Torino, Cairo: "Per Belotti ho fatto di tutto. Protocollo Covid Serie A da rivedere"

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Urbano Cairo commente le voci di mercato che vogliono Belotti lontano da Torino a giugno, quando scadrà il contratto dell'attaccante: "Se il giocatore ha altre idee noi non possiamo fare più di quello che abbiamo fatto". Sulla Serie A in campo nonostante l'incremento dei casi Covid: "Con questa gestione dell'emergenza il campionato non è falsato, ma sicuramente si deve mettere mano a questo protocollo: lo stadio non è il principale portatore del virus"

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Il contratto di Belotti è in scadenza a giugno, il futuro dell’attaccante granata è incerto, come ha confermato anche Urbano Cairo: "Belotti sul mercato? Se il giocatore ha altre idee noi non possiamo fare più di quello che abbiamo fatto, ora deve pensare a giocare senza dedicare altro tempo a questo argomento". Così a 'Radio anch'io Sport' il presidente del Torino. Chi invece ha già salutato con certezza Torino è Rincon, passato alla Sampdoria: "Il presidente Urbano Cairo desidera ringraziare Tomas Rincon per lo spirito, la determinazione e la serietà che l'hanno sempre contraddistinto in queste stagioni al Toro", si legge in una nota pubblicata dal club granata.

"Bisogna rivedere il protocollo anti-Covid"

Cairo ha commentato anche le misure prese proseguire con lo svolgimento del campionato nonostante il recente aumento dei casi: "Con questa gestione dell'emergenza Covid il campionato non è falsato, ma sicuramente si deve mettere mano a questo protocollo. Vedere partite che finiscono tanto a poco perché chi perde non ha giocatori o non si è allenata per giorni non è una bella cosa. Mi spiace che Bologna e Udinese abbiano avuto questo tipo di situazione. Anche noi come Torino giochiamo, non ci siamo allenati molto la scorsa settimana perché bloccati, però giochiamo. Siamo un po' forzati, ma ho apprezzato che ci sia stato concesso un giorno in più, la Lega ha fatto il massimo possibile da questo punto di vista -prosegue il presidente granata-. Anch'io non ho condiviso questo nuovo protocollo, che non mi è sembrato molto ragionevole. Pensare di poter giocare con 13 giocatori non positivi, tra cui un portiere, andando ad attingere alla Primavera fino ai nati nel 2003, indipendente dal fatto se siano professionisti e con un contratto, vuol dire andare veramente oltre. In Inghilterra hanno fatto cose molto più ragionevoli ponendo un minimo di giocatori, ma tenendo conto che gli infortunati non vengono considerati, Covid o meno, e poi andando a valutare i singoli casi considerando che i giovani devono essere professionisti. Una cosa molto più ragionevole ed equa, che tutela il merito del campionato e va anche a beneficio dello spettacolo".

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"Lo stadio non è il principale portatore del virus"

Infine, un commento di Cairo sulla limitazione degli stadi a 5mila spettatori a causa del Covid: "È una scelta che abbiamo preso unanimemente, anche un po' caldeggiata da parte del Governo: abbiamo fatto una scelta di responsabilità, quando hai vaccinazioni, super green pass e mascherine, con la vaccinazione uno è molto ben coperto. Il 23 dicembre i contagi erano 44mila e sono arrivati a 220mila con gli stadi completamente chiusi. Non mi sembra lo stadio sia il principale portatore di incremento di positività. Per una forma di responsabilità, per dare un buon esempio abbiamo preso questa decisione", conclude Cairo.

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