Calciomercato, dalla Spagna: ipotesi di scambio Neymar-Cristiano Ronaldo

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La radio iberica "Cadena Ser" lancia una clamorosa indiscrezione: il Real sarebbe pronto a offrire il portoghese più soldi per acquistare l'ex Barça la prossima estate. Per il Psg si tratta invece solo di un modo per destabilizzare l'ambiente parigino in vista degli ottavi di Champions

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Una pazza idea di mercato viene lanciata dalla Spagna: Cristiano Ronaldo più soldi al Psg in cambio di Neymar. È l'incredibile operazione che vorrebbe imbastire il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, per assicurarsi il talento brasiliano e rispondere per le rime al Barcellona che pochi giorni fa ha speso 160 milioni, tra parte fissa e bonus, per acquistare Coutinho dal Liverpool. Il numero uno dei Blancos vorrebbe concludere quest'affare in estate, dopo il Mondiale di Russia. L'indiscrezione viene riportata dalla radio spagnola "Cadena Ser" nel programma "El Larguero", secondo cui la dirigenza madridista sarebbe pronta a investire tutte le proprie energie per portare al Bernabeu l'attaccante verdeoro che ha vestito per quattro stagioni la maglia blaugrana. Pare infatti che Ronaldo, che a febbraio compirà 33 anni, abbia chiesto un ulteriore ritocco d'ingaggio per arrivare a guadagnare quanto Leo Messi, ma Perez non è disposto questa volta ad accontentarlo. Da qui l'idea di questo pazzo scambio che vedrebbe il campione portoghese firmare l'ultimo ricco contratto della sua carriera in una città che lo affascina, Parigi. Neymar invece andrebbe in una squadra competitiva almeno quanto il Psg e ai Blancos avrebbe probabilmente più chance di vincere il tanto ambito Pallone d'Oro. Il presidente del Real Madrid del resto non ha mai avuto problemi nel confessare la sua ammirazione per il brasiliano, anche in occasione dell'ultimo gala del Golden Ball che ha provocato la rabbiosa risposta del club parigino. Secondo quest'ultimi infatti, quello degli spagnoli non corrisponde a un reale interesse di mercato, ma solo a un modo per destabilizzare l'ambiente del Psg in vista del doppio scontro negli ottavi di finale di Champions League, in programma il 14 febbraio e il 6 marzo.

Da Laudrup a Ronaldo: tutte le combinazioni Real-Barcellona

Neymar, dovesse mai concretizzarsi questo clamoroso scambio, non sarebbe il primo giocatore di spessore a vestire entrambe le maglie, quella del Real Madrid e quella del Barcellona. Tralasciando il caso Di Stefano, che fu oggetto di una lunga contesa tra i due club ma non vestì mai effettivamente la divisa blaugrana, ed Eto’o, che al Real giocò appena 6 partite dilazionate in due stagioni, il primo a compiere questo passaggio fu Michael Laudrup. Il danese trascorse 5 anni in Catalogna, vincendo 4 volte la Liga e una Coppa dei Campioni nel 1991. Tre anni dopo però fu escluso dalla formazione titolare nella finale persa contro il Milan, una scelta che non fu digerita e che decretò il suo passaggio ai rivali, dove conquistò subito un altro campionato. Toccò poi a Luis Enrique fare il percorso inverso. Dal 1991 al 1996 vestì la maglia delle Merengues, con la quale vinse una Liga. Poi però arrivò a scadenza di contratto e ritenne eccessivamente bassa la proposta di rinnovo, così decise di firmare per il Barça, dove rimase 8 stagioni collezionando due campionati, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea, prima di vincere tutto da allenatore. Dopo Luis Enrique fu la volta di un altro Luis, di cognome Figo. Cinque anni tra le fila blaugrana, prima del clamoroso passaggio nella capitale per 140 miliardi di lire. Appena arrivato al Real venne premiato con il Pallone d’Oro, mentre la sorpresa più brutta la ricevette in un Clasico della stagione 2002-2003. Mentre Figo era impegnato nel battere un calcio d’angolo, i tifosi del Camp Nou lanciarono una testa di maiale vicino alla bandierina, chiaramente indirizzata al loro ex beniamino. Meno critiche, ma lo stesso clamore ci fu poi per l’acquisto da parte dei Blancos di Ronaldo, il fenomeno. Il brasiliano era stato una sola stagione al Barcellona, ma era rimasto nel cuore dei tifosi. Impossibile non farlo dopo i 47 gol messi a segno in 49 partite, tra cui quello decisivo contro il Psg nella finale di Coppa delle Coppe. Arrivò poi l’Inter che lo portò in Serie A per cinque stagioni, prima del ritorno in Spagna nel 2002. Perez lo pagò 45 milioni di euro, ma l’investimento fu ripagato da una Coppa Intercontinentale, una Liga e un Pallone d’Oro.