Calciomercato, le giornate di Milano: fra attese e speranze

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Luca Marchetti

La città di Milano vive giorni intensi per il futuro delle sue due squadre. Da una parte il Milan, con una settimana decisiva tra la sentenza Uefa e la trattativa Commisso-Li per l'acquisto della società. Dall'altra parte c'è invece la gioia dell'Inter, con l'euforia dei tifosi per l'arrivo di Nainggolan, sognando altri colpi come Dembelè o William Carvalho

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Inevitabile che in questi giorni Milano sia al centro delle attenzioni del mercato. Da una parte, quella rossonera, la sentenza di Nyon che dovrebbe arrivare in giornata e la trattativa con almeno due imprenditori americani, dei quali il più avanti è Commisso. Dall’altra, quella nerazzurra, l’arrivo di Nainggolan, il summit di mercato nel pomeriggio, gli altri arrivi in canna e la questione del FFP da risolvere entro 5 giorni.

Stati d’animo diversi, ovvio, forse opposti, ma pur sempre attesa e speranze. L’ansia probabilmente è alla base dello stato d’animo dei rossoneri. La sentenza di Nyon potrebbe essere una sentenza non tanto e non solo sui conti del Milan, ma sull’attuale proprietà. La società ha voluto rimarcare l’importanza di questa decisione (che sarebbe presa per la prima volta nei confronti di un club con questa importanza) attraverso i social, ma soprattutto ha voluto rimarcare gli obiettivi (economici e sportivi) raggiunti in questo periodo. Lo ha ricordato ai tifosi, perché a Nyon sanno sicuramente tutto questo. Tutto questo e anche altro, visto che si è arrivati a questo punto. Così l’attesa cresce e il timore di essere fuori dall’Europa anche. Come cresce anche la speranza di un futuro diverso: meno nebuloso e più concreto. Riconducibile a un volto o a una famiglia. Commisso sta acquistando il Milan da Li, riunioni su riunioni a New York: vuole subito essere proprietario, oppure esserlo a breve, non fare il socio (peraltro di minoranza). Oppure, in seconda battuta, la famiglia Ricketts, anche loro americani, anche loro usciti allo scoperto con un interesse pubblico nei confronti del Milan. Lecito ipotizzare che uno tratti con la proprietà cinese, l’altro con Elliot. Anche qui bisogna aspettare, ma con speranza verso il futuro. Perché il Milan, indipendentemente dalla sentenza Uefa e dalle ricapitalizzazioni di Li, avrà un futuro (come mai messo in discussione) di un certo livello. I due soggetti in questione sono imprenditori di successo che hanno investito nello sport negli Usa e si sentono pronti per l’avventura italiana.

La facce nerazzurre invece sono molto più rilassate e sorridenti. Sono in attesa è vero delle cessioni del FFP, ma non sono questioni vicine alla tifoseria. I dirigenti nerazzurri finora sono sempre riusciti a rimanere nei paletti che aveva fissato la Uefa, senza dover cedere i big. E anche quest’anno sarà così. Manca ancora l’ultimo tratto, ma i discorsi messi in piedi nelle scorse settimane con Sassuolo, Bologna e varie squadre all’estero, mettono l’Inter in una situazione di relativa tranquillità. Tanto da potersi impegnare sul fronte acquisti. L’arrivo di Nainggolan ha esaltato la tifoseria, ha caricato Spalletti. Ed è il quarto colpo di un’estate che sembra più solida delle altre. Ora la squadra è fatta per metà: mancano un centrocampista centrale (Dembelè o William Carvalho), un attaccante esterno (Malcom è quello che piace di più, senza dimenticare Suso o Politano) e un terzino destro da prendere preferibilmente in prestito. Ecco perché i tifosi sono speranzosi per il futuro. Si sta costruendo una rosa competitiva, su misura di Spalletti. Idee chiare, obiettivi fissati. Attesa e speranza: che il volano della Champions porti finalmente frutti.