Il centrocampista algerino, reduce dalla vittoria della Coppa d'Africa e del trofeo come miglior giocatore del torneo, ha effettuato le visite mediche col Milan ed è pronto per diventare un nuovo giocatore rossonero. Scopriamo tutto il suo talento attreverso cinque azioni che racchiudono le qualità del giocatore
Il Milan sembra avere le idee molto chiare sul mercato e sta costruendo una rosa su misura del suo nuovo allenatore, Marco Giampaolo. Così, dopo gli acquisti ufficiali di Theo Hernandez e Rade Krunic, dall’Empoli arriva anche Ismaël Bennacer, tra i migliori rookie della scorsa stagione e reduce dal successo in Coppa d'Africa con la sua Algeria, torneo nel quale è stato votato come miglior giocatore assoluto.
Il centrocampo riveste da sempre un’importanza cardinale nel gioco di Giampaolo, affermatosi a grandi livelli come maestro del 4-3-1-2 e quindi del centrocampo a rombo. Bennacer, oltre a essere un talento abbastanza cristallino, è particolarmente idoneo ai principi Giampaolo e, se dovesse trovare continuità di rendimento, potrebbe diventare uno dei migliori centrocampisti del campionato. Bennacer ha le qualità per occupare praticamente qualsiasi posizione nel centrocampo rossonero, ma verosimilmente troverà un maggiore minutaggio da mezzala sinistra o da mediano davanti alla difesa, con un approccio simile a quello di un altro calciatore consacrato da Giampaolo, Lucas Torreira.
Al di là delle suggestioni illustri, ho scelto cinque giocate per raccontarvi le sue caratteristiche peculiari, in attesa che Giampaolo ci mostri sul campo come intenderà sfruttarlo al meglio.
Il lancio per Caputo contro l’Atalanta
In questa situazione, Bennacer stava occupando la posizione di mediano centrale nel 5-3-2 dell’Empoli. I compagni di reparto Traoré e Krunic scappano al di là della linea di pressione, lasciandolo solo insieme ai difensori nella costruzione della manovra. Il pressing portato dall’Atalanta è blando, ma Bennacer non ha comunque linee di passaggio pulite sul corto.
Il tempo di gioco concesso dagli avversari gli consente di “scansionare” il campo e visualizzare un potenziale mismatch in profondità tra Caputo, pronto a scattare in avanti ma ancora solo attento a evitare il fuorigioco, e Toloi, che segue il suo uomo camminando all’indietro, dunque facilmente sorprendibile in controtempo. Si tratta di una situazione potenzialmente favorevole all’Empoli, che però richiede una giocata difficile per renderla concreta.
Bennacer quindi esegue un lancio straordinario colpendo il pallone di mezzo esterno sinistro, dandogli una traiettoria tesa e a uscire, diretta sulla corsa del compagno. Solitamente sono i movimenti senza palla a determinare la scelta del passatore, ma in questo caso avviene quasi il contrario. Caputo, che è bravo a mettersi in zona luce e mantenersi reattivo, è ancora fermo, e attacca la profondità solo dopo che il pallone è partito. In questa azione è stata più la responsabilità assunta da Bennacer, sotto forma di scelta ed esecuzione, a suggerire al compagno il tipo di movimento da effettuare. Questa giocata ci dice abbastanza sulla sua visione, sulla sua personalità e sulla qualità delle sue esecuzioni.
Il duello con Cristiano Ronaldo
Qui Bennacer inizialmente segue Pjanic ma, quando quest’ultimo si smarca in profondità, non si fa attrarre e rimane in copertura del compagno su Dybala, che sta convergendo verso il centro. La scelta si rivela decisiva, perché Ronaldo riceve tra le linee e, come suo solito, non perde tempo e prova il tiro. Bennacer è abilissimo a metterci la gamba e viene premiato dal rimpallo. La palla rimane nella sua disponibilità e il centrocampista dell’Empoli la aggredisce con prepotenza, frapponendosi tra la stessa e Ronaldo, in cerca di riscatto immediato, che abbozza un tentativo di pressione appoggiandogli anche il braccio sulla spalla, cercando di ostacolarlo.
Bennacer resiste alla carica, e pur in una situazione di equilibrio precario riesce a mantenere il contatto con la palla, proteggendola prima con l’interno destro e poi col sinistro, senza mai scoprirla. A questo punto, girato di spalle, avrebbe potuto scaricare su Krunic ma, appena percepisce che Ronaldo ha affondato alla sua sinistra e che dietro di lui c’è un vuoto, si gira nello spazio di pochissimi centimetri e prosegue verticalmente, creando in autonomia una situazione di attacco in campo aperto.
In questa azione ammiriamo la consapevolezza tattica e la reattività in fase di non possesso, la capacità di protezione della palla e la consapevolezza della posizione degli avversari.
Il passaggio per Krunic contro il Napoli
Ancora una dimostrazione delle doti di regia di Bennacer. Qui si propone in appoggio a Di Lorenzo durante una costruzione bassa, muovendosi nello spazio lasciato libero tra Insigne e Diawara, che cercherà poi di accorciare su di lui. Dopo un controllo “conservativo” ma perfetto col piede destro, riesce ad andar via orizzontalmente dall’avversario e, mentre prosegue la sua corsa, riconosce un’opportunità di verticalizzazione su Krunic, comparso all’improvviso alle spalle di Fabian Ruiz.
A sorprendere di questa azione, semplice ma efficace (dalla verticalizzazione successiva di Krunic arriverà poi il gol di Caputo), è la pulizia di esecuzione di Bennacer nei fondamentali di stop (effettuato col piede debole, ma chi se n’è accorto?) e passaggio, effettuato con forza e precisione sul compagno libero. Toccando il pallone appena tre volte, una per controllarlo, una per spostarlo/proteggerlo, una per passarlo, Bennacer ha dato un contributo pesantissimo a questa occasione da gol.
Eseguire gesti tecnici basilari riducendo al minimo i tempi e con una gestione perfetta degli spazi, riconoscere un’opportunità tattica vantaggiosa e fare la scelta meno conservativa (avrebbe potuto allargare il gioco in diagonale sulla fascia) sono tra gli elementi che distinguono un regista di ordine da uno capace di partecipare anche più attivamente alla creazione di una opportunità da gol. E poi c’è anche la collaborazione con Krunic, che potrebbe diventare un asse fondamentale nel prossimo Milan.
La ripartenza contro il Sassuolo
Bennacer esce aggressivo su Sensi, che nel frattempo scarica su Boga, e correggendo l’inerzia della sua corsa riesce a portare via il pallone in maniera pulita ritrovandolo poi immediatamente, pronto per la ripartenza in parità numerica. A differenza della ripartenza creata contro Ronaldo, qui Bennacer si ritrova in una situazione di verticalità dinamica, con poco tempo per scegliere. Prosegue orientandosi verso il centro del campo, mentre le due punte attaccano la difesa dai due lati.
Questa azione è importante per due ragioni: la prima è che la postura di Bennacer, inclinata verso la sua sinistra, influenza naturalmente la direzione di corsa della difesa avversaria, ma non gli preclude di verticalizzare in maniera pulita e rapida per Farias, che nel frattempo si è mosso sul “lato cieco” di Peluso. Il secondo punto è la perfetta scelta dei tempi. Se avesse atteso ancora un istante le linee di passaggio verso entrambi i compagni si sarebbero chiuse e, portando ancora palla centralmente, si sarebbe ritrovato addosso i due avversari in ripiegamento.
Break con ripartenza, orientamento del corpo ingannevole e verticalizzazione quasi no look al momento giusto: Bennacer può essere un’arma letale anche nella gestione delle transizioni offensive dopo un recupero palla ben lontano dalla porta avversaria.
L’assist contro il Kenya
Per concludere, ho scelto una giocata da perfetta mezzala offensiva, posizione che Bennacer ha occupato con costanza e profitto in nazionale durante la Coppa d’Africa. Dopo aver condotto elegantemente con l’esterno sinistro, infilandosi tra le linee del Kenya e attirando a sé ben due difensori (abbastanza ingenui), Bennacer appoggia al compagno in fascia e si propone alle spalle del terzino avversario. A questo punto arresta la corsa, come a voler ricevere sulla figura, internamente; il compagno, però, fraintende le sue intenzioni e lo serve in profondità.
A questo punto, Bennacer è rapido nel recuperare il terreno perso a causa della “pausa” e riesce ad arrivare sul pallone prima che finisca sul fondo. Durante tutta l’azione non sembra mai guardare alle sue spalle, e anche quando arriva sulla palla non ha il tempo per distogliere lo sguardo e controllare la situazione in area. Decide quindi di sfruttare l’inerzia del movimento e piazzare un cross basso e arretrato, che tendenziamente è sempre una scelta difficile per chi difende scappando verso la porta.
Non possiamo sapere se la presenza del compagno a rimorchio fosse una situazione preordinata, e se quindi la scelta di rifinitura di Bennacer sia stata dettata anche da fattori mnemonici, oltre che dalla dinamica dell’azione personale. L’esito è stato soddisfacente, al di là della preparazione tattica della situazione, e soprattutto ci consente di scorgere quanto smaliziato sia Bennacer anche a ridosso dell’area avversaria, e come sia in grado di aggiustare in corso d’opera uno sviluppo positivo ma comunque imprevisto.
Bennacer è un profilo versatile e completo, dalle movenze raffinate e dalle letture sofisticate, che completa il suo bagaglio tecnico con una dose non indifferente di intensità, atletica e tecnica. Si tratta di un giocatore che può contribuire sensibilmente a rendere le fasi di possesso della sua squadra gradevoli ed efficaci, e che ha tutte le carte in regola per fare grandi cose sfruttando il trampolino della filosofia offensiva di Giampaolo.