Roma, Mourinho: "Gli arbitri? In Italia non mi sento a mio agio"

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In una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport, l'allenatore portoghese ha parlato della sua esperienza a Roma tra passato e attualità, senza nascondere la propria frustrazione per il mancato decollo del calciomercato. Non mancano dichiarazioni sull'arbitraggio in Italia e su quello della finale di Europa League

L'allenatore della Roma José Mourinho ha parlato in una lunga intervista esclusiva al Corriere dello Sport, durante la quale ha risposto a domande su diversi argomenti: dalla sua esperienza in giallorosso al rapporto turbolento con gli arbitri, passando per l'importanza di Dybala e per la visione del suo futuro. E poi, ovviamente, il mercato, sul quale il portoghese non ha nascosto tutta la sua frustrazione attuale.

"Arbitri? In Italia non mi sento più a mio agio"

Il portoghese ha voluto parlare del rapporto turbolento che intercorre con la classe arbitrale: "Se facciamo Uefa di qua e Italia di là, mi sento molto meglio quando parlo di Uefa e meno di ItaliaIn Italia mi sono sentito aggredito, hanno violato la mia libertà di uomo, la mia libertà di uomo di caldo. Qui non mi sento più a mio agio. Ho paura di ricevere altre squalifiche. Ho detto di Chiffi le stesse cose che Modric ha detto di Orsato, esattamente le stesse". Squalifiche in cui Mourinho "si sentirà un tifoso della Roma". Sull'episodio al termine della finale di Europa League, fa mea culpa: "Sbagliamo tutti, forse durante quella partita ho sbagliato anch’io", prima di spendere parole per il contestato arbitro della finale: "Continuo a pensare una cosa: Taylor è bravo, mi sembra un uomo perbene, io non ho mai messo in dubbio la sua onestà. L’unica cosa che dico e dirò sempre è che era rigore e con quel rigore lì la Roma avrebbe potuto vincere. Prima di quel rigore la sua direzione non mi era piaciuta per niente, non mi erano piaciute le sue scelte tecniche, disciplinari, però continuo a pensare che sia un arbitro bravissimo e se la prossima stagione lo riavremo, nessun problema".

Le motivazioni dietro il contratto con la Roma

Ricordando le motivazioni che lo hanno convinto ad accettare la proposta della Roma, Mourinho afferma: "Firmai perchè quando incontrai i Friedkin mi colpì molto il loro modo di parlare. Quelle parole mi toccarono nel profondo, di questo avevo bisogno". 'Pensiamo che tu sia la persona giusta per aiutarci a rendere la Roma un club più grande': queste parole riuscirono a "trasmettere il loro entusiasmo, in un progetto che prevedeva per tre anni di contratto". L'allenatore conclude: "Quando sono arrivato qui sapevo benissimo a cosa andavo incontro".

L'impegno verso i giovani

I giovani sono i protagonisti di questa progettualità, giovani che Mourinho ha fatto esordire in questi due anni. Giovani di cui Mourinho ha sempre avuto grande considerazione: "Sono stati proprio i bambini, in un momento difficilissimo per Pinto, a garantire i 30 milioni necessari per soddisfare un settlement agreement terribile" - e, in prospettiva futura, - "Che colpa ne hanno i bambini se ho un solo anno di contratto? Pagano diventerà bravo, non voglio ancora dirlo di Pisilli, perché lo vedo più bambino, anche fisicamente, dovrà avere una grande evoluzione, però ha la testa giusta. Pagano sarà come Bove".

"Non avere un attaccante è un problema"

L'allenatore non nasconde le difficoltà della società ad operare tempestivamente sul mercato: "Non va tutto bene, ma mi diverto anche nelle difficoltà. Mi arrabbio per un’ora e subito dopo torno positivo. Non mi deprimo, non minaccio, non dico che mi hanno promesso mari e monti e non vedo né i mari né i monti". La richiesta è un attaccante: "Ce n'è uno ma non è possibile prenderlo, così mi è stato detto. Morata? Ti dico solo che non è Mbappe".

Dybala: "Per noi è oro"

Parole al miele per Dybala: "Quando è arrivato il primo di agosto e la clausola non è stata più esercitabile, ho dormito meglio. Per noi è oro, non possiamo rinunciare a lui. La gente conosce il suo potenziale come giocatore, io posso dire che il potenziale come ragazzo non è per niente inferiore".

Sul suo futuro

Non sono mancate affermazioni sul suo futuro, che tranquillizzano i tifosi giallorossi: "In estate ho ricevuto due offerte dall'Arabia: Al-Hilal e Al-Ahli. Ci ho pensato e prima di andare all'incontro ho informato la proprietà chiarendo che non avevo intenzione di accettare". Tra le motivazioni della permanenza anche le promesse fatte ai giocatori a Budapest e ai tifosi dopo lo Spezia.