Il club rossonero ha di fatto chiuso per lo spagnolo del Napoli, che arriverà in estate a parametro zero dopo le visite mediche alle quali si è sottoposto nella giornata di lunedì. Un acquisto chge però apre tanti scenari per il futuro di Donnarumma, il cui entourage non ha preso benissimo l'arrivo di Reina. Gigio si dice sereno, ma cosa succederà adesso?
Ci sono rapporti, in alcune famiglie, che vivono di sottili equilibri costruiti faticosamente nel tempo e cementati da accordi più o meno taciti e spesso taciuti. Promesse fatte nel momento di difficoltà, quando il futuro è un’incognita resa nebulosa da differenti progetti e prospettive. Come quelli, ad esempio, che questa estate stavano per separare Donnarumma dal suo Milan. Questione soprattutto di soldi e opportunità, ma non solo. Il braccio di ferro tra i rossoneri e Raiola, durato quasi due mesi a suon di conferenze strillate, cifre da capogiro e polemiche senza fine coi tifosi, alla fine si è risolto nel migliore dei modi, almeno sulla carta: Gigio rinnova fino al 2021, i rossoneri comprano il fratello Antonio dall’Asteras Tripoli (serie b greca) promettendogli il ruolo di secondo portiere, sui social torna la pace nei commenti e vissero tutti felici e contenti. Sì, ma fino a quando?
Nel calcio, come nella vita, gli scenari possono modificarsi molto velocemente. E così le necessità. Il Milan in estate ha speso tanto e solo nell’ultimo mese, grazie a un allenatore che inizialmente era stato pensato per la Primavera, ha cominciato a raccogliere i frutti di tale esborso economico. 4 vittorie di fila, 7 nelle ultime 8 e a Genova si è anche sbloccato André Silva. La qualificazione in Champions, che solo due mesi fa sembrava un miraggio, adesso è possibile oltre che necessaria, ma anche con l’ipotesi del quarto posto le casse rossonere non avrebbero quei fondi necessari per dare continuità a una campagna acquisti tanto onerosa. La prossima estate il Milan di certo non spenderà quanto fatto nella passata sessione di mercato, ma il bisogno di monetizzare esiste comunque, sia per ovviare ai paletti del fair play finanziario sia per regalare a Gattuso qualche alternativa tecnica in più. E allora, di necessità virtù: si ravana il mercato, andando a caccia di opportunità con il fiuto del miglior cercatore di tartufi. Che spesso si chiamano parametri zero.
Dopo la mossa Strinic, preso gratis dalla Samp, ecco piazzato il secondo colpo: dal Napoli arriva Reina, non proprio uno qualsiasi. L’uomo spogliatoio della banda di Sarri, il portiere due volte campione d’Europa e una del Mondo, un professionista dalla spiccata personalità e nel pieno della maturità calcistica. Insomma, un grande acquisto. Soprattutto se portato a casa in un’anonima mattina di marzo senza sborsare un euro. Ma c’è un problema: come la mettiamo con Gigio? Lo spagnolo, infatti, difficilmente lascerebbe il Napoli, una squadra nella quale è leader, per scaldare la panchina a un diciottenne dal grande presente e dalle speranze ancora migliori, ma pur sempre un diciottenne. E a Mirabelli, che certamente non aveva bisogno di conferme, l’avrà certamente detto. Tutto apposto: contratto fino al 2020 con opzione per un’altra stagione a 3 milioni netti all’anno. Cifre non da panchinaro, ma da titolare.
Il messaggio, all’interno del rapporto del quale si parlava all’inizio, a questo punto sembra oltremodo chiaro. Caro Gigio, ci servono i soldi. E l’asset principale che abbiamo a disposizione per monetizzare sei proprio te, lo stesso portiere che questa estate ci siamo tenuti stretti a suon di milioni per rilanciare il nostro progetto e tranquillizzare la piazza agitata. Tempi che cambiano, come detto. Anche se spesso, i cambiamenti, finiscono per compromettere i rapporti, soprattutto quelli già complicati. All’interno dell’articolato entourage del portierone rossonero (Raiola, genitori, fratello e infine Gigio), infatti, nessuno ha preso bene, e ci mancherebbe altro, la notizia dell’arrivo di Pepe alla corte del Diavolo, anche se non è certamente detto che ora Raiola si spenderà troppo per portare via Donnarumma dal Milan. E’ lo stesso portierone a farlo capire, tra le righe non troppo celate di una risposta data in esclusiva al nostro Peppe Di Stefano: “Il futuro? Io sono sereno e vado avanti”.
Come dire: mi volete vendere? E allora io non mi muovo. Anche perché la convinzione di Donnarumma, che conserverà per sempre il Milan nel proprio cuore qualsiasi cosa dovesse accadere, è quella che l’avvenire dei rossoneri non possa che essere in continua ascesa. Insomma Gigio crede fortemente nel progetto, ama il Milan, vive in quella che è diventata la sua città e guadagna come nessun 18enne ha mai guadagnato prima. E allora, perché mai dovrebbe volersene andare? Soprattutto se il restare, dopo che in estate è stato catalogato come un mezzo favore fatto alla società, potrebbe voler dire mettere i bastoni tra le ruote di Mirabelli. L’uomo che ora vorrebbe venderlo e che disattende le promesse. Anche perché il vero problema di Donnarumma (ma non solo), la vera nota che stona alle sue orecchie in questa vicenda (e qui si torna ai taciti accordi estivi) verte attorno alla figura di Antonio, che, con Reina in rossonero, sarebbe relegato a ruolo anonimo di terzo portiere designato. Prospettiva non proprio idilliaca per Gigio, i cui umori sono indissolubilmente legati a quelli del fratello. Scenario inaccettabile per il padre dei Donnarumma, al quale Mirabelli aveva assicurato che Antonio sarebbe stato il secondo fino a quando il fratellino sarebbe rimasto al Milan. E allora, ecco che lo scontro (perché verso quello scenario si sta andando, considerata anche l’incognita impazzita Raiola) potrebbe assumere scenari diametralmente opposti rispetto a quelli di questa estate. Restare. Per dare fastidio a una società che sembra aver già messo in preventivo una sua partenza. Ma non solo ovviamente. Se arriveranno offerte irrinunciabili sia per il Milan sia soprattutto per Donnarumma tutto potrà succedere, ma al momento il dramma scenico è già cominciato e le parti degli attori sono ben delineate. Il mercato e le sue opportunità, come sempre, potranno modificarle o confermarle.