Calciomercato Atalanta, Sartori: "I big restano. Champions? Vogliamo stupire"

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Nella 14esima puntata de 'Il calciomercato che verrà' l'ospite di Luca Marchetti e Gianluca Di Marzio è Giovanni Sartori, responsabile dell'area tecnica dell'Atalanta. Una chiacchierata per parlare del momento difficile attraversato da Bergamo, del possibile riscatto in campo e delle strategie per continuare a crescere. L'intervista integrale in onda su Sky Sport 24 alle 15 e alle 22.30

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"Non riesco a pensare di non andare in giro per stadi, di non muovermi, di non andare a seguire i giocatori dal vivo. Durante il lockdown ho guardato molti video, ma non è lo stesso. Invidio i miei colleghi che lavorano da video, io invece se non seguo i giocatori sul campo ho una percezione totalmente diversa". A raccontarsi è Giovanni Sartori, responsabile dell'area tecnica dell'Atalanta, ospite di Luca Marchetti e Gianluca Di Marzio nella 14esima puntata de 'Il calciomercato che verrà' su Sky Sport. Nel corso della chiacchierata si è parlato anche del futuro delle trattative. "Credo che ci saranno un paio d'anni di contrazione del mercato - il pensiero di Sartori - sarà un problema valido per tutti. Però poi si ripartirà come sempre fatto". Dopo tre mesi molto difficili:  "A Bergamo la situazione è stata drammatica, forse all'inizio perché presi da campionato e Champions ci abbiamo fatto meno caso. Poi ne abbiamo preso totale coscienza, penso alle immagini dei camion di bare che lasciavano la città. Ognuno ha pensato a provare a difendere la propria salute, il calcio è passato giustamente in secondo piano. Ora vorremmo ripartire per dare un segnale a Bergamo e provincia, dobbiamo provare a tornare alla normalità".

"Non siamo solo bravi a vendere, compriamo bene"

Sartori ha parlato anche del possibile riscatto in campo e delle strategie per continuare a crescere. "Abbiamo venduto tanto, è vero, ma abbiamo investito tanto. Non è vero che se arriva l'offerta giusta l'Atalanta vende. Il principio della società è cedere un pezzo, massimo due, ma reinvestire e vendere per diventare più forte. Penso a Muriel, Zapata, Malinovsky e De Roon. Tutti sono stati a guardare i nostri conti nelle cessioni ma pochi hanno guardato a quanto abbiamo investito. "La famiglia Percassi è nata nell'Atalanta, hanno il Dna del club e di Bergamo. Ci mettono amore prima di tutti, il presidente Antonio ama l'Atalanta e Luca è quello che riesce a trovare sempre l'equilibrio in tutte le situazioni. Siamo una delle poche società italiane con stadio di proprietà, abbiamo ampliato la struttura di Zingonia, dove ora ci sono anche tutti gli uffici del settore giovanile". Un capitolo, quest'ultimo, ricorrente nella storia dell'Atalanta: "Storicamente quando si parla di questo club si parla di settore giovanile - ricorda Sartori - questo l'ho percepito da esterno per tanti anni e ora che lo vedo da interno lo capisco ancora meglio. Si tratta di una cultura a cui abbiamo dato continuità, abbiamo un allenatore che ogni anno ha fatto debuttare un minimo di 2 e un massimo di 4 giocatori all'anno".

"Champions? L'appetito vien mangiando"

La stagione si è fermata con l'Atalanta ai quarti di finale di Champions League, un traguardo storico: "Abbiamo capito in questi anni che l'Europa è una cosa bellissima. Ne sentivamo parlare dagli altri, ma quando la vivi l'appetito vien mangiando. Rappresentare Bergamo e la sua gente è motivo di orgoglio. Non dimentichiamo però che sotto di noi negli ultimi anni in classifica sono arrivate squadre blasonate, ma la proprietà è ambiziosa e non si è mai tirata indietro". E qualcuno in città sogna di vincere la Champions: "Un format così particolare come un vantaggio? Io sono sicuro che senza questa interruzione saremmo arrivati ai quarti in una condizione psico-fisica ottimale - è la certezza di Sartori - avremmo detto la nostra. Cercheremo di passare il turno, la mentalità dell'allenatore è stata fondamentale per rendere l'Atalanta così solida".

"Gomez, Ilicic e Zapata restano con noi"

Per Sartori, artefice in passato del miracolo Chievo, la crisi potrebbe essere anche un'opportunità: "Ci sarà sempre la differenza tra grandi e piccole - precisa -  legata a diritti tv, sponsor. Poi sta ai dirigenti individuare staff e giocatori che diminuiscano il gap con le grandi". Una certezza per l'Atalanta è quella riguardante le posizioni di Gomez, Ilicic e Zapata: "Qualcuno li ha chiamati i tre tenori, credo che resteranno a Bergamo per un pò di tempo. Oggi all'Atalanta vengono tutti volentieri, siamo sulla bocca di tutti per i risultati e per quello che stiamo facendo".  Tra le cessioni eccellenti e remunerative, Sartori ricorda quelle di Barrow, Kulusevski e Pablo Ibanez: "Questo dimostra come si sia alzato il livello dell'Atalanta. Vedere Barrow, oggi uno dei migliori al Bologna, non aveva spazio da noi e abbiamo preferito sacrificarlo per una cessione. Ora abbiamo investito su Czyborra e Sutalo, giovani che speriamo possano fare una strada importante". Unico punto interrogativo in vista della ripresa è quello legato ai giocatori in prestito fino al 30 giugno, per i quali andranno perfezionati nuovi accordi: "Lavoriamo sempre per evitare di avere giocatori a scadenza di contratto in rosa - ricorda Sartori - Pasalic a Tameze sono gli unici due prestiti: abbiamo un accordo con loro. Stiamo provando a riscattare Pasalic dal Chelsea, mentre per Tameze stiamo parlando con il Nizza per allungare il prestito ed eventualmente esercitare a fine stagione il diritto di riscatto".