I titoli della presentazione di Sarri in bianconero: "Mai visto un club così determinato a prendere un allenatore. Arrivare nella società più importante d'Italia è il coronamento di una lunga carriera. La Champions? Sogno da perseguire con determinazione feroce. Spero di aiutare CR7 a superare altri record". Sugli anni a Napoli: "Il mio primo pensiero era battere la Juve con ogni mezzo, era giusto così. Applausi o fischi, al San Paolo sarà sempre una manifestazione d'amore". Paratici: "Sarri era la prima scelta dall'inizio". Di seguito il testo integrale della conferenza
CALCIOMERCATO LIVE, TUTTE LE NOTIZIE
SARRI: SUL NAPOLI - SULLA CHAMPIONS - SUL MODULO
Cosa ha in mente per sfruttare al meglio CR7?
Ho allenato il giocatore che ha fatto più gol in Serie A, mi piacerebbe averne due. Sarebbe una soddisfazione enorme.
Cosa le piace di essere allenatore della Juventus?
I club sono fatti di persone e al primo approccio mi ha colpito il fatto di vederli molto uniti tra di loro, compatti. E questo è importante perché lavori per un club, ma il sentimento affettivo che ti porta a fare l'1% in più è il rapporto con le persone. A me sono bastate un paio di cene insieme a loro per capire che sono un gruppo forte per compattezza, determinazione e mentalità. E questo mi piace molto.
Come pensa di superare lo scetticismo del popolo juventino?
Arrivo qui con scetticismo come dappertutto. Arrivo a Empoli e sono scettici. Così come al Napoli e al Chelsea. E ora alla Juve. Vengo dalla storia mia. Per togliere lo scetticismo c’è un solo modo: vincere e convincere. Andare in campo per divertire e fare risultato.
Punterà sul 4-3-3?
Non si parte dal modulo. Si deve capire quali giocatori sono adatti, conoscerli, parlarci e intorno ai giocatori più qualitativi costruire intorno il modulo. Ho fatto il 4-3-3, il 4-2-3-1, il 4-3-2-1. Al Chelsea avevo un 4-3-3 diverso da quello del Napoli. Bisogna avere le idee chiare su 2 o 3 giocatori che ci possono far fare la differenza e poi metterli nelle condizioni per farli esprimere al massimo. Il modulo sarà una conseguenza.
Domanda a Paratici: con Sarri conta anche come la Juve vincerà?
Conta vincere, siamo qui per questo. Non esiste una ricetta precisa per vincere. La scelta è stata fatta perché pensiamo che la spinta propulsiva che si era creata in questi anni potesse affievolirsi, quindi abbiamo deciso di prendere questa decisione. Non è stato un motivo dettato né dal gioco né dai risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Ha parlato con qualche suo ex giocatore, in molti la considerano come un traditore?
Non voglio entrare in quelle che sono le dichiarazioni pubbliche dei giocatori. Io penso che nella vita ho rispettato tutti, ho dato sempre il 110%.
Nei suoi anni di Napoli ha indicato la Juve come un potere costituito…
Ho vissuto 3 anni con il pensiero di battere la Juve perché eravamo in quel momento l’alternativa più credibile. Ho dato il 110% non ci siamo riusciti. Lo rifarei. Ma è un’avversità sportiva che adesso è finita. La mia professionalità mi porterà a dare il massimo per questa squadra. Quello che ho fatto, posso averlo fatto con modi sbagliati, ma penso sia intellettualmente apprezzabile. Se ho un avversario che voglio sconfiggere in tutti i modi lo posso odiare, ma apprezzare.
Cosa prova ad allenare Ronaldo?
E’ il top mondiale, ha quasi tutti i record che si possono avere nel calcio. Mi piacerebbe fargli batterne altri.
A livello emozionale cosa le è tornato in mente del suo percorso?
Se nel corso degli anni avessi avuto tutte le emozioni che mi sono state attribuite sarei morto d’infarto da tempo…. Non arrivo qui dopo aver allenato i dilettanti. Arrivo qui dal Chelsea, un altro grande club ma con meno storia. Essere alla Juve lo ritengo un grosso passo in avanti.
Pensa che sarà giudicato per quello che farà in Champions e cosa si aspetta?
Mi aspetto di svegliarmi la mattina e studiare come vincere le partite. Perché non è dovuto. Se una società innesca nei giocatori il meccanismo che il risultato sia dovuto è una sconfitta certa. In Italia la Juve è la favorita e ha l’obbligo di fare bene. In Champions l’obiettivo è di vincere, ma in Europa ci sono 8-9 squadre che hanno lo stesso obiettivo e la stessa consapevolezza. Le responsabilità sono più forti in Italia. Quello europeo è un sogno da provare a perseguire con ferocia.
E' la scelta più rivoluzionaria della sua vita?
Non lo so, non lo penso. Bisogna avere le idee chiare sul percorso. Io tre anni fa arrivo al Napoli e do tutto me stesso. Sono andato a Napoli perché da bambino ero tifoso del Napoli e perché a un certo punto ho la sensazione che a livello nazionale possiamo diventare competitivi. Negli ultimi mesi a Napoli ho un dubbio tra l'affetto che provavo e la parte più logica di me stesso che pensava il ciclo fosse finito. La società poi mi ha tolto il dubbio con Ancelotti, ma per colpa mia perché il dubbio era mio. A quel punto ho offerte da società italiane importanti, ma preferisco andare all'estero per non passare direttamente dal Napoli a un'altra società italiana. Faccio un'esperienza bellissima in Premier, ma nella seconda parte di questa esperienza sento il bisogno di tornare in Italia e questa possibilità mi è offerta dalla Juventus, la società più importante d'Italia.
Qual è stata la sua sensazione quando è stato contattato dalla Juve?
E’ stata una sensazione forte, non per il quando, ma per il come. Non ho mai visto una società così determinata a prendere un allenatore in 30 anni di carriera. Questo mi ha convinto, vedere una dirigenza così compatta ad andare verso un allenatore. L'atteggiamento di questi dirigenti, accompagnato dal nome che si portavano dietro, di determinazione e compattezza.
Domanda a Paratici: come mai i tempi cosi lunghi della trattativa?
La trattativa non è durata oltre un mese, noi avevamo le idee chiare dall’inizio. Tra grandi club bisogna rispettare i tempi. Voglio ringraziare il Chelsea per la collaborazione nella persona di Marina che si è rivelata ancora uno dei migliori dirigenti del nostro mondo. Tra grandi club ci vuole rispetto.
“Sono contento di essere qui oggi”, le prime parole di Sarri
Inizia la conferenza stampa di Maurizio Sarri, al suo fianco il ds Paratici
Tutto pronto nella sala stampa dell'Allianz Stadium: alle 11 inizierà la conferenza stampa di presentazione di Maurizio Sarri
Come sarà la nuova Juventus di Sarri? Nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore bianconero potrebbero emergere dei particolari interessanti sulle strategie di mercato che ha in mente la società. QUI LE ULTIME SUL CALCIOMERCATO DELLA JUVE
L’ex allenatore tra le altre di Napoli e Chelsea si è legato alla Juventus con un contratto triennale: decisivo il blitz di Andrea Agnelli che, insieme a Nedved e Paratici, è volato a Londra proprio a casa di Maurizio Sarri per esporgli il progetto bianconero. CLICCA QUI PER I RETROSCENA
Una curiosità: all’arrivo in aeroporto avrete notato che Maurizio Sarri aveva in mano un porta abiti 'speciale', griffato ‘Allegri’. Un particolare che sul web non è passato inosservato… CLICCA QUI PER LE FOTO
Sarri si presenterà in giacca e cravatta, probabilmente. Ma la questione del look ha scatenato il web nei giorni scorsi. E, in effetti, è anche il look a caratterizzare i padroni delle principali panchine d'Europa. CLICCA SE NON CI CREDI...