Dopo la grande stagione a Nizza, Balotelli ha forse l'ultima occasione per rilanciare la sua carriera ad alti livelli. Qual è la destinazione migliore per lui tra Marsiglia, Arsenal, Borussia Dortmund e Parma?
Mario Balotelli ha appena finito di giocare la miglior stagione della sua carriera dal punto di vista realizzativo: ha segnato 26 gol in tutte le competizioni, 18 dei quali in campionato, altro primato personale. Le ragioni di questa fioritura tardiva sono diverse.
Intanto ha giocato molto, come gli era capitato solo nella stagione 2013/14 con il Milan: in Ligue 1 ha accumulato 2279 minuti, poco meno dei 2294 in cui è rimasto in campo in Serie A con il Milan quattro anni fa, il suo record in carriera. Ma anche guardando le medie, le due stagioni a Nizza sono quelle in cui ha segnato con più continuità: un gol ogni 120 minuti.
Balotelli, insomma, non ha solo giocato molto, ma ha anche segnato con una regolarità mai avuta prima, mantenendo un rendimento all’altezza delle aspettative suscitate quando scelse di firmare con il Nizza. Due anni fa la carriera di Balotelli sembrava finita in un vicolo cieco: snobbato dal Milan (che aveva deciso di non riscattarlo) ed emarginato da Klopp a Liverpool, l'attaccante italiano aveva deciso di rilanciarsi a Nizza, in un contesto meno competitivo e in una squadra in cui era considerato la stella.
Le cose sono andate bene, tanto che a distanza di quattro anni Balotelli è anche tornato in Nazionale. Roberto Mancini l’ha convocato e schierato da titolare sia contro l’Arabia Saudita che contro la Francia, l’attaccante del Nizza ha ripagato la fiducia con un gol tipico del suo repertorio nella partita contro gli arabi. Ha raccolto una palla vagante fuori dall’area, si è allargato leggermente a sinistra, poi è rientrato sul destro e ha mandato il pallone all’angolino basso alla destra del portiere.
Il biennio passato a Nizza non ha fatto evolvere di molto il suo gioco: Balotelli resta un giocatore istintivo che ama girovagare sulla trequarti per ricevere sui piedi. C'è da dire, però, che Balotelli non sempre riesce ad influenzare la manovra della sua squadra come vorrebbe e a volte forza le giocate per cercare di risultare immediatamente decisivo. Balotelli tocca ancora troppi palloni in zone di campo in cui la sua presenza non servirebbe, facendolo spesso in maniera fin troppo superficiale. Ad esempio, continua a tirare molto da fuori area: 56 volte nel campionato francese appena finito, una quota superata solo da Depay (61 tiri da fuori).
Nonostante ciò, la sensazione di pericolosità che emana Balotelli, la possibilità che anche nelle partite più grigie arrivi il momento in cui butta giù la porta, hanno pesato comunque più delle sue disfunzionalità sulla bilancia di Lucien Favre. L’allenatore del Nizza ha accettato di modellare il suo attacco assecondando le attitudini di Balotelli, compensando i suoi movimenti incontro con la velocità di Plea e Saint-Maximin, ai quali spettava dare profondità alla squadra e occupare gli spazi al centro lasciati da Balotelli.
I movimenti in verticale da destra di Saint-Maximin hanno inoltre dato all’ex attaccante di Inter e Milan un riferimento su cui aprire il gioco dopo essersi abbassato per ricevere la palla. L’unico assist del suo campionato è arrivato proprio grazie a uno splendido lancio per Saint-Maximin, nell’ultima partita contro il Lione.
Anche il rapporto con gli arbitri e gli avversari non è molto migliorato: nell’ultima Ligue 1 ha accumulato 11 ammonizioni, meno soltanto di Guilbert (ammonito 12 volte), ed è stato tra giocatori che hanno sia subito che commesso più falli.
Non c'è dubbio, però, che l'exploit realizzativo abbia rilanciato le sue quotazioni. Adesso Balotelli sta per compiere la scelta probabilmente più importante della sua carriera: a quasi 28 anni è forse l’ultima occasione per tornare a brillare in un contesto all’altezza del suo talento. Le notizie di mercato lo hanno accostato a diverse squadre, ma quale sarebbe la più adatta ad accoglierlo?
Marsiglia
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Rudi Garcia ha speso parole molto dolci per Balotelli: «L’ho seguito da vicino ed è uno dei giocatori più forti d’Italia. In Francia ha fatto benissimo, non ha mai avuto problemi di comportamento ed è stato apprezzato dai compagni. Se il Marsiglia vuole migliorare, deve puntare ad acquistare giocatori forti».
Balotelli ha segnato 5 gol nelle 4 partite giocate contro l’OM.
Balotelli a Marsiglia troverebbe un allenatore che lo apprezza e continuerebbe a confrontarsi con la Ligue 1, ma in una squadra che ambisce a traguardi più ambiziosi rispetto al Nizza. Oltretutto l’OM non ha un gioco particolarmente strutturato, concede molte libertà ai giocatori offensivi e Balotelli potrebbe accontentarsi di esprimere il suo talento senza migliorare più di tanto i suoi difetti tattici. In questo senso, non dovrebbe avere problemi a battere la concorrenza di Mitroglou e Germain, magari più utili alla squadra, ma sicuramente meno talentuosi.
All’OM, però, la trequarti è dominata da Payet e Thauvin, i giocatori più importanti per come influenzano la manovra e cambiano le partite, ma anche a livello simbolico, visto il loro legame con il club e i tifosi. Balotelli, quindi, non solo non sarebbe la stella, ma avrebbe anche meno opportunità di giocare la palla abbassandosi sulla trequarti. Senza Mitroglou a occupare l’area e rinunciando anche ai continui movimenti in verticale di Germain, il gioco dell’OM rischierebbe di rimanere senza sbocchi, troppo legato alla capacità di improvvisare dei suoi talenti offensivi.
Garcia dovrebbe quindi trovare una chiara divisione di compiti tra i vari giocatori che amano muoversi sulla trequarti: per Balotelli significherebbe adattarsi al gioco d Payet e Thauvin senza avere la costante pretesa di determinare l’azione abbassandosi per avere la palla tra i piedi. Riuscisse a farlo, l’attacco dell’OM sarebbe tra i più talentuosi e affascinanti in Francia.
Borussia Dortmund
A Dortmund, Balotelli ritroverebbe Lucien Favre, che dopo averlo allenato a Nizza ha firmato per il Borussia. In un’intervista al canale ufficiale del Nizza, Balotelli ha definito «rispettoso» il suo rapporto con Favre: «Ci siamo sempre detti le cose in faccia e non ci siamo mai nascosti». Avere la fiducia di un allenatore che ne conosce pregi e difetti e lo ha già gestito faciliterebbe ovviamente il suo inserimento in Germania.
Al Borussia, poi, manca un centravanti, visto che Batshuayi è tornato al Chelsea dopo il prestito. L’attaccante belga aveva sostituito Aubameyang, ceduto all’Arsenal lo scorso gennaio, e, prima di infortunarsi alla caviglia, aveva avuto un ottimo impatto, segnando 9 gol in 14 partite.
Balotelli rappresenterebbe un profilo di centravanti molto diverso, meno finalizzatore di Batshuayi e Aubameyang, meno portato a bruciare il campo scattando in profondità, ma più capace di incidere spalle alla porta e di trovare la giocata estemporanea. Favre a Nizza ha già adattato il gioco della sua squadra alle caratteristiche di Balotelli, resta da vedere se sarà disposto a farlo anche in un contesto di livello più alto, in cui ha a disposizione più giocatori di grande talento attorno a cui costruire la manovra offensiva.
Arsenal
Tra le squadre a cui è stato accostato Balotelli, l’Arsenal è forse la più improbabile.
Nei due anni sulla panchina del Paris Saint-Germain, Unai Emery ha avuto modo di osservare da vicino Balotelli e magari pure di apprezzarne le qualità (l’attaccante del Nizza ha segnato un gran gol al PSG un anno fa), ma nella rosa dei “Gunners” ci sono già Lacazette e Aubameyang, due centravanti che soddisferebbero meglio di Balotelli qualsiasi richiesta di Emery, sia che il tecnico spagnolo preferisca un attaccante più di manovra, ruolo in cui tornerebbe più utile Lacazette, o invece uno più finalizzatore come Aubameyang. Per Balotelli, insomma, trovare spazio nell’attacco dell’Arsenal sarebbe davvero complicato, anche se, come si dice, nel calciomercato non si sa mai.
Parma
Il biennio di Balotelli a Nizza non sembra aver particolarmente colpito le squadre di prima fascia in Serie A, almeno a sentire le voci di mercato. Al ritorno in Italia dell’ex attaccante di Inter e Milan sarebbero interessate più che altro squadre di media o bassa classifica, come il Genoa e il Parma. Lasciando da parte l’ostacolo più grande, cioè la possibilità che il Parma riesca davvero a raggiungere le richieste economiche di Balotelli, la scelta di firmare per i gialloblù avrebbe un significato profondo per la sua carriera.
Il Parma neopromosso non rappresenterebbe di certo un salto di qualità rispetto al Nizza, e Balotelli accetterebbe di nuovo come dimensione quella in cui è unanimemente considerato la stella, accontentandosi del suo talento senza impegnarsi per eliminare i lati oscuri del suo gioco, che verrebbero sollecitati maggiormente in contesti di livello più alto. D’altra parte, anche nell’ultima intervista al canale ufficiale del Nizza, non si è dimostrato molto interessato a migliorarsi: «Mi piace avere la palla tra i piedi. Non guardo le partite in tv e non mi piacciono nemmeno i video di analisi. Non mi piace quel calcio, a me piace giocare».
La rinuncia a club con maggiori ambizioni cancellerebbe forse in maniera definitiva la speranza (per molti l’illusione) che a Balotelli interessi davvero diventare un giocatore più forte e decisivo di quello che è stato fino ad adesso.