Cairo: "Torino in Europa League, traguardo meritato. Belotti e Izzo restano"

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(Getty)

Il presidente granata a Sky Sport blinda i suoi gioielli e assicura: "La nostra strategia di mercato con l'Europa non cambia, inseriremo un paio di rinforzi in una rosa collaudata". E rivela: "Mi spiace aver tolto il posto al Milan, tifavo per loro e il Toro da bambino"

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"Sicuramente è stata una soddisfazione, poi mi spiace per il Milan perché da bambino tifavo Milan e Toro e mai avrei voluto subentrare ai rossoneri. Poi ci sono dei discorsi dell'Uefa che non dipendono da noi". Così Urbano Cairo, presidente del Torino, commenta ai microfoni di Sky Sport, ha commentato l'ingresso dei granata nel tabellone dei preliminari di Europa League, al via il 25 luglio (contro una tra Debrecen e Kukësi). "Siamo felici per quanto ci riguarda perché corona un'annata spettacolare, la migliore da quando sono presidente del Torino e da quando ci sono i tre punti. Inoltre negli ultimi 15 anni nessuna squadra che aveva totalizzato 63 punti non era arrivata in Europa - sorride - sarebbe stato un unicum spiacevole". I meriti sono condivisi con squadra e staff tecnico: "La nostra difesa è stata impenetrabile, Mazzarri ha dato alla squadra gran carattere e temperamento e in attacco abbiamo ritrovato anche un gran Belotti".

Izzo-Belotti, gioielli blindati: "Restano con noi"

Il presidente del Torino ha parlato anche di mercato, blindando due gioielli granata: "In passato ho detto dei no per Belotti perché lo riteniamo il nostro centravanti. Non so quale sia il suo valore, non ci penso perchè l'intenzione che abbiamo, e che ha anche lui, è di giocare l'Europa insieme. Non faccio una valutazione economica, perché la volontà è di restare al Torino, sia mia che sua". Le richieste non mancano anche per Armando Izzo: "Lui ha con noi un contratto di altri quattro anni, ci siamo incontrati con il suo procuratore perché c'erano altri interessi di squadre straniere e noi vogliamo tenerlo qui". Piani condivisi con l'allenatore: "Sono in contatto con Walter Mazzarri ogni ora, abbiamo una linea granata - scherza Cairo - noi avevamo il nostro piano di rafforzamento della squadra, che da una parte prevedeva il mantenimento dei nostri giocatori e poi l'inserimento di un paio di innesti. Un piano che rispetteremo". In entrata "di Roberto Pereyra il mister non mi parla più da tempo, direi che adesso abbiamo altri obiettivi" spiega Cairo. Che si concentra anche sue due difensori che hanno chiuso l'ultima stagione lontano da Torino, ma sono tornati alla base: "La Spal su Bonifazi? Con Vagnati ci siamo visti, per loro sarebbe una bella cosa riportare Kevin alla Spal, dove ha fatto benissimo. Ma noi l'abbiamo controriscattato spendendo una cifra importante perché crediamo tanto in lui. Abbiamo fatto rientrare Lyanco, che ha fatto benissimo al Bologna contribuendo alla salvezza della squadra e ha fatto molto bene con la nazionale olimpica del Brasile: è un classe '97 con qualità fisiche e tecniche importanti, siamo contenti che torni con noi".

"Bava ha qualità. Ritiro anticipato, sarà un'estate caldissima"

Cairo ha anche spiegato scelta di Massimo Bava come nuovo direttore sportivo dopo la partenza di Gianluca Petrachi: "Bava ha fatto benissimo sia con la Berretti che con la Primavera, vincendo uno scudetto, due supercoppe italiane e una Coppa Italia e portando in prima squadra giocatori come Barreca, Bonifazi, Edera, Millico e Buongiorno. Credevo fosse giusto promuovere dall'interno un direttore sportivo con delle qualità importanti". In vista dell'esordio in Europa League, il Torino ha cambiato i piani per il ritiro: "Partiremo prima del previsto - le parole del presidente - il 4 luglio, e dal 7 al 18 saremo a Bormio e poi torneremo a Torino per preparare la prima partita ufficiale del 25 luglio. Ci aspetta un'estate caldissima". Con le idee chiare: "Quello che conta è continuare nel solco del piano iniziale. Lo scorso anno nel girone di ritorno, quando la squadra era a pieno regime, la squadra è stata quarta per rendimento. La nostra strategia di mercato con l'Europa non cambia". Memori anche di un'esperienza abbastanza recente: "Ricordo il bellissimo percorso nel 2013-14, quando giocammo una partita storica sul campo di Bilbao e poi uscimmo contro lo Zenit dopo aver vissuto la partita di andata in 10".