Calciomercato, Rabiot: no al Barça dal PSG: "Non siamo un club che vende"

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Prosegue il forcing del Barcellona per Adrien Rabiot, centrocampista del PSG (Foto Getty)
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Già ottenuto il gradimento del francese, operazione da 40 milioni di euro e 7 d'ingaggio, il trasferimento di Rabiot al Barcellona ha incontrato l’ostacolo PSG come accaduto in passato con Verratti. Non termina qui l'assalto dei catalani, tuttavia Al-Khelaifi non ha più esigenza di vendere in materia di fair play finanziario

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Operazione da 40 milioni euro come scriveva Le Parisien, stima accolta dalla richiesta di 7 milioni a stagione a detta del quotidiano spagnolo As. Insomma, sembrava tutto fatto per l’imminente trasferimento di Adrien Rabiot dal PSG al Barcellona, club fortemente interessato al centrocampista classe 1995. Affare nemmeno ostacolato dalla necessità di plusvalenze di Al-Khelaifi, presidente dei parigini, chiamato a rientrare nei parametri del fair play finanziario così come dalla volontà del nuovo allenatore Tuchel intenzionato a puntare su altri giocatori in mediana. E invece il copione pare essersi stravolto.

"Non siamo un club che vende"

Nei confronti del centrocampista mancino, 23 anni e un profilo che stuzzica da tempo anche la Juventus, è arrivato il veto del PSG tutt’altro che stimolato dal privarsi di una pedina futuribile e qualitativa. Ecco il 'no' dei campioni di Francia per il proprio pupillo dal contratto in scadenza nel giugno 2019, uno dei fattori che suggeriva la cessione da monetizzare a beneficio del proprietario qatariota. Poco importa che l’entourage del giocatore e il Barcellona abbiano già intavolato la trattativa incontrando la piena soddisfazione di Rabiot: proprio come accaduto in passato con Verratti, sedotto un anno fa dagli azulgrana, Marca sostiene che il PSG sarà in grado di convincere il giocatore sull’opzione migliore ovvero quella di restare sotto la Tour Eiffel. E nel caso di Verratti furono i francesi a contrattaccare assicurandosi Neymar a cifre monstre. L’unico pericolo sarà quello di resistere alle avances dei catalani fino al termine della finestra di mercato, prima di rinnovare una delle proprie stelle a centrocampo.

Difficile sedurre un club come il PSG che, peraltro, vanta risorse economiche e nessuna urgenza di correre ai ripari in materia di fair play finanziario: nonostante le ultime indagini, infatti, i parigini hanno arricchito le proprie entrate grazie alle partenze di Pastore ed Edouard, Berchiche e Ikoné. Nel breve periodo non c’è quindi alcun rischio di sanzione economica. La sensazione è che solo il forcing di Rabiot può spostare gli equilibri e chiudere l’operazione: già trovata l’intesa con il Barcellona attraverso la madre-agente, la palla passa pertanto ad uno dei grandi esclusi da Deschamps al Mondiale in Russia. Il nodo legato al contratto in scadenza può rappresentare la svolta nell’estate del giocatore così come il ruolo di Abidal, team manager del Barcellona dall’ottimo rapporto personale con Al-Khelaifi.