
Calciomercato, gli acquisti della Juve dalla Liga: Arthur sarà il prossimo
Arthur ha detto sì alla Juve: Pjanic invece andrà al Barcellona. Quante altre volte i bianconeri hanno piazzato il colpo dal campionato spagnolo? In passato tanti campioni a partire da CR7, ma anche qualche meteora

Arthur Henrique Ramos de Oliveira Melo, o molto più semplicemente Arthur. Centrocampista classe 1996. Nel 2018 il Barça sborsa 31 milioni al Gremio per inserirlo in un centrocampo appena rimasto orfano della leggenda Iniesta, come era capitato qualche anno prima per Xavi. Controllo, abilità nei passaggi, tecnica e visione nel suo identikit. E la Juve punta forte su di lui
ARTHUR HA DETTO SI' ALLA JUVE
In blaugrana 71 partite con quattro gol e sei assist. Esordisce con Valverde e prosegue con Setién. Spesso ma non sempre da titolare. Per la Juve un nuovo colpo dalla Liga, un'asse, quella con la Spagna, che ha regalato tante soddisfazioni e qualche delusione. Li ricordi tutti?
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CRISTIANO RONALDO - Impossibile scordarsi del colpo del secolo. Il più recente. CR7 arriva dalla Liga, e dal Real, nell'estate del 2018. Nel frattempo (in meno di due anni) è già diventato il miglior portoghese della storia della A con 43 gol. 54 quelli totali in bianconero. E in bacheca una Supercoppa e uno scudetto.
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DANI ALVES - Prima ancora (nel 2016) fu il turno di un campionissimo dell'altra grande di Spagna, lo stesso Barcellona da dove proverrebbe Arthur. E anche lui brasiliano. Una vita in Catalogna con un'enorme quantità di trofei in bacheca. La Juve lo paga zero per aggiungere esperienza europea al club, e infatti arriva subito la finale di Champions, persa però contro il Real proprio di CR7. Vincerà il double scudetto e Coppa Italia.

MARIO MANDZUKIC - Dopo aver vinto tutto col Bayern passò all'Atletico Madrid. Col cholo Simeone un solo anno e la partenza per Torino nel 2015, pagato 23 milioni. Diventerà ben presto una pedina tattica (e caratteriale) fondamentale per la Juve Allegri, in campo 44 gol in 162 match. Quattro scudetti, tre Coppe Italia e un gol in rovesciata in una finale di Champions.

SAMI KHEDIRA - Uno dei tanti colpi a zero su cui la Juve del presente ha costruito le sue vittorie. Arriva anche lui nel 2015 come Mandzukic, e anche lui dalla Spagna, Real Madrid. Coi blancos aveva vinto una Liga e una Champions. Già 145 le partite in bianconero per lui, con quattro scudetti e tre Coppe Italia in bacheca.

ALVARO MORATA - Il nastro si riavvolge di una sola stagione. 2014-15, e anche per lui la meta di partenza - con destinazione Torino - si chiama Real Madrid, andata e ritorno. In mezzo il bianconero con cui segna 27 gol in due stagioni. Compresa una rete nella finale di Champions del 2015, arrivata dopo due pesantissimi centri tra andata e ritorno delle semifinali proprio contro il Real. Anche lui un colpo decisamente indovinato dalla Liga.

FERNANDO LLORENTE - Di nuovo quello che diventerà un ritornello: a zero e dalla Spagna, ma questa volta la squadra si chiama Athletic Bilbao, con cui aveva segnato oltre cento gol in più di trecento presenze. Con Conte, nel 2013-14, segnerà 18 gol al suo primo anno in Italia. Mentre con Allegri sarà una carta spesso vincente dalla panchina. Solo due anni in bianconero, oggi è al Napoli.

MARTIN CACERES - Alla Juve in tre riprese. La prima volta arriva (anche lui) dal Barça, in prestito nel 2010. Tornerà bianconero nel gennaio del 2012 prelevato da un'altra spagnola, il Siviglia. In cinque anni (contando due mezze stagioni) vince la bellezza di sei scudetti e undici titoli complessivi.

CHRISTIAN POULSEN - Non solo campioni, anche qualche meteora. Il danese arriva dalla Liga e dal Siviglia, nel 2008. I bianconeri, in fase di ricostruzione, spendono poco meno di dieci milioni di euro. Due stagioni, sessanta match. Una prima annata chiusa al secondo posto in campionato e un'altra (l'ultima a Torino per lui) decisamente meno brillante terminata in settima piazza.

JORGE ANDRADE - Arriverà alla Juve nel 2007 dal Deportivo La Coruña. Costo? Dieci milioni. E con l'identikit di un centrale difensivo dall'ottimo affidamento. Saranno invece tantissimi i guai fisici: la rottura totale della rotula del ginocchio sinistro gli fa giocare appena quattro partite il primo anno. Poi un recupero sempre più lento e altri problemi, che ne porteranno alla risoluzione del contratto nel 2009.

JUAN ESNAIDER - Solo qualche mese prima i bianconeri avevano già pescato (ma male) dal massimo campionato spagnolo. È il gennaio del 1999 e l'SOS si chiama "vice Del Piero", out per un brutto infortunio. La Juve puntò così sull'argentino pagato dodici miliardi all’Espanyol e più di due di ingaggio. Il risultato? Non segnerà neanche un gol in A, ripartendo nel 2000.

LUIS DEL SOL - Per tornare indietro al primo colpo di sempre della Juve dalla Liga bisogna riavvolgere il nastro al 1962. Del Sol fu il primo spagnolo di sempre della storia bianconera, arrivato dal Real Madrid dove aveva vinto con Di Stefano l'ultima delle cinque Coppe Campioni consecutive. In Italia vincerà uno scudetto in rimonta sulla Grande Inter e farà parte di quella "Juve operaia" guidata in panchina da Heriberto Herrera. E nella "Walk of Fame" dello Stadium c'è anche la sua stella.

JOAO CANCELO - Piccola parentesi conclusiva su Cancelo, prelevato sì dal Valencia nel 2018, ma in realtà messosi in luce nel campionato italiano con la maglia dell'Inter. In una sola stagione in bianconero 25 presenze in campionato e 34 totali, prima di fare le valigie per andare al City di Guardiola.