Furlani: "Il Milan non è costretto a vendere i propri giocatori"
A BLOOMBERGL'amministratore delegato rossonero Giorgio Furlani ha rilasciato un'intervista a Bloombergin in cui ha parlato di mercato e degli obiettivi del Milan: "La nostra ambizione è quella di lottare per il titolo in Italia ogni anno ed essere competitivi in Champions League. Le decisioni sul mercato sono interamente sportive, non basate sul passaporto"
Il Milan sta lavorando in vista della prossima stagione sia per quanto riguarda la preparazione che sul mercato. Mentre la squadra è impegnata negli Stati Uniti, dove parteciperà al torneo Soccer Champions Tour, l'ad rossonero Giorgio Furlani ha parlato a Bloomberg degli obiettivi del club: "Sul piano sportivo, la nostra ambizione è di lottare per il titolo in Italia ogni anno ed essere competitivi in Champions League, mantenendo al contempo il nostro business sostenibile. Due anni fa è stato il primo anno in cui il Milan è stato in attivo in 17 anni, e lo scorso è stato il secondo consecutivo. Questo significa che non siamo costretti a vendere giocatori per mancanza di capitale o problemi di liquidità. Quindi, come tifoso, ti dico che non devi preoccuparti di questo".
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"Prendiamo decisioni basate sulla qualità dei giocatori"
Furlani si è concentrato anche sulle strategie del club e sui criteri di scelta dei giocatori: "Siamo di proprietà di una società americana, Redbird Capital Partners, un importante investitore in sport, media e intrattenimento. Lavoriamo a stretto contatto con loro. Siamo diventati anche più americani in campo, abbiamo due giocatori statunitensi. Ma le nostre decisioni sono interamente sportive: non basate sul passaporto, ma sulla qualità del calciatore. Ne è l'esempio Christian Pulisic, che ha anche un certo appeal commerciale negli Stati Uniti". Sul mercato nel Medio Oriente: "Abbiamo aperto un ufficio a Dubai e siamo il primo club di calcio europeo a farlo. Abbiamo una relazione di oltre 15 anni con Emirates e altri partner commerciali nella regione, come il Kerzner Group. Il nostro approccio alla regione si sviluppa attraverso partnership commerciali, non iniezioni di capitale".