L’ex allenatore ha raccontato ai microfoni di Sky Sport un curioso aneddoto riguardante il campione blaugrana: "Affrontai il Barça in amichevole con la Juventus, loro avevano già ceduto l’argentino in prestito e io chiesi a Rijkaard di darlo a noi. Laporta, il presidente dell’epoca, disse: 'Se Capello dice così, teniamolo'"
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Nella gara di andata delle semifinali di Champions League Lionel Messi ha dato spettacolo ancora una volta. E se Messi negli anni ha continuato a far sognare i tifosi del Barcellona è anche merito di Fabio Capello. Proprio così: a raccontarlo è stato l’ex allenatore, che ai microfoni di Sky Sport ha svelato un curioso aneddoto sul passato della Pulga.
L'aneddoto di Capello
Decisivo per convincere il Barcellona a puntare subito su Messi, infatti, il giudizio positivo di Capello, che incontrò l’argentino giovanissimo in occasione di un’amichevole ai tempi in cui allenava la Juventus. "Mi hanno detto una cosa da Barcellona – ha raccontato Capello -, nello specifico il presidente dell’epoca, Laporta. Mi ha detto: 'Messi è qui al Barcellona per merito tuo'. Durante una partita che giocammo in precampionato con la Juventus, il trofeo Gamper, Messi aveva 16 anni e io, dopo appena venti minuti, andai da Rijkaard, che allora era l’allenatore, e gli dissi: 'Da voi non gioca perché è il quarto straniero. Datelo a noi, lo tengo un anno e poi ritorna".' Lui mi disse: 'Ma no, vedrai che riusciamo a fare qualcosa'. E difatti ci riuscirono. Però Messi lo avevano già ceduto in prestito. Però dopo le mie parole intervenne Laporta e disse: 'Se Capello dice così, allora lo teniamo'. Questo è stato il racconto di Laporta e mi fa molto piacere. Io poi andai in sala stampa e dissi: 'Ho visto un giovane giocatore che diventerà un grandissimo'".
La conferma di Pochettino
A confermare la versione di Capello è stato Mauricio Pochettino, attuale allenatore del Tottenham, ma nel 2005 calciatore dell’Espanyol, la squadra in cui doveva andare a giocare in prestito Messi. Nella conferenza stampa di una partita tra gli Spurs e il Barcellona, Pochettino ha parlato del ruolo fondamentale di Capello nel futuro di Messi: "A Barcellona avevo sentito parlare di questo ragazzino, che era anche un mio connazionale. A un certo punto sapevo che era molto vicino a firmare con l’Espanyol – ha ricordato -, ma in quell’estate il Barcellona affrontò la Juventus nel trofeo Gamper. In panchina per i bianconeri c’era Fabio Capello, che rimase impressionato da quel giovane ricoprendolo di elogi. A quel punto i dirigenti del Barcellona cambiarono idea e decisero di non darcelo più. Senza quegli elogi di Capello, magari Messi sarebbe diventato un stella dell’Espanyol e l’Espanyol avrebbe potuto vincere magari come il Barcellona. Questa cosa fa effetto, io e Leo saremmo stati prima compagni di squadra e poi lo avrei anche allenato".