I Reds si sono assicurati le prestazioni del 20enne guyanese, famoso per essere andato a segno nel match di debutto con la sua Nazionale. Quest'ultima lo aveva scoperto grazie a Football Manager
La questione portiere in casa Liverpool è ancora di forte attualità. Jurgen Klopp spera di aver risolto il problema con l'acquisto di Alisson, arrivato dopo una super stagione alla Roma per 62.5 milioni più 10 di bonus, ma il brasiliano, dopo aver totalizzato 3 clean sheet nelle prime 3 giornate, è incappato nel primo errore della sua stagione regalando al Leicester il gol che ha permesso di riaprire i giochi, sebbene alla fine i Reds siano riusciti a portare a casa la quarta vittoria consecutiva. Nella mente dei tifosi resta, però, ancora aperta la ferita causata dalla doppia papera compiuta da Karius nella finale di Champions contro il Real. Ecco perché la dirigenza del club inglese pensa anche al futuro e si è mossa in anticipo per assicurarsi Kai McKenzie-Lyle, portiere classe 1997, come ha testimoniato lui stesso con la foto della firma pubblicata sul proprio account Instagram. Il Liverpool, dopo un periodo di prova in estate, è rimasta sbalordita dalle qualità dell'estremo difensore nonostante avesse trovato il campo solo per 23 minuti nella sua precedente esperienza pluriennale al Barnet, formazione di League Two. La squadra allenata da John Still non ha mai creduto fino in fondo sulle sue potenzialità, mandandolo via più volte in prestito in leghe minori. Eppure il giocatore si era guadagnato una serie di elogi dopo le prime prestazioni con la maglia della sua Nazionale, quella della Guyana. Il portiere di origini inglesi, infatti, aveva lasciato subito il segno al debutto in una partita di qualificazione alla Coppa dei Caraibi, disputata l'8 ottobre 2016 contro il Suriname. McKenzie-Lyle, con la squadra in svantaggio e con i supplementari ormai agli sgoccioli, si era riversato nell'area avversaria e con un tocco a metà tra la testa e la spalla era andato in gol riaccendendo, per pochi secondi, le speranze dei suoi. Sempre con una sconfitta era terminata la sfida successiva giocata contro la Giamaica quattro giorni dopo ma, anche in quell'occasione, il numero uno guyanese si era messo in mostra parando a Shaun Francis un calcio di rigore prima del tracollo finale. La curiosità, però, è che la Nazionale lo aveva scoperto, tramite i suoi osservatori e dirigenti, grazie a Football Manager, il videogame in cui si vestono i panni del manager e si ricercano giovani talenti in tutto il mondo. Gli sviluppatori del gioco ci hanno visto lungo anche questa volta.