Calciomercato Milan, cosa potrebbe accadere a gennaio

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Un acquisto già sicuro, quello di Lucas Paquetá, e poi altri tre colpi, uno per reparto, per ovviare alle esigenze sia numeriche che tattiche: gli infortuni e il passaggio al 4-4-2, infatti, costringono il Milan ad andare sul mercato. Partendo da quello brasiliano...

IL PROFILO DI PAQUETÁ

TUTTI I BRASILIANI DELLA STORIA DEL MILAN

Una certezza, Lucas Paquetá, e poi almeno altri tre innesti mirati, uno per reparto, su cui Leonardo sta già lavorando. Il mercato invernale in casa Milan comincia a delinearsi, gli obiettivi pian piano assumono una forma ben definita. Ci sono da tenere in considerazione diversi fattori, che lo muoveranno: gli infortuni, in primis, ma anche il cambio di modulo operato da Gattuso. Obiettivo, dare quella scossa alla squadra per risalire la classifica e tornare quelli convincenti di inizio campionato.

Già preso Paquetá: dove giocherà?

Partiamo da quella che finora è l’unica certezza. Trequartista brasiliano del Flamengo, 21 anni, già bloccato per gennaio da un’intuizione di Leonardo: Paquetá potrebbe sbarcare sul pianeta Milan, pronto ad allenarsi, già a dicembre, non appena finirà il campionato brasiliano (il Flamengo giocherà l'ultima gara il 2 dicembre), visto il desiderio dei rossoneri di averlo subito a disposizione, un po' per l'emergenza che ha decimato la rosa e un po' per garantire al giocatore più tempo per integrarsi nella nuova realtà ed entrare nelle dinamiche della squadra. Un’operazione che, per certi versi, ricorda ai tifosi milanisti quella con cui un semisconosciuto Kakà venne opzionato bruciando la concorrenza: anche lui 21enne, anche lui trequartista brasiliano scoperto da Leonardo. In quel caso un innesto che cambiò decisamente la storia del Milan, speranzoso di ripetersi con questo ragazzo che fa della tecnica il suo punto forte e che, manco a dirlo, ha in Kakà il suo idolo e punto di riferimento. Dove giocherà? Nei piani iniziali di Gattuso avrebbe fatto la mezzala di qualità, giocando dunque a centrocampo nel 4-3-3 con cui era disegnato il Milan. Adesso, con la conversione al 4-4-2, potrebbe agire da seconda punta o magari alle spalle di Higuain, raccordando centrocampo e attacco.

Si sonda il mercato brasiliano

Anche per quel che riguarda gli altri nomi – un difensore, un centrocampista, un attaccante – l’idea è quella di muoversi cominciando a vedere cosa offre il mercato brasiliano. Le ragioni sono svariate e semplici, a partire dagli ottimi agganci di Leonardo e dal suo ascendente sui connazionali (sempre utile quando si tratta di “convincerli” a scegliere la maglia rossonera), senza dimenticare il fatto che in Brasile il campionato sarà già terminato quando da noi si aprirà la finestra di mercato invernale. Che significa portare in Italia giocatori già allenati e subito disponibili.

Un nome per reparto

Gli infortuni di Caldara (che ne avrà ancora per più di due mesi a causa della lesione al tendine d’Achille) e di Musacchio (problema al ginocchio: due mesi anche per lui) hanno spaventato Gattuso: la sua batteria di centrali si è di colpo ridotta numericamente e urge dunque andare sul mercato a trovare un difensore da affiancare a Romagnoli e Zapata. Si fa sempre il nome di Rodrigo Caio del San Paolo, vecchio pallino di Leonardo, per il quale vale lo stesso discorso fatto per Paquetà: prima si riuscirà a chiudere e più tempo ci sarà per aiutare il giocatore ad ambientarsi.

Anche a centrocampo un infortunio, quello di Biglia (si parla di 4 mesi di stop), ha costretto Gattuso a rivedere i suoi piani tattici e Leonardo si è già messo al lavoro per risolvere la situazione. Ancora da valutare bene se si tratterà di un regista o di un mediano (in pratica: un profilo "alla Biglia" o uno più muscolare "alla Kessiè"?), ma la certezza è che a livello puramente numerico manchi all’appello un elemento. Soprattutto se si considera che la porta sarà aperta anche in uscita, a gennaio: Montolivo, Bertolacci e José Mauri sono tutti in scadenza, per cui se si presenterà l'occasione si valuterà la possibilità di una o più cessioni immediate. Di certo c'è la volontà, nella dirigenza rossonera, di creare un reparto anche in proiezione futura, e non solo per risolvere i problemi del momento.

In attacco invece l’esigenza non nasce dalla necessità di rimpiazzare un infortunato. Gattuso, però, conta le sue punte e, adesso che ne impiega due contemporaneamente nel 4-4-2, ha bisogno di almeno un altro centravanti che entri nelle rotazioni con Higuain e Cutrone. Finché si giocava con il Pipita supportato da due esterni, infatti, il giovane talento italiano occupava la casella del “vice-Higuain”, ma adesso potrebbe nascere in Gattuso il desiderio di formare un tandem con i suoi due centravanti, esperimento provato contro la Sampdoria e poi a Udine, dove durò appena mezz’ora a causa dell’infortunio alla schiena dell’argentino, costretto a uscire. In questo caso, i conti là davanti non tornerebbero più. La suggestione Ibrahimovic continua a scaldare i cuori dei rossoneri, che non l'hanno mai dimenticato, così come lo svedese ama Milano e potrebbe essere tentato da un ritorno da eroe. Liberarsi non sarebbe un grande problema, i rapporti con l'agente sono ottimi, l'impatto che avrebbe sullo spogliatoio, a livello tecnico ma anche di leadership e personalità, non si discute. Si tratta solo di aspettare con pazienza ancora qualche settimana e tutti i rebus saranno risolti.