Milan, Rangnick sempre più vicino: c'è però da risolvere il rapporto con Maldini

Calciomercato
Manuele Baiocchini

Manuele Baiocchini

Il tedesco ragiona con Gazidis sul Milan che potranno costruire insieme. Prima della stretta di mano definitiva sarà però necessario l'addio di Maldini: condizione necessaria e sufficiente per poter lavorare senza interferenze e avere pieni poteri su tutto, dal campo al mercato

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Si sentono, si parlano, si avvicinano. Rangnick e Gazidis ragionano e studiano il Milan che potrebbero costruire insieme. Per togliere quel condizionale però serve l'incontro decisivo, il faccia a faccia di questi giorni, che possa limare gli ultimi accordi e dare il via al nuovo progetto rossonero.

Necessaro il divorzio da Maldini

Anche perché dopo le parole del presidente Scaroni non ci sono più dubbi, se mai ce ne fossero stati negli ultimi tempi, sul fatto che sarà il dirigente sudafricano a scegliere l'allenatore del nuovo corso. Dunque non Maldini che, avendo l'incarico da direttore tecnico, avrebbe in teoria potere e facoltà di scegliere la figura giusta per la prossima stagione, ad oggi Pioli nella testa di Paolo. Evidentemente non la pensa allo stesso modo Gazidis che continua a tenere vivi e costanti i contatti con Rangnick. Il tedesco, proprio per totale incompatibilità con l'attuale area sportiva, arriverebbe però al Milan solo se Maldini venisse prima allontanato dal club. Condizione necessaria e sufficiente per poter lavorare senza interferenze e avere pieni poteri su tutto, dal campo al mercato. Ora Gazidis e Maldini dovranno solo trovare la formula giusta per dirsi addio ed evitare di infiammare una situazione già di per sé complicata e che con Rangnick diventerebbe ingestibile. Preparare la ripartenza della stagione in queste condizioni diventa chiaramente ancora più complicato. Per Pioli innanzitutto ma anche per la squadra che deve seguirlo.