Branchini: "Allegri ha sposato il progetto della Juve. Maldini? Non dovrebbe succedere"

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Presente a Istanbul per seguire la finale di Champions tra Inter e Manchester City, l'agente Giovanni Branchini ha parlato dell'evoluzione del calciomercato e dei casi che riguardano Allegri e Maldini: "Sul mercato bisogna puntare su competenza e intuizione. Allegri? Ha sposato il progetto della Juve e non penso possa succedere nulla di clamoroso. Ciò che è capitato a Maldini in un calcio ideale non dovrebbe succedere"

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È a Istanbul per seguire da vicino la finale di Champions League tra Inter e Manchester City, ma l'attenzione di Giovanni Branchini è sempre rivolta ai movimenti di calciomercato. Intercettato da Gianluca Di Marzio all'interno dell'hotel che ospita tutti gli addetti ai lavori in vista del match di questa sera, uno dei dei decani degli agenti ha toccato diversi argomenti, a partire dal futuro di Massimiliano Allegri alla Juventus: "Penso che non sia cambiato molto - ha detto Branchini a Sky Sport -, credo che Allegri sia coinvolto in questo progetto che è molto complicato, ma lo ha sposato e quindi non penso che possa succedere niente di clamoroso. Credo che le cose siano state dette da lui sempre con chiarezza e, ultimamente, mi sembra anche da parte della società".

"Maldini? In un calcio ideale non dovrebbe succedere"

Inevitabile anche un pensiero sulla fine del rapporto tra Paolo Maldini e il Milan: "Mi ha fatto l'effetto che ha fatto a tutti. Senza entrare nei dettagli che non conosciamo - ha proseguito Branchini - , diciamo che in un calcio ideale una cosa del genere non dovrebbe poter succedere. Questo non vuole essere un giudizio, ma credo che personaggi di quella caratura, che rappresentano quello che rappresenta Paolo per tutto lo sport italiano oltre che per la galassia milanista, dovrebbero avere una sorta di immunità parlamentare".

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"Sul mercato serve competenza"

Infine un punto sulle trattative di calciomercato, che pian piano iniziano ad entrare nel vivo: "Si parla, ci sono tanti incontri e si creano delle opportunità, anche se è ancora presto. Dei sondaggi però ci sono. Io credo che siamo in una fase in cui si deve per forza puntare sulla competenza e fare scelte che non siano scelte popolari di mercato. I giocatori popolari sono pochi e sono prerogativa di pochi club, quello che serve è avere l’abilità di prendere e valorizzare magari qualche scarto di altri o addirittura andare a scoprire, come ad esempio è capitato al Napoli, giocatori conosciuti ma non valutati per quello che era il loro reale valore e che poi si sono rivelati sorprese a livello mondiale. Secondo me ci vuole competenza, spero che ci sia vitalità e che non sia un mercato troppo legato da amicizie, conoscenze e connivenze".