Milan, Maldini: "Credo nel progetto, la mia storia impone di essere qui. Leonardo fondamentale"

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Paolo Maldini torna a casa. L'ex capitano rossonero è il nuovo direttore sviluppo strategico area sport: "Credo in questo progetto". Leonardo: "La sua presenza rafforza la mia posizione"

IL RITORNO DI MALDINI APRE UNA NUOVA ERA PER IL MILAN

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Paolo Maldini, dopo 9 anni, torna al Milan. Lo farà in veste di dirigente e sarà il direttore sviluppo strategico dell'area sport: l'ex capitano rossonero, che ieri aveva pubbicato una foto su Facebook scrivendo "Back home", risponde alle domande nella conferenza stampa di presentazione. Al suo fianco Leonardo e, ad introdurlo, il presidente Scaroni: "Una 'pietrona' nella costruzione di quel Milan di cui vi abbiamo già parlato. Non devo parlarvi io di Paolo, ho una statistica di cui era sorpreso anche io: ha fatto 200 partite in più in Serie A di uno come Franco Baresi".

Cosa ti ha convinto ad accettare il ritorno al Milan?

"Non ho mai detto di no senza prima parlarne, sia con Barbara Berlusconi che con la proprietà cinese i discorsi non sono andati a buon fine. Ora la situazione è diversa perché Leo mi ha chiamato, mi ha esposto il progetto insieme alla proprietà. Credo in questo progetto e sono molto contento".

Quando è nata l'idea di tornare al Milan?

"Con Leo sono amico, le persone fanno la differenza. Ci completeremo, lui mi ha chiamato una ventina di giorni fa e non abbiamo avuto tanto tempo. Ho incontrato la proprietà a New York e le cose sono andate abbastanza rapidamente. Il mio ruolo? Lo svolgerò con il mio carattere di sempre, anche se adesso sono diventato un po' più chiacchierone. Deve tornare quel senso di appartenenza che io ho vissuto negli anni da calciatore".

Leonardo: "Saremo insieme in ogni cosa che faremo"

"Il suo sì, di base, c'è sempre stato. Mancavano forse le combinazioni, per tanti motivi. Avere Paolo con me, oggi, mi rafforza umanamente, nel quotidiano e in società. Con lui ho sempre condiviso tutto, lui ha fatto lo stesso con me. Quindi non c'era molto da discutere, anche se poi chiaramente si va nello specifico e quando si parla di ruolo, saremo insieme in ogni cosa che faremo".

Quale sarà il tuo ruolo?

"Progetto e ruolo sono legati. In questo caso il ruolo ha giocato un'importanza fondamentale, negli anni passati non avevamo mai trovato la collocazione giusta. Il fatto che abbia Leo vicino a me è sicuramente fondamentale, lo è stato anche nella scelta. Credo di conoscere la materia, l'ambiente. Mi occuperò un po' di tutto: prima squadra, settore giovanile, mercato, rapporti con l'allenatore. Tutto quello che farà Leo, farò anch'io, saremo in simbiosi su tutto e condivideremo tutta l'area sportiva".

Scaroni: "Gandini? Nelle prossime settimane la scelta dell'AD"

"Dell'amministratore delegato ne parleremo dopo le vacanze, non pongo scadenze ravvicinate perché è una scelta che va fatta con calma e in maniera ponderata. Non contemplo il fatto di andare avanti io con le deleghe importante, ma questo verrà risolto nelle prossime settimane".

Senti il peso delle responsabilità?

"Certamente, sono una persona responsabile. Ma vicino a questo c'è la bellezza di tornare in questo club con cui mi sono realizzato nella mia carriera sportiva, che ha visto mio padre come capitano e i miei figli nel settore giovanile. Questo è l'ambiente che mi ha fatto crescere".

Che calcio ritrovi?

"C'è stata e continua ad esserci un'evoluzione continua, chi non lo capisce rimane indietro. Da semplice appassionato di calcio, questo va capito. Poi a livello tecnico-tattico, c'è sempre qualcosa che torna o passa di moda e da questo punto di vista rispetto al 2009 non ho visto grandi cambiamenti".

Leonardo: "Avevo cercato di portare Paolo a Parigi"

"Sì, anche lì avevamo parlato di questa possibilità. Una realtà diversa, qui invece è casa sua ed è stata una cosa più immediata. Io e Paolo abbiamo fatto un percorso insieme, condividendo anche le scelte di vita. La sua presenza esclude un ds? Ad oggi, ci occuperemo noi della parte tecnica, dei contratti, dei giocatori. Paolo è qui perché è il miglior esempio: è una persona seria, che si impegna, che vuole stare qui da sempre. Vogliamo gente come lui".

Il tuo ritorno è una garanzia sulla nuova proprietà? Che rinforzi servono alla squadra?

"Questa società è solida e lo sarà dando conto al FFP, quindi non ci saranno spese pazze. Veniamo da due sesti posti, cercheremo di migliorare la squadra: da qui a fine mercato qualcosa si saprà. Quello che mi è stato garantito è che questa proprietà è seria e che vuole tenere questa società a medio-lungo termine: questo è quello che ha fatto sì che io abbia accettato, perché la mia storia mi obbliga a non prendere impegni a breve termine".

Quali elementi potrai riportare in società?

"Senso d'appartenenza, fedeltà, lottare per un obiettivo comune: queste cose, anche con un'evoluzione del calcio, ci saranno sempre e comunque. Altri aspetti, come la comunicazione, sono totalmente cambiati e quelli di una volta non si potranno più ritrovare nel presente".

Leonardo: "Centrocampista top? Il FFP lo esclude"

"Il FFP esclude un centrocampista top. Dobbiamo spendere quanto incassiamo, quindi oggi siamo fuori. Abbiamo un impegno, dobbiamo rientrare nei parametri. Gli interventi saranno graduali".

In una parola, cosa ti ha fatto tornare al Milan?

"Alla base di tutto c'è l'amore per il Milan e per il calcio. La mia storia mi impone di essere qua, se per me deve esserci una scelta nel calcio quella è o per il Milan o per la Nazionale. Poi, l'amicizia e la serietà del progetto, hanno fatto sì che io fossi qui".

A chi verrà data l'investitura da nuovo capitano del Millan?

"E' una scelta che coinvolge più componenti, devo avere prima un colloquio sia con l'allenatore che con i giocatori".

C'è uno strappo da ricucire con la curva? Quale sarà il tuo rapporto con loro?

"Il mio rapporto con i tifosi è stupendo. Mi amano e me l'hanno sempre dimostrato. Quello che è successo è rimasto in quella giornata. Non devo ricucire niente. Sarò giudicato per quello che produrrò. Non mi aspetto niente, per me quello che è successo è dimenticato. Ho altri obiettivi in testa".

Cosa ti è mancato di più e quali sono stati gli errori commessi in questi anni?

"Sicuramente, certe cose dello spogliatoio. Sono sempre stato appassionato e ho seguito il Milan. Gli errori? Non vorrei andare indietro nel tempo, mi concentrerei sui nostri obiettivi".

Leonardo: "Nessun contatto con Rabiot. Suso e Kakà..."

"Non c'è stato alcun colloquio con Rabiot. Un grandissimo giocatore, ma è del PSG. Suso? Per noi è importante, non ci sono arrivati segnali sul suo futuro che non siano quelli su una sua permanenza. Il ritorno di Kakà? Sarà legato per sempre a questa società, diciamo che sarà 'in zona', è un mio pupillo. A settembre sarà a Milano, ma non con un ruolo al Milan: capirà stando vicino a noi questo ruolo. Il mio obiettivo, anzi il nostro, è che Paolo torni ad alzare un po' di coppe".

Cosa ne pensi della giovane linea italiana, Caldara, Romagnoli, Conti, Cutrone?

"Ho avuto la fortuna di arrivare al Milan con Tassotti, Baresi, Costacurta e Filippo Galli. E' stata la linea difensiva più forte a livello italiano. Oggi ci sono questi giovani, loro sanno cosa vuol dire stare al Milan e possono fare bene".

Un giudizio sulla parabola di Donnarumma?

"Ha avuto tante pressioni negli ultimi due anni e ha retto fin troppo bene. Lui sa cosa significa essere nel Milan, ha fatto la trafila. L'idea è quella di aiutarlo e di facilitarlo".