Oltre l'eliminazione dall'Europa League e la sentenza della Uefa per i problemi del fair play finanziario, che comunque non inciderà sul calciomercato, i rossoneri sono alle prese anche col 'problema' Higuain: l'argentino non segna da quasi due mesi, cosa fare a giugno? Perdere 18 milioni del prestito dalla Juve o investirne altri 36 per riscattarlo dai bianconeri?
Se avesse passato il turno in Europa League, sarebbero stati due giorni da incorniciare. La sentenza Uefa relativa al mancato raggiungimento degli obiettivi del fair finanziario, infatti, è la più mite che ci si potesse aspettare. E invece il Milan non riesce proprio a vederlo quel bicchiere mezzo pieno. Anche perché l'eliminazione in casa dell'Olympiakos è impossibile da dimenticare in poche ore. Ha lasciato scorie, rabbia e delusione in un ambiente che si sentiva a un passo dalla prima svolta positiva della stagione.
Anche perché il Milan, in base alle decisioni arrivate da Nyon, non avrà nessun tipo di ostacolo o paletto per quanto riguarda il prossimo calciomercato. Le sanzioni della UEFA prevedono una multa di 12 milioni, il taglio della rosa da 25 a 21 giocatori nelle prossime due stagioni in competizioni europee, ma soprattutto l'obbligo del pareggio di bilancio entro il 30 giugno del 2021. Il Milan avrà due anni e mezzo per rimettere a posto i conti. Intanto, però, potrà fare quello che riterrà più giusto in sede di mercato, in base alle proprie esigenze per rinforzare la squadra. Vendere e comprare senza limitazioni, tenendo però presente l'obiettivo del pareggio di bilancio futuro.
Eppure oggi passa tutto in secondo piano. Nella mente ci sono ancora i tanti errori commessi ad Atene. Dal Milan e dall'arbitro. E poi il fatto che Higuain non riesca più a fare la differenza e che arriverà alla partita contro il Bologna con 52 giorni di astinenza da gol. Lui che doveva rilanciare i rossoneri è diventato il simbolo dell'Euro flop. E visto che il Milan avrà libertà di manovra sul mercato, potrebbe anche decidere di non versare alla Juventus i 36 milioni (da pagare in due rate) per il riscatto del Pipita, 'perdere' i 18 milioni già spesi per il prestito e investire tutto su un altro attaccante. A meno che l'argentino non torni ad essere il campione apprezzato con le maglie di Napoli e Juve.