Roma, Ibanez può essere ceduto a 30 milioni per il FFP. Wijnaldum saluta: torna al Psg

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Angelo Mangiante

Angelo Mangiante

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Dopo l'infortunio di Abraham, che sembrava destinato a partire, potrebbe essere il brasiliano a lasciare la Roma entro il 30 giugno, per rispettare i paletti dell'Uefa nella questione Financial Fair Play: dalla cessione del difensore potrebbero arrivare circa 30 milioni. Il suo posto potrebbe essere preso da N'Dicka, in scadenza con l'Eintracht. Intanto Wijnaldum saluta i tifosi giallorossi: era in prestito e torna al Psg, difficile al momento il suo riscatto 

Due priorità nel mercato della Roma. La pianificazione dopo la conferma di Mourinho e il rispetto del financial fair play. Nel primo caso, nella pianificazione per rinforzare la squadra, l'obiettivo è una punta da 20 gol, esattamente ciò che è mancato in questa stagione terminata con 22 reti in meno rispetto all'anno prima. Il rinnovo di Belotti fino al 2025 è scattato per il numero di partite giocate, non certo per gli zero gol del suo deludente campionato. In più, la lunga assenza di Abraham, fuori per 7-8 mesi, ha già accelerato la ricerca di un centravanti titolare, con una decina di nomi sul tavolo della direzione sportiva, metà dei quali proposti da intermediari nelle ore successive al grave infortunio di Abraham.

 

L'altra questione riguarda i paletti imposti dall'Uefa. Servono 30 milioni di plusvalenze dal mercato entro la fine del mese per rientrare nel financial fair play. La cifra che la Roma porterebbe a casa con Ibanez, non a caso il più indiziato a una cessione. Il suo posto potrebbe essere preso da N'Dicka, centrale dell'Eintracht Francoforte in scadenza di contratto. Ai saluti anche Gini Wijnaldum, che ha 33 anni e quest'anno-complice anche la frattura alla tibia-ha deluso. Per riscattarlo servirebbero 9 milioni al PSG e 7 netti di ingaggio. Troppi. Al suo posto arriverà Aouar, in scadenza di contratto con il Lione. Il 25enne algerino ha già un accordo quinquennale con la Roma e sarà il primo acquisto nel terzo anno di Josè Mourinho.