Nell'ultima conferenza stampa dal ritiro di Dimaro, Ancelotti ha parlato di calciomercato: "Ho incontrato gli agenti di Pépé, il giocatore ci interessa e non lo nascondiamo. James? È ancora tutto aperto, il Real vuole cederlo e noi vogliamo prenderlo. Felice dei tre acquisti fatti finora". Su Insigne: "L'ho visto bene. Questo Napoli può arrivare in alto"
“Ho incontrato gli agenti di Nicolas Pépé, siamo interessati. James? Ancora tutto aperto”. Con queste parole Carlo Ancelotti ha esordito nell’ultima conferenza stampa dal ritiro di Dimaro, che per il Napoli è pronto a concludersi. Inevitabile l’accenno alla trattativa per l’attaccante del Lille, con l’entourage del giocatore arrivato direttamente in Trentino per trattare: “Sì, i procuratori erano nel nostro albergo. Li ho salutati - ha spiegato l’allenatore azzurro - come ho fatto con tutti gli agenti che sono venuti qui. Ne sono venuti diversi, anche la scorsa settimana, c'era uno che si chiamava James… Bond (ride, ndr). È importante incontrare gli agenti per valutare tutte le ipotesi di mercato. Ovvio che a Pépé siamo interessati, gli agenti sono qui, inutile nasconderlo. Le trattative sono in corso, vediamo cosa accadrà. Lo considero un esterno d'attacco”. Un indizio sul profilo utile per l'attacco: "Vogliamo trovare un giocatore che possa giocare bene tra le linee, senza dimenticare che anche Milik viene utilizzato da prima punta ma è bravo anche coi piedi, nella sponda e nella costruzione del gioco. Ma il profilo è questo. Cessioni? Al momento nessun nostro giocatore è sul mercato".
"James? Ancora tutto aperto"
Ancelotti ha poi parlato anche della trattativa per James Rodriguez, che non sembra ancora tramontata: “Non c'è ottimismo né pessimismo - ha detto - E tra i giocatori che ci interessano, vediamo che succede. Le trattative sono tutte aperte. C'è la volontà del Real Madrid di cederlo e la volontà del Napoli di prenderlo”. Sul mercato fatto finora dalla società, poi: "Già i giocatori che sono arrivati hanno migliorato la qualità della rosa, se ci sono altre opportunità sul mercato le stiamo valutando. Oggi non mi chiedete nomi perché non ne faccio, ma valutiamo fino a fine mercato. Intanto tre obiettivi che ci eravamo prefissati sono arrivati. Tre obiettivi precisi, i tre profili che ci servivano”. Elmas è uno di questi: "È un giocatore che ha giocato già in tutte le posizioni: a sinistra a quattro, davanti alla difesa, trequartista. È un centrocampista moderno. Il calcio sta cambiando: si fa sempre più fatica a trovare degli specialisti perché oggi ai giocatori si richiede cose diverse. C'è una evoluzione della figura del calciatore in questo senso. Elmas rappresenta il centrocampista moderno, come possono essere anche Fabian e Zielinski. Ossia calciatori che possono giocare in tutte le posizioni".
"Soddisfatto del ritiro, ma c'è da migliorare. Insigne sta bene"
L'allenatore azzurro ha poi tirato le somme sul ritiro di Dimaro: "Abbiamo lavorato il giusto, non troppo. Ad oggi la squadra è molto stanca e c'è il rischio di fare figuracce, soprattutto se si provano cose nuove utili per il futuro. Abbiamo provato a pressare alti e non ci è venuto bene - ha aggiunto - Ma questa squadra deve pressare nella metà campo avversaria. L'abbiamo fatto male, ma l'importante sarà farlo bene dopo. Sono soddisfatto del ritiro, hanno lavorato tutti con continuità, a parte Karnezis che ha avuto un problerma. La squadra pian piano prenderà forza fisica. Il carico poi sarà lasciato a parte, avremo partite importanti da giocare. Non avremo tempo e possibilità di recuperare, ma quando torneremo a Napoli avremo dieci giorni per lavorare ancora". Su Insigne: "Lo vedo bene, sereno. Ha lo spirito giusto, sta facendo bene. Che sia centro o centrosinistra non cambia molto per me. Se lui si trova meglio sul centrosinistra non cambia nulla, adatteremo il sistema. Ma tra le linee lui può diventare molto importante, che lo faccia al centro o al centrosinistra non cambia molto". Un messaggio finale sulla stagione pronta a cominciare: "Questo Napoli può arrivare in alto, oltre i sogni non lo so. Io parlerei, più che di sogni, di grande motivazione. L'obiettivo di vincere è presente in tutte le componenti della società, ma è chiaro che non debba diventare una ossessione".