Fiorentina, Gosens si presenta: "Era nel mio destino, ma ora serve pazienza"

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Il nuovo arrivato dal mercato (già in gol al debutto pre sosta) in conferenza: "Volevo tornare in Italia, in Germania non mi sono sentito a casa come qui. Firenze nel mio destino, avevo già pensato di comprare una casa in Toscana prima del trasferimento". Sull'inizio di stagione: "Ci sono tanti giocatori nuovi e un allenatore che porta nuove idee, serve pazienza"

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"La Fiorentina significa per me tanto, è una nuova fase che ho voluto. In Germania non mi sono mai sentito a casa come qui in Italia. La volontà di tornare e venire a Firenze è stata molto forte da parte mia". A dirlo è Robin Gosens, tedesco ma, ormai, anche un po' italiano, dopo i tanti anni in A dal 2017 ad oggi. Gli exploit con l'Atalanta, l'anno all'Inter e il passaggio un po' a vuoto nell'Union Berlino. Ora un atteso ritorno: "È vero, avevo già pensato di prendere una casa in Toscana, ha delle campagne stupende ed una natura bellissima, poco dopo il mio agente mi ha parlato della possibilità di venire qui. Firenze è la piazza giusta per me e per la mia famiglia. Forse era scritto nel destino".

"Tanti nuovi, serve pazienza"

Gosens ha parlato anche dell'avvio di stagione un po' a rilento: cinque pari nelle prime cinque, compreso l'ultimo 2-2 pre sosta col Monza, X peraltro arrivata grazie al suo gol decisivo in pieno recupero: "Il gruppo è forte e ha potenzialità importanti - sono state le sue parole - Ci sono tanti giocatori nuovi e un allenatore che porta nuove idee, serve pazienza. Stiamo migliorando giorno dopo giorno e vogliamo fare molto bene. Personalmente sono una persona molto ambiziosa, magari non sono mai stato talentuoso come altri, ma ho sempre avuto la mentalità del duro lavoro, del non fermarmi mai". 

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E, sempre parlando di destino, per lui la prossima giornata di campionato sarà un romantico ritorno a Bergamo: "Nell'Atalanta sono cresciuto e anche a Milano con l’Inter ho avuto tanto, mi hanno trasmesso una mentalità vincente". Sull'aspetto tattico: "Ho giocato con questo modulo già con Gasperini. Palladino chiede tanta intensità, tanta corsa e molto lavoro di forza. Il dinamismo è la mia forza e qui posso esprimermi al meglio. Alla Fiorentina ci sono tutti i fattori per fare quanto fatto dall'Atalanta negli ultimi anni. Il Viola Park, poi, è qualcosa di incredibile, mai vista una struttura del genere. Centrale a sinistra? L’ho fatto qualche volta anche a Berlino la scorsa stagione, mi esprimo meglio come esterno, ma se c’è bisogno mi adatto a qualsiasi ruolo". Infine una battuta, meglio giocare la Champions o vincere un trofeo? "Ho avuto la fortuna di giocarla, ed è la cosa più importante per la crescita di un calciatore, ma alla fine quello che conta è vincere trofei, sceglierei quello".