Giorni decisivi per definire l'intesa tra il club rossonero e l'allenatore tedesco: se il prossimo incontro offrirà le reciproche garanzie necessarie, Rangnick potrà dare il via al Milan del futuro
Questione di giorni. L'impatto nel calcio del coronavirus aveva messo in standby gli accordi di dicembre, nelle ultime settimane il Milan e Ralf Rangnick hanno riallacciato i contatti e la prossima settimana potrebbe essere quella giusta per l'incontro della verità tra la proprietà rossonera e il 61enne allenatore tedesco. Se da questo confronto arriveranno le garanzie giuste, Rangnick potrebbe definitivamente dire sì al nuovo progetto Milan. E iniziare a fare una programmazione per la squadra del futuro, visto che l'ex Lipsia e Hoffenheim ha già chiarito di voler ricoprire un ruolo di allenatore-manager con potere di mercato.
Milan-Rangnick, storia di un avvicinamento turbolento
Ed è proprio l'autonomia assoluta per l'area sportiva, l'oggetto della diatriba che negli ultimi mesi ha segnato l'ambiente Milan. I primi sondaggi con Rangnick erano stati avviati dall'amministratore delegato rossonero Gazidis, senza coinvolgere nella scelta Boban e Maldini. Un gesto che non è andato giù né al croato, dimessosi da Chief Football Officer del Milan lo scorso marzo, né all'ex capitano che nelle scorse settimane aveva fatto un vero e proprio ultimatum a Gazidis: "O difendi noi che siamo in carica, oppure vorrà dire che avrai scelto lui. Che per noi, attuali responsabili del progetto tecnico,
non solo non è l’allenatore del Milan, non solo parla in modo
inopportuno come se lo fosse, ma soprattutto non gode minimamente della
nostra fiducia". L'incontro in vista spinge evidentemente in una direzione.