Conte: "Nazionale? Ho rifiutato diverse offerte, tornerò presto ad allenare"

al telegraph

Antonio Conte ha rilasciato una lunga intervista al tabloid inglese 'Telegraph' e ha confermato la voglia di tornare presto in panchina: "Sono pronto a tornare in sella. Non basta solo divertire le mie squadre devono anche vincere altrimenti gli altri aspettano di festeggiare il mio fallimento. Questa è la verità". Svelato anche il retroscena che ad agosto non è voluto entrare in un duello con Spalletti e quindi ha fatto un passo indietro per la guida della Nazionale.

 

Antonio Conte ha rilasciato una lunga intervista al tabloid inglese 'Telegraph' e ha confermato la voglia di tornare in panchina, ma solo a partire dalla prossima estate. "Mi sono preso questo tempo per me, per la mia famiglia e per stare con i miei genitori. E' importante ricaricarsi, fisicamente e mentalmente, ora il mio unico problema è che ho troppa energia". L'ex allenatore di Juve, Inter e Tottenham, attualmente senza panchina e oggetto dei desideri di divesri club italiani e non solo ha rivelato anche un retroscena dello scorso agosto, dopo le dimissioni di Mancini da ct azzurro quando avrebbe fatto un passo indietro evitando di entrare in competizione con Spalletti per la panchina dell'Italia. Un ritorno in panchina però che si avvicina con obiettivi chiari: "La migliore opzione possibile è divertire e vincere. E per essere celebrato, devo vincere. Altrimenti gli altri aspettano di festeggiare il mio fallimento. Questa è la verità". A proposito di allenatori parole al miele per Pep Guardiola: Parole di grande stima per Guardiola. "Guardiola è il miglior allenatore del mondo. E poi quando puoi abbinare il miglior allenatore del mondo con un club che può sostenerti e può investire per portare giocatori importanti per migliorare la squadra ogni stagione perché vogliono rimanere in cima al mondo, allora è molto, molto difficile competere allo stesso livello. La mia storia dice che nei miei club sono sempre arrivato in una situazione difficile e con problemi

 

Conte: "Sogno di vincere la Champions"

La vittoria è un'ossessione per Conte, i trofei conquistati sono lì a ricordarglielo ogni giorno ma c'è un sogno da realizzare ancora: "Onestamente, un giorno mi piacerebbe sollevare la Champions League da allenatore. Ma so che è molto difficile. La gente pensa che sia semplice, ma devi restare nel club giusto, un club che corrisponda alle tue ambizioni, un club pronto a fare l'ultimo passo per vincere la Champions League. Guarda il Manchester City. Sette anni, no? Vorrei regalare questa gioia a mio padre. Mi ha detto ‘voglio vederti sollevare la Champions League’. Non è semplice, ma tutti possono avere un sogno". Per farlo Conte si apre anche a novità tattiche e non vuole essere etichettato con un solo modulo: "La gente pensa che il 3-5-2 sia un sistema difensivo, ma non è vero. Basta vedere quanti gol segnano le mie squadre in ogni stagione. Non dipende dal fatto che siano tre o quattro in difesa, dipende da come costruisci la squadra e costruisci l’attacco. Allo stesso tempo, non va bene essere troppo offensivi. E nemmeno troppo difensivi. Bisogna rispettare le caratteristiche dei giocatori e adattarsi a loro. La mia esperienza mi dice che se vuoi vincere il campionato o alzare un trofeo, devi avere una squadra equilibrata. La scorsa stagione il Manchester City è stato il miglior esempio di squadra dotata di grande equilibrio, difensivamente e offensivamente"

Conte: "Senza Ventrone, Vialli e Mihajlovic momento duro"

Spazio anche al lato umano di Antonio Conte. Anzitutto nel suo rapporto con i giocatori: "Io sono onesto, odio le bugie. Questo a volte può aiutarmi o a volte può ferirmi. Ma preferisco restare in silenzio piuttosto che dire una bella bugia, anche nel rapporto con i miei giocatori. Durante la stagione può succedere che tu abbia bisogno di un dialogo onesto che può essere positivo o negativo. Lo so benissimo, anch'io sono stato giocatore e alcuni allenatori mi hanno detto belle bugie per tenermi calmo. Non voglio questo tipo di situazione. So molto bene che quando hai queste conversazioni oneste con i giocatori, nel primo momento possono essere un po' arrabbiati. Poi, per mia esperienza, il tempo aiuta il giocatore ad apprezzarti. Erano arrabbiati, ma poi apprezzano l’onestà”. La scomparsa negli ultimi mesi di Ventrone, Vialli e Mihajlovic hanno profondamente segnato Conte. "Perdere Ventrone, Mihajlovic e Vialli in pochi mesi sicuramente è stato uno dei momenti più duri della mia vita. Con Gianluca Vialli ho avuto un rapporto importante. L'ho incontrato tre settimane prima che morisse per cenare con mia moglie e conservo quel momento nel mio cuore. E Gian Piero (Ventrone, ndr). È stato davvero difficile affrontare questa situazione, anche la morte di Sinisa (Mihajlovic, ndr). Quando accade questo tipo di situazione, puoi avere pensieri orribili. Pensi a cosa può succedere a un'altra persona molto vicina a te, o se può succedere a te. È stato un momento davvero difficile, anche per i giocatori del Tottenham, quando è morto Gian Piero. Abbiamo provato a superarlo, ma ho sentito che anche i giocatori sentivano questa situazione orribile".