Il difensore, acquistato dai bianconeri a gennaio e rimasto in prestito al Frosinone in Serie B, si racconta a Sky Sport: "Gli anni in cui lavoravo come muratore e mi allenavo sono stati molti duri, ma la fatica mi è sempre piaciuta. La firma con la Juve mi ha cambiato la vita e ora non mi pongo limiti"
Una favola a tinte bianconere sullo sfondo. Nel giro di pochissimi anni Federico Gatti è passato dall’Eccellenza alla firma con la Juventus, che a gennaio lo ha strappato a una nutrita concorrenza pagandolo 10 milioni di euro (bonus inclusi) e lasciandolo in prestito al Frosinone, in Serie B, fino al termine della stagione. Il difensore classe 1998 si racconta in esclusiva ai microfoni di Sky Sport, ricordando anche gli anni trascorsi a lavorare duro nei cantieri.
Il tuo percorso inizia a da lontano, parliamo un attimo di quando facevi il muratore, andavi al mercato e tanto altro. Cosa rappresentava il calcio per te in quel periodo?
"La svolta della mia carriera è iniziata proprio in quegli anni, in quel periodo ho capito il valore delle cose. Mi sono ritrovato dall’oggi al domani ad avere problemi in famiglia dopo che mio padre rimase senza lavoro e affacciarmi al mondo del lavoro mi ha cambiato la vita. Dare una mano alla propria famiglia penso sia la cosa più bella che un ragazzo possa fare"
Raccontami come erano le tue giornate a quei tempi
"Quando facevo il muratore e il serramentista mi alzavo intorno alle 7 del mattino, passavo la mia giornata in giro a lavorare, a montare serramenti, facevo le scale coi i vetri sulle spalle. Un’esperienza che mi ha formato. Finivo intorno alle 19, il tempo di cambiarmi al volo e alle 19.45 ero al campo per iniziare ad allenarmi fino alle 21.30. Tornavo a casa intorno alle 22.30 che dovevo ancora cenare. E’ stata dura, ma la fatica mi è sempre piaciuta"
Altra svolta è stato il cambio di ruolo. Tu facevi il trequartista, la mezz’ala…
"Lo spostamento in difesa è stata una vera svolta, sì. Mi piacevano molto Lampard e Gerrard, così come l’ex Milan Taarabt, mi piaceva tantissimo Nainggolan. Ma non avevo per nulla le caratteristiche per giocare in quel ruolo, per fortuna adesso faccio il difensore"
Prima la chiamata del Frosinone, poi dopo sei mesi in Serie B hai vissuto un mercato invernale da protagonista, visto che ti volevano Juve, Torino, Milan e Napoli. Come hai vissuto quelle settimane?
"È stato molto piacevole, un segno di riconoscenza, qualcosa che ti cambia la vita e io questa sensazione l’ho provata firmando con la Juventus e ancora non me ne sto rendendo conto, visto che non sono ancora andato a Torino. Però mi rendo conto che sia dentro che fuori dal campo la mia vita è cambiata"
Dopo aver svolto le visite mediche con la Juventus sei andato da tuo nonno, che però tifa per un altro cub…
"È tifoso del Torino, io non glielo avevo detto che firmavo per la Juve, volevo fargli questa sorpresa. Quando ha aperto la porta è scoppiato in lacrime"
Il direttore Angelozzi che ti ha portato a Frosinone ha detto che tu sei un mix tra Chiellini e Bonucci
"Non voglio nemmeno essere paragonato a calciatori che hanno 300-400 partite, per loro sarebbe un insulto. Se avrò la possibilità di andare alla Juve cercherò di prendere il meglio da entrambi e da tutto il mondo Juve"
Nel 2018 hai vinto l’Eccellenza, nel 2019 vai in Serie D, 2020 primo anno in C, 2021 prima volta in B, il 2022 è iniziato con l’ingaggio da parte della Juve. Nel 2023 cosa dobbiamo aspettarci da te?
"L’obiettivo è arrivare il più in alto possibile, senza mettermi limiti. Il giorno in cui smetterò di giocare voglio poter dire di aver dato tutto e di non avere rimpianti".