Quello che potrebbe essere il colpo di mercato dell'estate ha un autore preciso: è il procuratore del campione portoghese a dover tenere insieme tutti gli interessi e la volontà delle parti affinché la trattativa vada a buon fine
E' Jorge Mendes la chiave di tutto. Lo è sempre stato e lo sarà fino alla fine. E’ lui che ha proposto lo sbarco di CR7 alla Juventus a determinate cifre. I famosi 100 milioni dell'accordo (non della clausola, solo accordo verbale) e i 30 all'anno per lui. La Juventus a queste cifre la fa: anzi è pronta a farla. Ma deve essere proprio Jorge Mendes a portarla a queste cifre. E Mendes deve essere la chiave anche per capire le intenzioni di Florentino. Perché se il prezzo non rimane lo stesso per la Juve diventa difficile poterla fare. E ora, almeno i nostri colleghi spagnoli, dicono che a Florentino i 100 non bastano. Anzi, qualcuno arriva a dire che il Real vuole la clausola.
Ecco perché ancora un po’ di tempo, potrebbe essere necessario. Ecco perché tutto dipende da Jorge Mendes, dalle sue capacità da ambasciatore. La sua tela parte da lontano perché se la Juventus è pronta non è certo pronta da un giorno all'altro. Il business plan della Juventus ha dato il suo ok, ma proprio perché è una questione estremamente complicata i numeri non possono cambiare di molto, perché i numeri sono alti, altissimi.
CR7 è considerato un investimento possibile solo a quelle cifre. Quanto ci vorrà per rendere tutto come Jorge Mendes e la Juve vorrebbero non lo sappiamo. Potrebbe essere semplice, magari anche grazie alle parole del procuratore apparse recentemente sui quotidiani portoghesi, o potrebbe essere più complicato perché magari Florentino vuole fare dei piccoli dispetti a Cristiano o perché più banalmente ha bisogno di tempo per andare a prendere l’erede di CR7. Perché il Real ha bisogno del futuro Pallone d'Oro a prescindere.
E serve allora la chiave giusta per incastrare tutto. La volontà di Cristiano sarebbe quella di andarsene: in modo degno però, senza litigare. Questo è anche il messaggio che Mendes ha fatto passare. Il Real non ha provato a trattenere Cristiano Ronaldo: non si è messo in ginocchio a pregare che rimanesse. Il portoghese quindi non vuole fare la guerra a nessuno ma come ribadito più volte non si sente stimato a sufficienza e per questo considererebbe chiuso il suo ciclo a Madrid. Difficile fargli cambiare idea, difficile che si torni indietro, almeno arrivati a questo punto.
Ora diventa una questione economica fra CR7 e Florentino. Se qualche giorno fa dicevamo che il problema principale era l’ingaggio, mostruoso, e chissà se sostenibile per le casse della Juventus, ora il problema è il prezzo del cartellino. La Juve infatti dopo gli studi sull’impatto economico si è convinta che la questione CR7 è sostenibile (e ce lo ha spiegato anche KPMG, a noi di Sky), ora i conti devono tornare in tutte le parti.
La Juve aspetta. Speranzosa, per l’affare del secolo. Un trasferimento incredibile, soltanto a pensare alle cifre. Una calma quasi olimpica: tanto da potersi dedicare alle cessioni di Cerri e Mandragora. Come se sapesse: il mio l’ho fatto, forse anche di più. Ora aspetta: aspetta che tutto si incastri.