Prestiti in scadenza il 30 giugno, club di Serie A al lavoro per il prolungamento

Calciomercato
Luca Marchetti

Luca Marchetti

Per i prestiti con obbligo e diritto di riscatto in scadenza il prossimo 30 giugno le società di Serie A hanno trovato un accordo per il prolungamento fino al termine della stagione. Per gli altri, quelli senza alcun accessorio, sarà invece necessario l'assenso dei calciatori

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Un altro passo avanti, da formalizzare e rifinire che potrebbe risolvere buona parte dei problemi delle società di serie A per quanto riguarda i prestiti che avevano scadenza 30 giugno. Seguendo infatti le indicazioni arrivate dalla FIFA sulla continuità dei campionati le società di Serie A si sono strette virtualmente la mano per poter prolungare in maniera automatica e senza trattativa tutti i contratti dei prestiti con diritto e obbligo di riscatto. Rimarrebbero, al momento, fuori dall'accordo prestiti, quelli senza alcun accessorio. E proprio su questo continuerà il confronto fra le parti.

 

Questo tipo di accordo prevedrebbe però la necessità di assenso da parte dei giocatori: insomma ci vuole la loro firma. E anche su questo si continua a ragionare.

L'AIC infatti sarebbe disposta a prolungare automaticamente i prestiti a patto che venga ridiscusso contestualmente l'Accordo Collettivo (che è scaduto) e che si possa risolvere la questione relativa agli stipendi di marzo e aprile. In questo accordo rimarrebbero da normare (e sarà pressoché impossibile) le scadenze di contratto e i prestiti provenienti da federazioni straniere.

 

In totale sono 132 i giocatori che hanno come scadenza (di ogni tipo) il 30 giugno.

Bene: 62 (compresi i prestiti senza diritti) sarebbero risolti. Rimarrebbero da sistemare 70 contratti. Un numero sempre alto, ma la metà di quello che si poteva prospettare. E per molti di loro, soprattutto per il 23 prestiti dall'estero, la strada sembra già tracciata grazie ai buoni rapporti fra società. Una forte schiarita per permettere al campionato di mantenere la continuità: esattamente come chiedeva la FIFA.