Il ds del Napoli ha fatto il punto sul mercato di gennaio, in conferenza stampa, a partire dalla partenza di Kvara: "Siamo stati costretti a cederlo a gennaio perché ci siamo ritrovati, non dico ricattati, ma quasi - ha spiegato -. Ed è stato doveroso farla questa cessione, ho letto che serviva per risanare il bilancio ma non è vero. Abbiamo provato a sostituirlo in modo adeguato, ma non siamo riusciti a concretizzare gli obiettivi che avevamo"
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Il calciomercato invernale è terminato e il Napoli, dopo lo scambio di portieri col Cagliari e l'acquisto di Billing, ha chiuso la sessione con il colpo Okafor dal Milan, arrivato per sostituire il partente Kvaratskhelia. E proprio a partire dalla cessione del georgiano il ds Manna ha fatto il punto sul mercato in conferenza stampa: "Innanzitutto ci tenevamo a precisare alcune dinamiche che possono sembrare non corrette o veritiere e che in questi giorni abbiamo letto - ha esordito il direttore sportivo -. Ci vogliamo mettere la faccia e con trasparenza spiegare le dinamiche di quest'ultimo mese. Ringraziamo Kvicha per quello che ha fatto a Napoli e che ha dato alla città e ai tifosi: abbiamo provato a sanare una situazione complicata a luglio, poi a novembre, dicembre, ma siamo stati costretti a cederlo in questa sessione perché ci siamo ritrovati, non dico ricattati, ma quasi. Cessione che è stato doveroso fare, ho letto che serviva per risanare il bilancio, ma non è vero. Abbiamo trattato un rinnovo importante fino a 20 giorni prima, poi le dinamiche del mercato e la volontà del calciatore ci hanno portato a fare una cosa diversa. Probabilmente era il miglior giocatore della squadra per status e il Napoli ha provato a sostituirlo in maniera adeguata: non siamo riusciti a concretizzare degli obiettivi che avevamo, perché a gennaio i parametri sono diversi ed è difficile che i calciatori forti possano spostarsi e alcuni valori non erano congrui alle nostre valutazioni ed ai parametri che il Napoli aveva, ha ed avrà in futuro. Tra Kvara e Psg andava avanti da maggio dell'anno scorso, abbiamo ricevuto diverse offerte ma non volevamo perderlo dopo un anno complicato, per dare un segno di forza. Non siamo riusciti a trattenerlo e non solo per volontà nostra. Avremmo potuto provare negli anni precedenti a rinnovare, ci avrebbe protetto da dinamiche extra-calcio che si sono presentate e ci hanno costretto ad effettuare questa uscita. Quando una persona vuole andare via, è difficile convincerla a restare, ci puoi provare anche due volte ma perché trattenere chi non ci voleva stare?".
"Con Danilo era tutto fatto. Comuzzo..."
E sui mancati arrivi di Danilo e Comuzzo ha aggiunto: "Danilo lo conosco personalmente dalla mia precedente esperienza. Avevamo definito tutto e quando dico tutto è tutto. Ci aspettavamo arrivasse nei giorni successivi all'accordo, poi ha fatto una scelta di vita e professionale diversa, ci sono anche aspetti umani da considerare. Purtroppo non si è chiusa perché poteva darci un contributo importante in termini di esperienza. Su Comuzzo avevamo pensato ad un investimento sul futuro per un calciatore che ha grande prospettiva. Ci permetteva di mandare a giocare Rafa Marin che voleva andare e gliel'avevo promesso: tutti i documenti erano pronti, si attendeva solo l'ingresso di un difensore. Ora diventa il primo giocatore acquistato, per un percorso di crescita. Lui deve lavorare tutti i giorni come se dovesse giocare la domenica. Discorso chiuso, ne abbiamo già parlato con lui e con chi voleva più spazio. Comuzzo ci permetteva anche di avere un giocatore Under in lista. Abbiamo fatto un'offerta scritta, poi un'altra, ci eravamo già spinti oltre il valore del giocatore perché a gennaio un 15-20% in più lo paghi per investire, ma non siamo riusciti a portarlo a termine. Mi dispiace sia stato così mediatico, in 2 giorni si poteva fare o non fare e nessuno l'avrebbe saputo, tutto qui. Conte? Ci siamo confrontati ed è chiaro che non siamo contenti, io per primo perché è andato via un giocatore importante. Abbiamo creato alte aspettative nei tifosi, ma sono consapevole che abbiamo un gruppo che ha fatto 54 punti, è in forte crescita e non dobbiamo sminuirlo. Le strategie col mister sono convergenti, non c'è nulla da risanare e lui è focalizzato sul campo. Star qui a parlare troppo di mercato sminuisce quello che è stato fatto finora: la squadra era arrivata decima l'anno scorso, è stata costruita in estate e col lavoro sul campo ha consolidato una posizione in linea col nostro obiettivo che è quello di tornare in Champions. Non voglio spostare l'attenzione sulla squadra e il rendimento, ma è così e potevamo fare meglio e mi assumo la responsabilità di ciò che è stato fatto e che si farà, ma sono convinto che chiusa questa conferenza stampa il discorso per noi sarà chiuso perché vogliamo che si parli di calcio e di campo".

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I retroscena su Garnacho, Adeyemi e Saint-Maximin
Il ds ha poi raccontato qualche retroscena di mercato: "Ci sono dei nomi che non sono usciti - ha detto -. Garnacho l'abbiamo trattato ed incontrato anche prima della partenza di Kvara, abbiamo fatto un'offerta importante allo United, avvicinandoci molto: il calciatore per lasciare la Premier a gennaio voleva essere accontentato economicamente, cosa che in questo momento non possiamo fare, non vogliamo e non trovo neanche corretto. Quando c'è una media salariale nello spogliatoio e metti un giovane che guadagna uno stipendio più alto non è corretto verso gli altri che stanno facendo cose importanti. Per Adeyemi avevamo una bozza d'accordo col Dortmund, , abbiamo parlato col giocatore che non era sicuro e non è voluto venire adesso. Leggo che ha già accordi con altri, ma non è così. Non ho voluto insistere, tutti coloro che sono arrivati da quando ci sono io hanno voluto fortemente il Napoli. Se io devo convincere a venire qui col Napoli in quella posizione, con uno dei migliori allenatori al mondo, queste prestazioni... I soldi della cessione di Kvara o di quelle del futuro li reinvestiremo per completare la rosa. Saint-Maximin è stato un problema burocratico, poi il club saudita aveva pretese che né noi né il Fenerbahce abbiamo potuto accontentare. Il rammarico è che potevamo andare prima su un profilo così, anziché provare a inseguire giocatori che avevamo come obiettivo col valore elevato e che ci hanno fatto perdere tempo. Su un mese dieci giorni vanno via per Kvara, poi il tempo scorre, ci sono le partite e grandi investimenti, a parte City e Psg, non ne ho visti. Il Milan ha preso Gimenez, la stessa Juve che aveva bisogno di un difensore l'ha preso dopo l'infortunio di Kalulu. Yeremay? Ci siamo informati come tanti, nulla di più". E su Okafor, che a inizio gennaio non aveva firmato col Lipsia dopo le visite mediche: "Sono dinamiche di altri club, non è vero che non superò le visite - ha spiegato -. Ha avuto un infortunio a dicembre, è rientrato in gruppo da 10 giorni, è un po' indietro per i nostri parametri e ha bisogno di un po' di tempo per entrare in condizione".

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"Fatta per il rinnovo di Olivera"
Sui rinnovi: "Quello di Olivera è pressoché fatto, c'è un accordo col calciatore. Vuole fortemente rinnovare Meret, a dicembre ci siamo dati appuntamento dopo il mercato per essere più tranquilli perché non c'era la necessità di tempi immediati. Anguissa ha un contratto che prevede due anni di opzione, ma abbiamo parlato anche con loro per cercare di fare un contratto nuovo e renderlo più tranquillo, lo faremo nei prossimi mesi perché non c'è un'incombenza così come non ce l'avevamo con Olivera ma perché lo merita, vuole fortemente restare e faremo le valutazioni più corrette". E sulle strategie future: "Il Napoli deve prendere giocatori forti, che siano giovani o più grandi - ha concluso -. Se c'è un'opportunità come McTominay noi la prendiamo, ma non siamo un club che prende uno svincolato a 5 milioni di stipendio e 6 milioni di commissioni, non è il nostro modus operandi. Prendiamo quelli bravi, funzionali, se hanno una prospettiva meglio, ma non è una condizione necessaria. Non sono contento, non siamo riusciti, ma il mercato non finisce ieri, riparte e dovremo essere bravi e dimostrare forza ora. Restando focalizzati sull'obiettivo Champions, che non significa non sognare ma restare concentrati, altrimenti se voli poi cadi e ti fai male. Questo Napoli merita solo parole positive, sempre e comunque, quello che si sta facendo nessuno se lo aspettava".
