Zenit San Pietroburgo, niente Sarri: Semak il nuovo allenatore, è ufficiale

Calciomercato
semak_zenit_twitter

Dopo aver inseguito a lungo l’ex allenatore del Napoli, la società russa ha deciso di affidare all’ex centrocampista l’eredità di Roberto Mancini: contratto biennale con opzione per un’ulteriore stagione

ZENIT, OFFERTA A SARRI PER LA PANCHINA

L'inseguimento a Maurizio Sarri non è andato a buon fine, dopo l’addio di Roberto Mancini lo Zenit San Pietroburgo volta pagina. La società russa ha infatti deciso di affidare la panchina a Sergey Semak, quarantaduenne ex centrocampista russo che nell’ultima stagione si è messo in mostra con l’Ufa.

La nota ufficiale: contratto di due stagioni

Accordo totale, ad ufficializzare l’arrivo in panchina di Semak è stato lo stesso Zenit attraverso questa nota apparsa sul proprio sito ufficiale: "Sergey Semak è il nuovo allenatore della Prima Squadra. L’ex calciatore della Nazionale russa e dello Zenit ha firmato un contratto di due stagioni con opzione per un ulteriore anno".

La carriera

Per Semak si tratta di un ritorno allo Zenit. Dopo una carriera da calciatore trascorsa quasi interamente in Russia – parentesi al Paris Saint Germain nella stagione 2005/06 – l’ex centrocampista ha giocato con la squadra di San Pietroburgo, collezionando in totale 72 presenze (13 gol e 7 assist) dal 2010 al 2013, anno in cui ha appeso gli scarpini al chiodo. Per lui subito l’inserimento nello staff tecnico del club, prima al fianco di Luciano Spalletti, poi con André Villas-Boas e Mircea Lucescu. Nel mezzo anche un periodo da allenatore ad interim, nel marzo 2014. Prima dell’ultima stagione sulla panchina dell’Ufa, squadra con la quale ha conquistato il sesto posto nel campionato russo (miglior risultato della storia del club) e la qualificazione alla prossima Europa League, Semak ha anche lavorato dal 2014 al 2016 nello staff tecnico della Nazionale russa insieme ai CT Fabio Capello e Leonid Slutsky.

Niente Sarri

Virata decisa su Semak dunque per lo Zenit, che ha scelto di affidare al giovane allenatore russo l’eredità lasciata da Roberto Mancini. Eppure nelle scorse settimane il club aveva inseguito a lungo Maurizio Sarri, illustrando all’ex allenatore del Napoli un importante progetto ed avanzando anche una prima proposta economica, circa 4 milioni di euro con bonus crescenti. Nulla da fare però, ad influire sulla scelta definitiva potrebbe anche essere stata la presenza della clausola di 8 milioni sul contratto dell’allenatore italiano con il Napoli.