In prestito al Galatasaray fino al termine del 2025, l'attaccante spagnolo è tornato sull'addio ai rossoneri nell'intervista alla Gazzetta dello Sport: "La situazione non stava andando così male come si diceva. Poi, però, sono successe cose che non avevo mai vissuto in carriera. Non mi sentivo più a mio agio, ma non mi sono pentito di vestire la maglia del Milan". Su Allegri e Tare: "Sono professionisti e spero vada tutto alla grande. Del mio futuro però non so nulla"
In stagione ha vinto tre trofei dall'Italia alla Turchia, dove al Galatasaray ha completato l'opera col titolo e la coppa nazionale. Eppure l'annata 2024/25 di Alvaro Morata era cominciata al Milan, affare da 13 milioni di euro che aveva portato l'attaccante campione d'Europa con la Spagna in rossonero. Dopo 6 gol in 25 partite e il trionfo in Supercoppa, l'addio al club a febbraio ripercorso nell'intervista alla Gazzetta dello Sport. "È stata una stagione strana - spiega Morata -, sono successe tante cose. Alcune troppe veloci e complicate da gestire, ma alla fine sono contento. Inizialmente al Milan abbiamo fatto anche grandi partite, le cose non stavano andando così male come si diceva. Poi, però, là dentro sono successe cose che non mai vissuto in carriera. Preferisco tenerle per me. Non mi sentivo più a mio agio: prima di diventare un problema, me ne sono andato. Le cose non andavano soprattutto a livello di comunicazione: io cerco di essere rispettoso con tutti, ma ci sono certe cose che non mi vanno bene".
"Non ho ancora sentito Allegri e Tare"
Morata ha proseguito: "I cambi repentini non sono mai facili. Se inizi a giocare con una mentalità e poi cambi radicalmente, può andarti molto bene oppure no. Magari la strada scelta a inizio stagione aveva bisogno di un po' più di tempo, ma hanno deciso di cambiare. Sicuramente non è vero che mi sarei pentito della scelta del Milan come ho letto in giro: è stato un onore vestire una maglia storica come quella rossonera". Intanto il Milan si è rinnovato dalla panchina al direttore sportivo: "Non ho ancora parlato con Allegri e Tare da quando hanno questi incarichi. Max lo sento spesso per il rapporto che ci lega, Tare l'ho visto un paio di volte. Sono contento per loro e il Milan, perché sono grandissimi professionisti e se li hanno presi significa che il club vuole tornare subito a vincere. Spero gli vada tutto alla grande, di me però non so nulla".
