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Calciomercato che verrà, intervista a Davide Vagnati e Giovanni Rossi

Calciomercato

Davide Vagnati e Giovanni Rossi sono stati protagonisti su Sky dell'ultima puntata de "Il Calciomercato che verrà". Intervistati da Gianluca Di Marzio e Luca Marchetti, i direttori sportivi di Torino e Sassuolo hanno parlato anche del futuro di Belotti, Boga e Defrel. L'intervista integrale su Sky Sport 24 alle 15 e alle 22.30

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Da Belotti a Boga, passando per Berardi e i rinnovi dei contratti in scadenza al 30 giugno. Davide Vagnati e Giovanni Rossi, direttori sportivi rispettivamente di Torino e Sassuolo, sono stati protagonisti su Sky dell'ultima puntata de "Il Calciomercato che verrà", dove sono stati intervistati da Gianluca Di Marzio e Luca Marchetti. Un viaggio nel mercato, avviato parlando del rapporto con il club di appartenenza: "Ho vissuto anni belli a Ferrara - le parole di Vagnati sul passaggio dalla Spal al Torino - quando c'è stata la possibilità Torino non c'era alcuna certezza sulla ripresa o meno del campionato. Ritengo Cairo un grande programmatore non solo nel panorama calcistico, penso di essere venuto a far parte di una grande società, che ha ottimi margini di crescita". Rossi, tornato a Sassuolo due anni fa come direttore sportivo, ha sottolineato "la grande fortuna di avere la Mapei alle spalle, con l'opportunità di competere in un mondo dove senza la famiglia Squinzi il Sassuolo non avrebbe avuto ragione di esistere".

"De Zerbi resta"

Tra i temi sul tavolo, c'è il futuro degli allenatori di Torino e Sassuolo. In granata Moreno Longo ha un legame in scadenza a fine mese: "Affronteremo il tema con il mister e lo staff - le parole di Vagnati - oggi allenare il Torino è una grande possibilità. Come ho detto quando sono arrivato qui, siamo tutti in discussione ogni giorno". Linea sensibilmente diversa quella del Sassuolo: "La permanenza di De Zerbi non dipende da queste ultime partite - ammette Rossi - siamo molto contenti del suo lavoro. Lo riteniamo pronto per ripetere quanto fatto qui da grandi allenatori come Allegri, Pioli e Di Francesco a Sassuolo.Paura che me lo portino via? In questo mondo ho imparato a stare molto attento. Al tempo stesso ho conosciuto bene Roberto, è un ragazzo serio e ti dice le cose in faccia. Siamo fiduciosi di proseguire insieme".

"Per Belotti nessuna chiamata"

Ai microfoni di Sky, Vagnati e Rossi scherzano sulle trattative del passato ("Se vuoi dire che mi hai dato qualche sola, dimmelo" ride Vagnati mentre Rossi ricorda "l'importanza di rispettarsi con tutti") e poi parlano di quelle del presente.  "Leggo di interessamenti per Belotti sui giornali, ma non ci ha chiamato nessuno - spiega Vagnati - quando hai un giocatore di quello spessore tecnico e morale è normale che ci siano delle attenzioni".

"Boga? Non c'è solo il Napoli"

Il Sassuolo si è invece mosso d'anticipo per Jeremie Boga: "Abbiamo cercato di sistemare in tempo di Covid la sua situazione con il Chelsea - puntualizza Rossi – e non era facile. Contatti con il Napoli e Giuntoli? Ci sono stati, così come ci sono stati altri interessamenti per Boga, ma in questo momento siamo estremamente concentrati sul campionato e stiamo cercando di capire che situazioni ci sono". Tra i prodotti in vetrina in casa neroverde c'è Locatelli: "Manuel è arrivato da noi dopo l'exploit al Milan, si era un pochino perso. In questo momento si sta confermando ad altissimi livelli. Dobbiamo capire quando sarà il momento di cederlo, lo decideremo insieme. Se deve andare via, deve farlo per essere protagonista in una grandissima squadra" è la certezza di Rossi. "Berardi? A Domenico sono affezionato in maniera particolare perché è cresciuto molto sotto l'aspetto umano. Ha numeri importanti quanto a gol e assist, in questo momento penso sia pronto per affrontare qualsiasi tipo di difficoltà e di squadra. Noi però siamo una bottega cara, venire a trattare Berardi non è semplice. Abbiamo anche giocatori di proprietà come Scamacca, Frattesi e Marchizza, che vogliamo valorizzare in futuro. Per un giovane di prospettiva il Sassuolo è uno dei posti migliori per crescere, ci sono le condizioni tecniche e di tranquillità per esprimersi al meglio".

I contratti in scadenza al 30 giugno

Con il campionato che andrà ben oltre la deadline del 30 giugno, restano da definire e prolungare gli accordi con i giocatori che vanno in scadenza di contratto a fine mese. Un discorso che nel Torino riguarda Ansaldi, De Silvestri e Ujkani: "Stavamo aspettando di capire quali fossero le linee guida. Ho parlato con i ragazzi e ho detto ai ragazzi che questo è il momento di agire. Dobbiamo dimostrare qualcosa, poi è evidente che il Torino tiene a questi giocatori e ci sarà modo di premiare la loro qualità professionale, che hanno dimostrato in questi anni in granata". Discorso più complesso per il Sassuolo: al 30 giugno in teoria terminano i contratti di Defrel, Chiriches e Haraslin in prestito con obbligo di riscatto legato alla salvezza, Romagna, Tolijan, Kyriakopoulos (prestiti con diritto di riscatto) e Pegolo."Abbiamo qualche problemino in più, pensiamo di poterli risolvere tutti - è la versione di Rossi - Pegolo può restare con noi anche in futuro. Servirebbe anche un gentlemen agreement da parte di tutte le federazioni per arrivare a fine stagione con gli organici che avevano avviato la stagione. Le chiacchierate fatte con i calciatori mi fanno stare tranquillo, ma oltre a noi e loro c'è anche una terza parte da accontentare nelle trattative".

"Sarà un calciomercato parsimonioso"

Lo sguardo è concentrato sul presente, tenendo conto di un calciomercato che partirà appena dopo il gong della Serie A: "Saremo pronti, preparati e avremo le idee chiare su acquisti e patrimonio - spiega Vagnati - La nostra attenzione oggi è però totalmente focalizzata su questa stagione. Sarà un calciomercato parsimonioso. "Cambiamenti? Parlare di futuro con 13 giornate di campionato da giocare sarebbe da stolti. Ovviamente ho un'idea ma voglio valutare le risposte dal campo". Rossi definisce la strategia del Sassuolo: "Abbiamo giocatori richiesti, la filosofia nostra è sempre stata quella di smantellare il prima possibile. Ora però l'attenzione maggiore deve essere rivolta al campo. Noi non abbiamo tanti cambiamenti da fare, vogliamo farne pochissimi. Crediamo di avere una buona squadra, il Covid non ci condiziona. Che mercato sarà? Rivolto alla normalità. Io non faccio parte dei pessimisti o degli ottimisti - le parole di Rossi - credo che nel calcio ci siano momenti giusti per vendere e comprare. Occorrerà continuare a saper decifrare questi dettagli".