L'ex allenatore biancoceleste è tornato a parlare a margine di un evento a Matassino, frazione di Figline Valdarno: "Il mio futuro? Non posso parlarne, ho ancora dei vincoli con la Lazio. In questi giorni, però, ho sentito un mare di ca**ate. Tra due o tre anni smetterò di fare l'allenatore. Il 'no' di Berlusconi per il Milan mi portò al Napoli, non mi pento di nulla"
In attesa di conoscere il futuro, Maurizio Sarri è tornato nella sua Toscana. Mercoledì mattina l'ex allenatore della Lazio ha preso parte all'iniziativa "Un caffè con Maurizio" a Matassino (frazione di Figline Valdarno), un evento che fa parte della serie di incontri per supportare uno dei candidati a sindaco di Figline e Incisa. Sarri non ha voluto parlare del suo futuro ("Ho ancora dei vincoli con la Lazio e non posso farlo. Anche se, devo dire, in questi 20 giorni ho sentito un mare di ca**ate") ma ha dato indicazioni importanti sulla sua carriera: "Tra due o tre anni smetterò di fare l'allenatore. Ho già deciso che non farò più niente, a parte dare una mano alle persone che se lo meritano".
"Il 'no' di Berlusconi per il Milan mi portò al Napoli"
Sarri ha ribadito poi la sua ammirazione ben nota per Arrigo Sacchi: "Lo considero uno dei pochi allenatori ad aver cambiato il calcio. Se si dovesse scrivere la storia di questo sport nell'ultimo secolo, si dovrebbe fare un prima e un dopo Arrigo". E poi ha rivelato: "Mi avevano detto che ero il nuovo allenatore del Milan. Poi saltò tutto ma non me ne pento. Quel 'no' di Berlusconi mi portò al Napoli che era più forte di quel Milan lì e mi consentì di fare sicuramente meglio rispetto a quanto avrei potuto fare a Milano".
Le sue origini
Sarri poi ha speso due parole per la città in cui è cresciuto: "Sono ancorato a Figline, sono cresciuto in piazza. Ho giocato nelle giovanili del Figline e cinque anni in prima squadra. Devo dire grazie a tutti gli allenatori e coloro che hanno fatto parte della mia carriera. Nei giorni scorsi mi sono fermato a un allenamento degli Under 12 locali e qui ho visto il calcio vero. Sono tornato a casa con un senso di contentezza".