà un altro nella stagione 2001/02. Le mani del professor Bousquet, luminare dell’ortopedia francese, gli sistemeranno, poi, quel ginocchio compromesso, ma non al punto tale da impedirgli di dimostrare le sue meraviglie nella città dell’arte, quella Firenze che l’ha saputo aspettare, apprezzare e renderlo grande. E’ lì che incontra Stefano Borgonovo, prima compagno e poi amico anche se alla Fiorentina, l’attaccante resterà una sola stagione. Nove mesi, quelli necessari per far nascere una grande amicizia, consolidata negli anni e, soprattutto nei momenti della grande sofferenza di Stefano. Oggi, Roberto è uno degli esponenti di spicco della fondazione legata al nome di Borgonovo.
Il personaggio
Firenze lo ha aspettato, gli ha dato la notorietà e anche l'amore (qui ha conosciuto la moglie Andreina). La sua grandezza si misura anche con l'essere stato l'unico ex passato alla Juve a raccogliere gli applausi del Franchi: gli fu lanciata una sciarpetta viola dagli spalti, era la stagione 1990-1991, lui la raccolse e la mise al collo. Primi tasselli fondamentali di un carattere forte e fiero, che negli anni gli ha pemesso con sincerità e garbo di opporsi a scelte e opinini, comprese quelle di allenatori con i quali non c'è mai stato un grande feeling. Da Lippi a Ulivieri, passando per Trapattoni e Sacchi. Ambasciatore della FAO, nel 2010 gli è stato conferito il Peace Summit Award, riconoscimento assegnatogli da una commissione composta da Premi Nobel per la pace, alla personalità più impegnata verso i più bisognosi. Oggi impegnato in molte attività giovanili. Anche questo è Roberto Baggio. Nel video d'apertura, invece, potete ammiare e riammirare i gol e le magie di un campione unico.