Olandese di 83 anni, è considerato il guru degli osservatori e da oltre un decennio lavora come consulente per il Chelsea. Iniziò la sua carriera di talent scout nel PSV Eindhoven, scovando campioni del calibro di Ronaldo e van Nistelrooy, testando ogni singolo calciatore in cinque diversi aspetti
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Nel calcio di oggi le potenzialità economiche di una società fanno spesso la differenza. I club più ricchi possono permettersi di acquistare i grandi campioni e fare incetta di trofei, mentre agli altri non rimane che scovare i giocatori più forti quando ai più sono ancora sconosciuti. Questo compito spetta ai talent scout e di questi Piet de Visser può esserne considerato il maestro. Per spiegare chi è basta dare un'occhiata al suo curriculum, dove tra i talenti scoperti spiccano i nomi di Ronaldo, Romario, Neymar e Kevin De Bruyne. de Visser, olandese di 83 anni, è stato un calciatore e un allenatore di successo in patria, guidando squadre come De Graafschap, AZ, NEC Nijmegen, Roda, NAC Breda e Willem II, prima di essere costretto a ritirarsi nel 1993 a causa di alcuni problemi cardiaci. Il suo amore per il calcio è stato però più forte dei problemi di salute ed è così che ha deciso di diventare un osservatore per cercare di trovare i migliori giocatori in giro per il mondo. Il suo talento ha impressionato il magnate russo Roman Abramovich che, da oltre 10 anni, ha deciso di ingaggiarlo come consulente personale al Chelsea. Usando un codice tattico che solo lui e i suoi assistenti possono comprendere, parte del lavoro di de Visser consiste nell'analizzare attentamente l'abilità di un giocatore in cinque diverse fasi. Misura le loro abilità, la loro visione, il loro fisico, la loro mentalità e il loro carattere, assegnando un punteggio a ognuna di queste caratteristiche. Un sistema che nel corso degli anni gli ha permesso di scoprire talenti emergenti di cui hanno beneficiato gli stessi Blues, come Robben, Alex o Courtois.
(Fonte foto: Barcroft Images/History Channel)
Le prime grandi scommesse: Ronaldo e van Nistelrooy
Prima di diventare una fonte fondamentale per il mercato del Chelsea, de Visser ha testato i suoi metodi di scouting al PSV Eindhoven, definendo quasi vent'anni fa gli acquisti del portiere Gomes, del difensore Alex e dell'attaccante Farfan. "Tutta la mia vita è stata il calcio - racconta l'osservatore classe '34 -. I buoni giocatori si scoprono da soli, ma tocca alli scout poi scovarli. È un lavoro molto difficile, ma ho fatto parte di me da quando ero ragazzino. È comunque il giocatore a determinare la sua carriera, non lo scout". L'olandese ritorna poi sui primi passi compiuti da osservatore e il primo grande colpo messo a segno: "Ebbi un problema con il mio cuore - spiega -. Lo aveva avuto anche mio padre ed era morto molto giovane per un infarto. Il dottore mi disse che c'è un momento in cui il cuore non regge più e muori. Così lasciai tutto e andai in viaggio. Vidi Ronaldo a St Brieux, in un piccolo torneo. E notando i suoi movimenti per me cominciò una nuova vita. Dissi a me stesso: «Ehi, voglio essere uno scout per trovare giocatori come Ronaldo». Era fenomenale. Faceva dribbling incredibili con la palla in movimento e in velocità riusciva a effettuare il passaggio a un compagno in modo impeccabile".
Oltre al Fenomeno, quell'anno de Visser scoprì un altro grande talento, Ruud van Nistelrooy, ma la società non se la sentì di scommettere su entrambi. L'attaccante olandese, allora al Den Bosch in seconda divisione, dovette così aspettare un paio di stagioni e la contemporanea cessione di Ronaldo al Barcellona per avere la sua occasione. "Lo scoprii e lo portai al PSV - continua l'83enne talent scout -, ma all'inizio non lo volevano. Pensavo che sarebbe diventato un grande calciatore, anche se lui non ne era ancora consapevole, e alla fine riuscimmo a farlo firmare. Successivamente fu venduto al Manchester United per una grossa somma e continuò la sua carriera giocando in modo fantastico con campioni del calibro di Beckham, Roy Keane e Cristiano Ronaldo. È stato uno dei più grandi attaccanti".
(Fonte foto: Barcroft Images/History Channel)
L'amore per De Bruyne e il suo ruolo nella crescita di David Luiz
de Visser si sofferma poi su un altro campione scoperto in tenera età: "I migliori giocatori che ho scovato sono stati Ronaldo, Neymar, David Luiz e De Bruyne - continua -. Mi innamorai di Kevin dal suo primo tocco di palla. È un giocatore che punta solo a vincere. La sua visione di gioco e i suoi passaggi sono fantastici, non importa se fatti con il piede sinistro o con quello destro. È quasi da 10 e io non dò mai un 10". David Luiz fu invece scoperto a 20 anni quando giocava per il Vitoria nella terza divisione brasiliana e per il difensore la figura di de Visser è stata fondamentale per la sua crescita: "Da lui ho appreso il vero significato di questo sport - racconta il centrale del Chelsea -. Nessun altro che conosco è in grado di trasmetterti meglio di lui l'essenza del calcio". Il maestro dei talent scout, di cui José Mourinho è un grandissimo estimatore, spiega in chiusura altri segreti del suo mestiere: "Osservo ogni azione dei giocatori - afferma l'olandese - e vedo la loro mentalità. Ecco perché non vado solo alle partite, ma anche agli allenamenti. Voglio sentire l'odore dell'erba. Vedo tutte le cose che un giocatore fa bene e sbaglia".
The History of Football
La storia di Piet de Visser sarà raccontata anche da "The History of Football": dal 28 maggio al 10 giugno History infatti proporrà 24 ore al giorno, sette giorni su sette, una programmazione che celebra il gioco del calcio: un evento televisivo internazionale trasmesso in oltre 160 Paesi, dall’Italia al Brasile, dalla Germania al Giappone, dalla Spagna all’Argentina.