La società rossonera aveva già iniziato a programmare il futuro e aveva avuto dei contatti con l'ex allenatore del Lipsia. La trattativa è però in stand-by e questo stato d'incertezza a causa dell'emergenza coronavirus ha portato a un allontanamento di Rangnick dalla panchina del Milan
Il Milan e Rangnick oggi sono più lontani. Nonostante gli accordi presi lo scorso dicembre. Nonostante la presenza di penali bilaterali nel caso in cui, una delle due due parti, per quasiasi motivo, voglia tirarsi indietro. Nonostante Gazidis avesse deciso di affidargli il progetto rossonero a medio-lungo termine e nonostante lo stesso Rangnick fosse già al lavoro per pensare il nuovo Milan. Per studiare i giocatori da tenere e quelli da cambiare.
Anche questa variazione ha come punto di partenza il coronavirus che sta cambiando gli scenari nel mondo. E il mondo del calcio non fa eccezione. Non avrebbe senso oggi iniziare un nuovo ciclo senza la possibilità di riuscire a pianificarlo come si dovrebbe. Troppe limitazioni. Non si possono fare incontri, non si sa quando e se si tornerà a giocare in questa stagione. E quindi non si sa nemmeno quando potrebbe finire la stagione in corso per cominciarne una nuova. E' tutto troppo incerto. Tutto troppo legato all'evoluzione della situazione che sta stravolgendo la vita di miliardi di persone. Di tutto questo ne sono consapevoli sia l'allenatore tedesco che il club rossonero, che stanno pensando di poter di annullare gli accordi presi, venendosi incontro in maniera amichevole e senza il pagamento di alcuna penale. Le priorità del Milan e di Rangnick stanno cambiando. Tutto sta cambiando per colpa del Covid-19. Anche quello che sembrava ormai scontato.