Proposto ai rossoneri, il Milan valuta il giovane attaccante colombiano dell'Aston Villa. Arrivato in Premier da "predestinato" un anno fa, si ispira a Zapata e lo ricorda nelle doti principali: grande stazza, senza rinunciare alla progressione e alla tecnica. Prima, però, bisognerebbe liberare uno slot da extracomunitario...
Sempre a caccia di un attaccante per rafforzare la rosa nel mercato di gennaio, il Milan aggiunge un nuovo nome alla lista dei papabili: ai rossoneri è stato proposto nelle ultime ore Jhon Durán, punta colombiana dell’Aston Villa. Classe 2003 (essendo nato a dicembre ha da poco compiuto i 20 anni), centravanti mancino, fisico (1.85 di altezza), in area sa far valere la sua stazza ma non disdegna la ricerca della giocata personale, svariando anche molto se ce n’è bisogno e sorprendendo in progressione (da ragazzo ha iniziato come esterno a centrocampo). Per certi versi potrebbe ricordare il connazionale Duvan Zapata, di cui Duran è un grande ammiratore. Un profilo che al Milan piace ma che, essendo extracomunitario, renderebbe necessaria prima una cessione per liberare uno slot, con Krunic principale candidato a lasciare Milanello.
Esordio in nazionale da predestinato
Esattamente un anno fa approdava in Premier, quando l’Aston Villa lo acquistava dai Chicago Fire (in Mls) nel mercato di gennaio investendo ben 16,64 milioni di euro (con contratto fino al 2027) e se ne parlava come di uno dei giovani più promettenti del panorama mondiale, un talento pronto a sbocciare anche nel calcio europeo. Cresciuto nell’Envigado (club colombiano con un vivaio che ha sfornato James Rodrigez, Guarin, Quintero, Uribe, per citare i più famosi), a 15 anni l’esordio nella massima serie e il primo gol (secondo marcatore più giovane nella storia del campionato colombiano). Per non parlare dei “segnali” in nazionale: esordio a 18 anni entrando in campo (in amichevole contro il Guatemala) al posto di Radamel Falcao, interpretato dai più come un passaggio di testimone.
Un minuto per il primo gol in Premier
L’approdo in Mls, dopo una stagione da 7 gol in 23 presenze, diventa così un’occasione di crescita: nelle gerarchie parte dalla panchina, ma riesce a ritagliarsi i suoi spazi, lasciando il segno quando conta. E anche in Europa si inizia a parlare di lui, con l’Aston Villa che anticipa tutti investendo una cifra significativa. Dopo qualche mese di ambientamento, con poche presenze in campo (quasi sempre scampoli di partita) e nessun gol, in questa stagione Duran è partito subito forte. Saltata la prima giornata, alla seconda contro l’Everton, il 20 agosto, è partito dalla panchina, entrato in campo al 74’ e andato in gol al 75’ fissando il 4-0 per l’Aston Villa. Copione che si è ripetuto simile tre giornate dopo, contro il Crystal Palace: con i Villans sotto 1-0 in casa, Unay Emery l’ha mandato in campo per gli ultimi 20’, venendo ripagato dal gol quasi allo scadere su cui l’Aston Villa ha costruito una clamorosa rimonta nei minuti di recupero (due gol dopo il 90’, finale 3-1).
Terminale offensivo o in tandem nel 4-4-2
Un gol che, complice il finale epico, ha contribuito a far innamorare tanti tifosi: Digne riceve a sinistra e dalla trequarti crossa in area, Duran addomestica di petto, lascia rimbalzare e poi scarica una gran botta col mancino sotto alla traversa. Villa Park in delirio. In totale, in questa prima parte di stagione in Premier, 13 presenze, tutte da subentrato: sommando i minuti si arriva a 148’, nemmeno due gare complete, con due gol e un assist a referto. Due gol (contro l’Hibernian nei preliminari e al Legia Varsavia nel girone) anche in Conference dove, al contrario, ha giocato da titolare in 5 occasioni, da terminale unico con tre trequartisti alle spalle (tra questi anche Zaniolo) o in un 4-4-2 in tandem con un altro attaccante (in un caso con Zaniolo).