Zenga: "Real, prendi Donnarumma. Alisson il migliore"

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Walter Zenga (Getty)
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L'ex allenatore del Crotone al Corriere dello Sport: "Se fossi il Real un pensiero a Gigio lo farei, non è un portiere ordinario. Sirigu tra i più bravi della Serie A. Buffon si è avvicinato alla perfezione, ma il più forte oggi è Alisson"

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La nuova vita in panchina non cancella di certo il passato tra i pali, Walter Zenga è uno che di portieri se ne intende. E nell'estate in cui i portieri sembrano essere i grandi protagonisti del mercato, l'Uomo Ragno ha voluto dire la sua focalizzando l'attenzione specialmente su Gigio Donnarumma, portiere del Milan che nell'ultima stagione ha subito diverse critiche. "Prima del rinnovo del contratto tutti lo chiamavano Gigio, mentre adesso e per tutti è Donnarumma, mister 70 milioni. Gli auguro di essere forte e strutturato al punto da riuscire a reggere il peso di un ingaggio esagerato e di pressioni fuori controllo ormai. La gente dimentica che ha soltanto 19 anni. Diciannove, capisci? E nel Milan, poi. A San Siro. Cosa facevi tu a diciannove anni? Io andavo in prestito alla Salernitana. Se fossi il Real un pensiero a Donnarumma lo farei. Uno che ci regala una parata come quella su Milik non è un portiere ordinario. A ogni modo resto convinto che tra i valori più alti ci sia ancora Sirigu che lanciai giovanissimo. Buffon si è avvicinato alla perfezione. Ma il più forte oggi è Alisson: in area è padrone", ha ammesso Walter Zenga in un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport.

Zenga sulla retrocessione con il Crotone: "Sto male, non riesco a spiegarmela"

Uno sguardo dunque ai portieri di oggi, poi il ritorno alla sua vita attuale, quella da allenatore. Con la delusione per non essere riuscito a salvare il Crotone viva più che mai. "Sono ancora sotto un treno, frastornato, sto male male, faccio sempre gli stessi pensieri, pensieri crudeli. I numeri, la differenza reti, le partite vinte, i venti punti nel girone di ritorno e quello score che mi rimbalza nel cervello: cinque cinque nove. Cinque vittorie, cinque pareggi e nove sconfitte che fanno quaranta punti in un campionato intero, e i ventisette gol segnati in un solo girone. Non riesco ancora a spiegarmela, la retrocessione. A Crotone io e Carbone abbiamo dato il 200 per cento. Quando sai di aver fatto una cosa male, di fronte al fallimento devi solo tacere, ma se non hai tralasciato un solo aspetto del lavoro, un solo particolare, se hai dato tutto te stesso non te ne fai una ragione", ha ammesso Zenga.