Calciomercato Lazio, Tare a Sky: "Inzaghi e Immobile restano. Milinkovic? Dipende"

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Intervistato da Gianluca Di Marzio e Luca Marchetti a “Il Calciomercato che verrà”, il direttore sportivo della Lazio tocca vari punti: "Per Milinkovic, se ci sarà una possibilità che accontenta società e giocatore verrà presa in considerazione, altrimenti felici di restare insieme. Immobile penso che rimarrà molti anni. Il prolungamento di Inzaghi una priorità". L'intervista integrale su Sky Sport 24 alle 17.30 e 21.00 e 22.30

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Igli Tare è stato il protagonista su Sky dell'undicesima puntata de "Il Calciomercato che verrà". Intervistato da Gianluca Di Marzio e Luca Marchetti, il direttore sportivo della Lazio ha toccato diversi argomenti, dalla ripartenza del campionato al mercato. Dal nome caldo Milinkovic Savic al bomber Immobile, passando per Inzaghi, i colpi futuri e le trattative in generale, che saranno condizionate inevitabilmente dalla pandemia che ha stravolto tutto.

 

Sarà un calciomercato diverso, come te lo immagini? Forse ci saranno più scambi? O per la Lazio non cambia molto?

"Penso che per tutti cambierà molto, non solo per la Lazio perché è successo qualcosa che succede forse una volta nella vita e di conseguenza dobbiamo adeguarci. Serve tanta fantasia, ma soprattutto molta chiarezza per capire come procedere per pianificare il presente ma anche il futuro".

 

Personalmente, tu come hai vissuto questo periodo di incertezza, anche nell’esercizio del tuo lavoro?

"Dal lato privato sono stati i tre mesi più belli della mia vita: ho avuto finalmente il tempo di dedicarmi alla mia famiglia, ai figli, a mia moglie, stare insieme, vivere cose che purtroppo per la nostra professione non siamo abituati a vivere, quindi è stato qualcosa di piacevole. Dall’altro lato, è stato molto difficile perché non si capiva come avremmo affrontato la convivenza con questo virus. Si sperava di ripartire prima e piano piano da tre settimane a questa parte abbiamo avuto modo di avvicinarci giorno dopo giorno alla nostra quotidianità".

 

Una difficoltà può essere rappresentata da una data, il 30 giugno: in realtà per voi questo problema potrebbe non esserci. La Lazio ha solo alcuni giocatori in scadenza: è una scelta precisa quella di non avere prestiti? E tra quelli in scadenza c’è già qualcuno con cui state parlando per il rinnovo?

"Non siamo una società che fa questo tipo di operazione. La priorità è avere una squadra con giocatori di nostra proprietà, e abbiamo visto che una situazione come quella che stiamo vivendo avrebbe potuto metterci in difficoltà. Dall’altro lato ai nostri giocatori che sono all’estero in prestito, tranne Durmisi che ha finito la sua attività nel campionato francese, abbiamo dato la deroga per rimanere fino alla fine del campionato".

 

Quindi avete già parlato con le altre società? Spettava solo ai giocatori decidere se rimanere lì o meno

"Sì, ma di sicuro rimarranno".

 

E invece per i rinnovi?

"Per i rinnovi dovevamo aspettare di capire la data di inizio campionato, perché in base a quella si poteva poi programmare tutto il resto. Adesso passo dopo passo cerchiamo di risolvere ogni situazione che abbiamo in essere, soprattutto dei giocatori che vogliamo prolungare. Lo sanno loro e lo sappiamo noi che nel prossimo futuro tutte queste problematiche verranno risolte"

 

Sei convinto davvero che alcuni prezzi diminuiranno e, se sì, soltanto dei giocatori di un certo livello? Quelli top, alla Milinkovic-Savic, Immobile, Luis Alberto manterranno invece il loro prezzo?

"Di sicuro noi non abbiamo bisogno di vendere in questo momento. Dall’altro lato penso che per i giocatori di prima fascia non si abbasseranno i prezzi. Ovviamente per quelli di fascia media e bassa qualcosa cambierà verso il basso".

 

Per te questo è un vantaggio o uno svantaggio? Tu hai sempre fatto grandi colpi, tutti i giocatori appena citati ad esempio li hai presi a cifre relativamente basse

"Secondo me tante società faranno valutazioni sul mercato anche in base a come si evolve il futuro perché è tutto incerto, ovviamente non è il momento buono per tanti per fare un calciomercato come speravano ma nello stesso momento ci sono i presupposti per lavorare con le idee chiare".

 

Andando più nello specifico: Milinkovic-Savic e Immobile. Per il primo, non essendo possibile fare spese folli, possiamo anche evitare di parlare di una sua possibile cessione in caso di offerta folle? Su Immobile, invece: il Napoli ha davvero provato a prenderlo?

"Su Milinkovic-Savic, il rapporto del ragazzo con la piazza, la città e la Lazio non morirà mai perché è un legame molto forte, cresciuto negli anni; dall’altro lato va vista la situazione, i desideri, tutte le cose di cui abbiamo parlato: ogni situazione sarà valutata al momento opportuno senza nessuna pressione ma soprattutto per il bene di entrambe le parti. Se sarà una possibilità che accontenta la società e il giocatore, verrà presa in considerazione; se non ci sarà, lui è felice e non siamo molto felici che resti. Immobile invece non è mai stato contattato o richiesto da parte del Napoli anche perché Immobile è la Lazio e la Lazio è Immobile. È un legame molto forte e penso che rimarrà per tanti anni".

 

Milinkovic-Savic fa parte della prima fascia, quelli che non perderanno valore nella prossima finestra di mercato: siamo sempre sopra la quota 100?

"Io non sono bravo a fare i numeri, di queste cose non mi intendo. Una cosa è certa, che sia un giocatore di prima fascia".

 

Il modo in cui finirà il campionato potrebbe fare la differenza nelle strategie di mercato delle varie società: nel caso della Lazio, con una possibile qualificazione in Champions League, potrebbe essere arrivato il momento di spendere più di quei 15 milioni di euro al massimo che hai speso per comprare i giocatori?

"Non è questione di quanto paghi un giocatore: per me sono fondamentali certe caratteristiche e soprattutto se quelle caratteristiche sono utili per la squadra. Un esempio clamoroso è l’arrivo di Caicedo che è stato comprato per le sue qualità: noi dall’inizio eravamo convinti che alla lunga sarebbe stato un grande colpo. Un acquisto deve avere un senso, l’importante è avere una squadra competitiva ma anche che può giocare su 2-3 fronti".

 

Tu hai messo sempre 1-2 giocatori l’anno, senza mai smembrare la squadra, che oggi ha raggiunto i suoi equilibri. Sul mercato quindi tu non avresti molto da fare e, paradossalmente, qualora fosse bloccato, forse saresti tra i più contenti?

"Io ho un legame molto forte con questo gruppo che ha dimostrato nei momenti di difficoltà di essere un gruppo sano ma soprattutto anche molto responsabile. Mi fa piacere lavorare con lo staff di Inzaghi, abbiamo creato una creatura unica e tutti quanti cerchiamo di mantenerla il più a lungo possibile. Mi piacerebbe che tutti finissero la carriera qui nella Lazio: so che è una cosa impossibile ma un legame così tra città, tifosi, società e squadra è la cosa che ho sempre sognato. Saremo molto attenti a non smantellare la squadra, cercando di fare meno errori possibile e, anche se è molto difficile, migliorarla".

 

Anche il rapporto con Inzaghi sarà prolungato?

"Per noi è una priorità: il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti. Il suo legame con questa società va al di là di una cosa normale, lui è la storia di questa società perché è più di 20 anni che è qui dentro e nessuno sente addosso questa maglia più di lui".

 

Come scegli un giocatore? Da quanto tempo hai già in testa il prossimo Milinkovic-Savic o il prossimo Luis Alberto?

"Vivere e lavorare a Roma è difficile, per questo io sono persona molto riservata: nel mercato ci sono tante situazioni imprevedibili, sia nel bene che nel male, per cui cerchiamo non di nasconderci ma di lavorare con più serenità possibile. A volte mi spavento anche io:  ci sono nomi che so solo io e li trovo il giorno dopo sui giornali. Cerco quindi di essere riservato e prudente".

 

Adryelson del Recife e Suarez del Watford?

"Il difensore brasiliano non lo conosco, sono molto sincero: mai trattato, può essere che sia un grandissimo giocatore ma di sicuro non sarà un’opportunità per noi. Cerchiamo nei reparti in cui pensiamo ci sia necessità. A breve daremo l’annuncio del nuovo acquisto, Escalante dall’Eibar, giocatore che secondo me a questa squadra servirà tanto perché ha l’esperienza giusta ma soprattutto le caratteristiche giuste per giocare nella Lazio. Valuteremo insieme all’allenatore e faremo le mosse giuste al momento opportuno perché per tutti quanti noi è difficile affrontare questa situazione, perché di solito in questo momento si parla di calciomercato. Per noi però ora è pericoloso perché abbiamo un finale di campionato in cui ci giochiamo la storia, pe cui serve massima concentrazione e poi al momento opportuno saremo anche presenti sul mercato. Fino a quel momento saremo ermeticamente chiusi perché abbiamo un sogno per cui abbiamo lavorato tanto e cerchiamo di portalo a casa".

 

Come ti immagini la ripartenza?

"È un punto interrogativo per tutti quanti, è difficile dare una risposta. Mi auguro di ripartire da dove abbiamo finito, certamente ci saranno difficoltà, ma una cosa è certa e chiara: tutte le squadre hanno le stesse possibilità perché prima si diceva che fossimo noi avvantaggiati non avendo le coppe, ma adesso questa cosa non c’è più, perciò contano tanto il gruppo, la mentalità, l’entusiasmo, cose che saranno fondamentali in un percorso breve ma intenso in cui si giocherà ogni 3 giorni e dovremo essere bravi a far ruotare la squadra e anche a dare le giuste motivazioni"

 

La Lazio ha un link diretto attraverso la proprietà con la Salernitana, dove avete 6 giocatori in prestito. Questo tipo di rapporto che vantaggi dà alla Lazio, e come lo giudichi?

"Nutro grande simpatia per la Salernitana ma soprattutto per la città. L’ultima volta che ci sono stato per la partita di playout contro il Venezia ho apprezzato l’entusiasmo, è una piazza che merita palcoscenici importanti. Dall’altro lato è un legame importante per noi perché quando mandiamo un giocatore giovane a Salerno sappiamo quali sono le aspettative e le difficoltà in una piazza molto esigente, e far maturare un nostro giocatore in quella piazza ti dà la possibilità di valutare bene se è pronto o meno per la Lazio. Noi questo legame lo usiamo in due modi, uno per far crescere soprattutto a livello di pressione i nostri giocatori e anche per cercare di dare a questa piazza la possibilità di tornare il prima possibile in Serie A, perché se la merita".

 

L’opzione di Giroud a gennaio poteva rappresentare un’occasione per rafforzare ancora di più la Lazio con un giocatore di grande esperienza

"Non l’ho nascosto a gennaio e non lo nascondo adesso, noi negli ultimi giorni di mercato abbiamo avuto la possibilità di portare Giroud a Roma e abbiamo cercato di andare fino in fondo per realizzarlo perché Giroud è Giroud, e anche se ha 33 anni è sempre integro, molto forte e con grande esperienza internazionale. Sarebbe stato un grande acquisto per noi, ho avuto modo di incontrarlo e conoscerlo da vicino ed è stato un incontro molto piacevole perché ho potuto conoscere una grande persona e un grande professionista con grandi motivazioni, ma allo stesso momento avevo intuito che la sua priorità era restare a Londra perché la famiglia vive lì da anni. Dentro di me sapevo che poteva essere una possibilità per l’estate ma avevo anche intuito che se ci fosse stata una possibilità di rinnovare con il Chelsea lui l’avrebbe presa in considerazione".

 

Il contatto con il Milan?

"Ho avuto un contatto, ormai è noto, con il Milan l’anno scorso. A livello affettivo da bambino non ho mai nascosto la mia simpatia per il Milan di Van Basten, Gullit, Rijkaard: sono cresciuto con il mito del Milan di Sacchi, ma poi, quando arrivi al momento in cui devi fare una scelta, la Lazio è la Lazio e ha un ruolo fondamentale nel mio cuore. Posso dire che mi sento laziale perciò il mio legame con questo club va al di là della questione professionale ed è una creatura che abbiamo creato negli anni, e quando guardo i frutti di questo lavoro il legame diventa ancora più forte".

 

Ultima domanda di rito: Il calciomercato che verrà sarà…

"Sarà povero...".

Tare