Fiorentina, Gudmundsson: "Qui per Palladino, scioccato dalle parole dell'ad del Genoa"

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Albert Gudmundsson si è presentato in conferenza stampa prima di iniziare la sua avventura alla Fiorentina: "C'è voluto un po' di tempo, ma adesso sono qui e sono carico per iniziare questa avventura. Ho un piccolo problema al polpaccio, ma spero di essere a disposizione prima della sosta". Sulle parole di Blazquez, ad del Genoa: "Non è vero che mi hanno proposto un rinnovo a quelle cifre. Sono rimasto un po' scioccato". Ecco la conferenza stampa integrale di Gudmundsson

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Buongiorno Albert, come stai? Ci racconti questa lunga estate Viola, che poi è iniziata a gennaio. Cosa ti ha spinto a dire sì alla Fiorentina?

Ho un piccolo problema al polpaccio, ma per il resto sto bene. Chiaramente come sanno tutti è stato un percorso piuttosto lungo con la Fiorentina, il club si era interessato già a gennaio ma all'epoca non è successo nulla. Quando è tornata alla carica questa estate ero entusiasta, avevo voglia di venire qua perché è una grande società con una bella storia. C'è voluto un po' di tempo, ma adesso sono qui e sono carico per iniziare questa avventura.

 

Potresti diventare il giocatore più pagato dalla Fiorentina di Commisso. Come ti senti a riguardo e come pensi di ripagare questa fiducia?

E' un grande onore essere stato pagato tanti soldi, ma se fossi arrivato gratis o a una cifra inferiore il mio impegno sarebbe stato lo stesso per il club e la tifoseria. Voglio sempre dare il massimo, non voglio caricarmi di ulteriori responsabilità anche se sono arrivato per una cifra molto importante.

 

A Genova si è parlato tanto del tuo addio, cosa ti senti di dire?

Sono rimasto un po' scioccato dai commenti di Blazquez, l'ad del Genoa. Avevo un buon rapporto con lui, lo conoscevo anche a livello personale. Non voglio parlare male di lui, mi ha aiutato molti in questi ultimi due anni. La gente non dovrebbe credere a tutto quello che legge nella stampa. Diceva di avermi proposto un aumento di un milione all'anno, ma questo è molto distante dalla realtà. Bisogna stare attenti a queste fake news.

 

Che cosa rappresenta la Fiorentina per la tua carriera e quando pensi di essere pronto?

Significa molto per me essere qui, è una grande società con delle ambizioni importanti. La Fiorentina è arrivata in finale di Conference League due anni consecutivi, purtroppo non è riuscita a vincere ma penso che il club e i tifosi meriterebbero di vincere qualcosa a breve. Per quanto riguarda la mia condizione, sul piano mentale sono pronto, fisicamente serve qualche altro passo in avanti. Ma spero di essere a disposizione prima della sosta.

 

Sei arrivato a 100 gol tra i professionisti, cosa ti renderebbe orgoglioso con la Fiorentina?

I gol sono molto importanti sia personalmente che per la squadra. Non voglio dare delle cifre, sono molto fiero di questi 100 gol tra i professionisti, spero di segnarne tanti altri. Penso partita dopo partita, voglio rendere in campo e aiutare la squadra al massimo.

 

Cosa ti ha colpito di Palladino?

Il mister è un allenatore giovane, molto ambizioso e ha delle idee fresche. Ha già dimostrato tanto a Monza, quindi quando abbiamo parlato ho avuto subito delle buone sensazioni. E' un allenatore motivato, chiede tanto ai giocatori e penso che posso fare un ulteriore step per la mia carriera sotto la sua guida. Lui è uno dei motivi per i quali sono qui e non vedo l'ora di giocare.

 

Hai parlato con Palladino della tua posizione in campo e dove preferisci giocare?

Abbiamo parlato, io sono il tipo di giocatore che può ricoprire diversi ruoli: posso giocare sulla fascia, da trequartista, attaccante o a centrocampo all'occorrenza. Non importa dove giocherò, cercherò di aiutare la squadra quando sarò in campo, ma credo che l'idea sia di impiegarmi in uno di quei tre ruoli là davanti.

 

Si dice che tu possa ricevere in eredità il numero 10 se Nico Gonzalez dovesse partire. Ti chiedo se ti piacerebbe indossarlo?

A dire il verità non ho avuto neanche il tempo per pensare al numero di maglia. Sono qui da qualche giorno e ho avuto tanto da fare in questi pochi giorni, ma lo deciderò in questa settimana.

 

Hai mai avuto paura di non poter fare questo salto di qualità dal Genoa alla Fiorentina?

Avevo paura che magari saltasse tutto, le ultime settimane della finestra di calciomercato sono sempre molto particolari per un giocatore, non si capisce dove potresti andare a giocare. Ma sono rimasto molto rilassato, cercavo di stare tranquillo. Mi concentravo sulle mie condizioni fisiche, mentre il mio procuratore si occupava di tutto il resto. 

 

La data di novembre di distrae o sei concentrato soltanto sul campo?

In realtà il processo sarà a settembre, ma non avrà un impatto su di me. E' presente da un anno a questa parte, ma non ha avuto effetti. Sono concentrato sulle due cose più importanti della mia vita ovvero la famiglia e il calcio. Sono fiducioso che verrà fatta giustizia, sono convinto di essere innocente.

 

Preferisci segnare un gol o fornire un assist? e qual è la tua caratteristica più importante?

Credo che a tutti i calciatori piaccia segnare, è la parte più bella di questo sport. Ma mi dà tanta gioia anche fare un assist, aiutare i miei compagni. Fa parte delle mie qualità mantenere il ritmo molto alto, cercare di mettere gli avversari in difficoltà con la mia velocità. E come ho detto mi piace molto segnare e far segnare anche.

 

Alla tua età credi di poter migliorare ancora?

Non sono più giovanissimo, ma penso di avere ancora gli anni migliori davanti. Mi sono rotto la caviglia sei anni fa se non sbaglio, poi c'è stata la pandemia. Dopo sono arrivato al Genoa e ho avuto due anni fantastici lì. Penso che sto ancora crescendo come calciatore, non ho ancora raggiunto il mio massimo.

 

Cosa ti aspetti dalla tifoseria della Fiorentina e anche da questa città?

Non vedo l'ora di giocare la mia prima partita, ho affrontato la Fiorentina da avversario, ma adesso scenderò in campo con i colori viola. I compagni mi hanno parlato bene dei tifosi e sono venuto una volta da turista a Firenze e mi è piaciuta tantissimo. Sono contento di poterci vivere.

 

Quali sono state le tue sensazioni da gennaio a giugno?

A gennaio avevo la possibilità di passare alla Fiorentina, ma quella finestra di mercato può rivelarsi particolare e difficile. Avevo la sensazione che la mia missione al Genoa non era finita e volevo avere la possibilità di venire qui questa estate. Quindi quando ho ricevuto la telefonata del mio procuratore ero molto contento. Da lì abbiamo cercato di avanzare nella trattativa per farmi giocare qui. 

 

Con Gilardino pensi di aver raggiunto una dimensione diversa e cosa ti ha detto per salutarti?

Credo che mi abbia aiutato tantissimo davanti alla porta, nelle prime settimane dopo il suo arrivo è stato molto severo con me. Quando facevamo esercizi sulla finalizzazione mi diceva che bisognava prendere lo specchio della porta, segnare e che serviva il fiuta del gol. Sarò sempre riconoscente nei suoi confronti.

 

L'anno scorso sei stato il giocatore con più cross riusciti e passaggi chiave.

Chiaramente il Genoa mi ha dato tanta libertà per trovarmi lo spazio e aiutare i compagni, ho battuto anche la maggior parte dei calci piazzati e avuto la fortuna di avere Dragusin che vinceva quasi tutti i duelli aerei. Il fatto di creare occasioni è una delle mie qualità e fa parte del mio gioco.

 

La Fiorentina non è andata particolarmente bene all'esordio, come pensi si possa cambiare il corso delle cose?

Non è stata una partita facile contro il Parma, che è una squadra con tanta motivazione dopo essere salita dalla Serie B. Potevamo fare meglio, ma bisogna anche rispettare il punto preso. Sono molto carico per entrare nella squadra e dare il mio contributo. 

 

Hai sperimentato già l'Europa, come vedi il fatto di poterci tornare?

Ho giocato sia la Conference League che l'Europa League, fisicamente sono abituato a giocare tre partite a settimana quindi posso gestire questi carichi di lavoro. Sono molto contento di poter giocare sia in Serie A che in Europa.

"Era il momento giusto per andare via dal Genoa"

Gudmundsson ha parlato anche a Sky Sport riguardo l'addio al Genoa: "Da quando sono arrivato in Italia, ho adorato giocare a Genova. Ho amato la città, i tifosi, lo staff. È un po’ un peccato per come sia finita. Credo che nessuno a Genova possa mettere in dubbio la mia lealtà per il club, sono rimasto quando siamo retrocessi in Serie B perché volevo aiutare a far tornare il club dove merita di stare, cioè in Serie A, poi sono rimasto un altro anno nonostante avessi offerte per andare via. Questa estate ho sentito che era il momento giusto per andare via e per entrambe le parti era la cosa migliore. Ho comunque ottimi rapporti con tutte le persone di Genova: tifosi, compagni, staff. Un giorno so che mi capiranno, anche se ora è difficile". Sulla sua posizione preferita in campo: "Dietro la prima punta, per trovare spazi in campo".

"Quest'anno faremo delle ottime cose"

Gudmundsson è già pronto per la sua nuova avventura in maglia viola, a Sky Sport ha dichiarato: "La Fiorentina ha tutto il potenziale per essere uno dei top club in Italia con strutture, stadio, tifosi e staff. Penso possano fare un grande passo in avanti. Ovviamente loro già sono un grande club, hanno raggiunto due finali negli ultimi due anni, purtroppo non le hanno vinte, ma questo sarà lo step successivo. La Fiorentina è un club con molta storia alle spalle in Serie A. Voglio far parte dei giocatori che aiutano la squadra a raggiungere un livello successivo. Ho sempre creduto che si debba fare uno step alla volta. La cosa più importante ora è ottenere la prima vittoria, i primi tre punti e restare in Europa. Sarà una stagione difficile. Credo che quest’anno faremo delle ottime cose