Atalanta, Gasperini: "Questo è l'anno zero di una fantastica avventura"

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L'allenatore dell'Atalanta parla a 360° ospite di Calciomercato l'Originale: "L'Atalanta è un'avventura straordinaria. Per noi è l'anno zero. Koulibaly ceduto? Quando vanno via dalla Serie A i migliori non è un buon segno, occorre riflettere perché in Europa i valori sono maggiori. In Nazionale più che qualche giovane ci manca qualche top. Attaccanti migliori ti danno più possibilità di vincere le partite"

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Ospite di Calciomercato l'Originale, Giampiero Gasperini non si sbottona sugli eventuali acquisti dell'Atalanta: "Se sono contento? Aspettiamo, Demiral era già qui, è arrivato Ederson e sono contento di questo acquisto ma il mercato è appena iniziato. Pinamonti? Si allenerà con noi domani? - chiede scherzosamente  -Bernardeschi? Ci sono tanti giocatori andati a scadenza di contratto ma nonostante questo c’è grande difficoltà di collocazione per loro che sono giocatori di grande valore. E’ un’anomalia per il nostro calcio, molto dipende dall’esubero di giocatori nelle squadre che hanno rose composte da tanti giocatori. Questo crea un po’ di problemi non solo alle squadre ma anche a questi giocatori che fanno fatica a trovare una collocazione".

"L'Atalanta ha fatto cose straordinarie difficilmente ripetibili"

Su quanto costruito in questi sette anni all'Atalanta: "Quello che è successo all’Atalanta è stato riconosciuto come qualcosa di straordinario - dice - Era un club che faticava a stare nella parte sinistra della classifica e in questi ultimi anni è stata al pari o quasi delle big, ha avuto grandi palcoscenici ed è stata conosciuta all’estero. Come cosa straordinaria è difficilmente ripetibile, quest’anno è l’anno zero o anno uno e cerchiamo di proseguire questa fantastica avventura. Io non posso fare altro che essere grato al club, alla città, alla presidenza e ai tifosi. Ci conosciamo tutti molto bene nei pensieri e nelle azioni, c’è grande fiducia e empatia, grande senso di appartenenza, la difficoltà è che 7 anni sono tanti, e ci sono delle difficoltà, subentrano affetti particolari e questi non sempre si riescono a gestire al meglio". Quanto ai riconoscimenti che l'Atalanta ha avuto in questi anni: "Sicuramente sono orgoglioso per il come l’abbiamo fatto - dice ancora Gasperini - Perché quello ci ha fatto apprezzare e conoscere. Ci possono essere risultati che arrivano in maniera saltuaria invece per noi c’è stato apprezzamento per come abbiamo disputato certe partite e questo ci ha reso più orgogliosi"

"Koulibaly? Quando vanno via i migliori non è un buon segno"

La Serie A ha perso in queste ore uno dei suoi giocatori migliori, Kalidou Koulibaly. passato dal Napoli al Chelsea: "Forse lo scorso anno si era già creata questa prospettiva, quando vanno via i migliori giocatori della Serie A non è un buon segnale - spiega ancora l'allenatore dell'Atalanta - Con l’arrivo di Ronaldo alla Juve sembrava ci fosse un’inversione di tendenza, ora invece dobbiamo riflettere sulla competitività del nostro campionato. In Europa ci sono dei valori e delle forze maggiori rispetto al nostro campionato, c’è bisogno di rivalutare, io sono molto contento quando viene fuori un giovane italiano, poi c’è la fantasia di andare a prendere dei talenti all’estero ma per noi è difficile anche quello. Tutti i giovani che Mancini mette in campo in Nazionale anche se hanno poche partite in carriera, la loro parte la fanno sempre e viene ancora fuori qualche risultato, più che qualche giovane a noi manca qualche top, speriamo che sia un anno di rinascita".

"Attaccanti forti danno più possibilità di vincere"

L'Atalanta ha già giocato la sua prima amichevole e ha mostrato già un certo feeling con il gioco e la condizione fisica "Siamo un gruppo affiatato, i ragazzi si sono presentati tutti con un po’ di grinta in più, l’eliminazione dall’Europa ha pesato, io a questo gruppo sarò sempre grato per il loro atteggiamento fuori e dentro dal campo". Uno dei problemi della scorsa stagione è stata la poca concretezza in zona gol: "Il ruolo degli attaccanti è molto vario ma le squadre che vogliono migliorare il loro potenziale partono sempre dagli attaccanti, è stato così anche per le big, anche all’estero, quello che fa la differenza molto spesso è la potenzialità degli attaccanti - conclude Gasperini - Alla fine per vincere bisogna fare gol e quelli che vincono hanno sempre gli attaccanti forti. La ricerca di giocatori migliori in quel ruolo alza le possibilità".