Beppe Marotta, la carriera e le vittorie da dirigente sportivo
Nella carriera del nuovo presidente, 46 anni da dirigente: dagli inizi ancora 20enne al Varese a fine anni Settanta, fino ai primi colpi tra Monza, Como e Ravenna. Poi i grandi risultati al Venezia di Zamparini, la qualificazione in Champions con la Samp di Cassano e le stagioni vincenti e i colpi di mercato sensazionali alla Juve. Prima dell’approdo all’Inter di Zhang, di cui ora è diventato successore e che ha riportato al vertice. Il racconto di una lunga carriera
- Nato a Varese nel 1957, Giuseppe Marotta non ha alle spalle una carriera da calciatore ma inizia subito quella da dirigente: a 19 anni è già responsabile del settore giovanile del Varese. L’incarico successivo ricoperto nel club della sua città è quello di direttore sportivo: con lui il Varese venne promosso dalla C e arrivò fino al quarto posto in B
- Negli anni diventerà uno dei re del calciomercato, capace di grandi colpi. Una delle sue prime operazioni importanti la conclude proprio al Varese in Serie B: è l’acquisto del portiere -e futuro juventino- Michelangelo Rampulla
- In panchina, in quegli anni, Marotta ha Eugenio Fascetti. Più avanti sarà lui l'allenatore capace di svelare al grande calcio e valorizzare Antonio Cassano, che nella carriera di Marotta avrà un posto importante come vedremo più avanti…
- Uno dei primi “maestri” che Marotta riconosce nel mondo del calcio e che ricorderà anni dopo, fu Mario Colantuoni, presidente di quel Varese in cui lo stesso Marotta si forma nel suo primo decennio come dirigente
- Nel 1987 Marotta passa al Monza, che in quegli anni sale dalla C alla B: Marotta rimane nel club brianzolo da cui è appena andato via Adriano Galliani, convinto da Berlusconi a passare al Milan
- Come dirigente del Monza, Marotta perfeziona la vendita dell’attaccante Pierluigi Casiraghi alla Juventus. Un giocatore su cui aveva messo gli occhi anche il Milan proprio di Galliani, che si “accontenterà” di Marco Simone dal Como
- Dopo il Monza e un triennio da direttore generale del Como, accetta l'offerta del Ravenna. In carriera Marotta potrà mettersi sul petto tante medaglie, visti gli attaccanti e i campioni che ha saputo ingaggiare. Ma nella stagione 1993/1994, ce n'è uno molto promettente che porta a Ravenna per giocare in Serie B: si chiama Christian Vieri...
- Nel 1997, Marotta approda all'ambizioso Venezia del presidente Zamparini. La squadra ottiene la promozione in Serie A e l'anno successivo sorprendentemente conquista la salvezza risalendo dall'ultimo posto, grazie anche agli acquisti firmati da Marotta: nerl mercato di gennaio dall'Inter arriva Recoba che firmerà 10 gol in 19 partite
- Nei quoi cinque anni da direttore sportivo del Venezia, Marotta in panchina lavora prima con Novellino e poi con Spalletti (che ritroverà più avanti all'Inter). Tanti i colpi messi a segno, alcuni "esotici" e non tutti fortunati, come nel caso del giapponese Nanami. L'esperienza si concluderà con la retrocessione in B del Venezia
- Prima di quello dell'Inter, c'è un altro nerazzurro nella carriera di Marotta: dal 2000 al 2002 è infatti direttore generale dell'Atalanta del presidente Ruggeri. Tra gli acquisti da segnalare Ventola, tra le cessioni portate a termine quelle dei pezzi pregiati Pelizzoli alla Roma e di Donati e Zenoni al Milan
- Nel 2002 una nuova tappa: la Sampdoria del presidente Riccardo Garrone, dove ritrova in panchina Novellino dopo l’esperienza al Venezia. Con lui dirigente i blucerchiati risalgono in Serie A. Sensazionale per i tempi il colpo messo a segno nel 2007: dal Real Madrid Marotta riporta in Italia Antonio Cassano. E a breve verrà affiancato dal “gemello del gol” Pazzini
- Con Delneri in panchina, la Sampdoria centra uno straordinario quarto posto in campionato che vale l'accesso ai preliminare di Champions League. Un traguardo notevole per Marotta, che al termine della stagione annuncia l'addio e si prepara a una nuova sfida: la Juventus
- Negli anni di Genova, nasce anche la collaborazione con Fabio Paratici, dirigente trentenne che negli anni genovesi di Marotta arriva in blucerchiato iniziando da capo degli osservatori e finendo come direttore sportivo. Prima di seguire -con grande disappunto del presidente Garrone- Marotta alla Juve. Insieme porteranno a termine una serie di colpi di mercato davvero notevoli
- Nel giugno del 2010, si trasferisce alla Juve portandosi dalla Samp anche Paratici e l’allenatore Delneri. Barzagli è tra i primi colpi ma l’inizio non sarà fortunato: la Juve chiuderà al settimo posto
- L’anno successivo, il 2011/2012, la musica cambia. Salutato Delneri, in panchina arriva Antonio Conte, che riporta lo scudetto a Torino. È il primo nella carriera di Marotta, che da direttore generale è nel frattempo diventato amministratore delegato
- Il primo scudetto è figlio anche delle scelte di mercato, che portano a Torino il cileno Vidal e Andrea Pirlo. Il centrocampista lascia il Milan e arriva alla Juve a parametro zero. Uno dei grandi colpi di Marotta, che porterà alla Juve anche Tevez e poi (sempre a parametro zero) anche Pogba
- Nell'estate del 2012, in squadra arriva il giovane Paul Pogba: preso a parametro zero dallo United, il francese quattro anni dopo verrà poi rivenduto allo stesso club di Manchester con una plusvalenza monstre, per la cifra di 105 milioni di euro. Un tesoretto investito sul mercato per un colpo sensazionale: 90 milioni e Gonzalo Higuain viene strappato al Napoli
- L'era Marotta alla Juve si chiude poco dopo l'acquisto che fa più rumore: nell'estate del 2018 dal Real Madrid arriva Cristiano Ronaldo. Una trattativa ideata e portata avanti da Paratici: sarà infatti lui a sedere a fianco del portoghese nella conferenza di presentazione, non Marotta o Agnelli.
- Dopo otto anni, nell’autunno del 2018 si chiude dunque l’era Marotta. Con Conte e Allegri (scelto come successore di Antonio) in panchina, il palmares juventino di “Beppe” è notevole: sette scudetti, 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane e due finali di Champions raggiunte
- La vacanza contrattuale di Marotta non dura però molto: nel dicembre del 2018, viene già chiamato dall’Inter e poi nominato amministratore delegato per l’area sportiva dal presidente Steven Zhang. In quel momento l’allenatore è Spalletti (già incrociato senza fortuna al Venezia), che a fine stagione verrà esonerato. Al suo posto, Marotta sceglie ancora Conte
- Il grande colpo per la nuova Inter di Conte arriva dallo United: per 74 milioni di euro, Romelu Lukaku diventa nerazzurro. Secondo posto e finale di Europa League il primo anno, scudetto al secondo anche grazie all’acquisto di Hakimi. Sia Lukaku che Hakimi verranno poi venduti al termine di quella stagione, rispettivamente per 115 milioni al Chelsea e oltre 60 al Psg
- Sulla scia dei colpi Pirlo e Pogba con la Juve, Marotta ha continuato con successo a prendere calciatori a parametro zero anche all'Inter: gli ultimissimi sono stati Taremi e Zielinski, prima notevoli gli ingaggi di Onana e Thuram, passando per Calhanoglu fino a Mkhitaryan
- Il resto è storia recente: dal ritorno in finale di Champions, poi persa un anno fa contro il City, al campionato di quest’anno dominato che ha portato al ventesimo scudetto e alla seconda stella
- Alla fine di maggio, l'Inter passa dalle mani di Zhang al fondo americano Oaktree. A Marotta, molto stimato dai manager della nuova proprietà, viene subito riconosciuto il grande lavoro svolto e viene riconfermato
- Infine, la nomina a presidente dell'Inter da parte del nuovo consiglio di amministrazione riunito per la prima volta dopo il cambio di proprietà. "Grazie Oaktree per la fiducia dimostrata - le prime parole di Marotta nel nuovo ruolo - E' un riconoscimento del fantastico lavoro svolto dalle molte persone che hanno gestito il club negli ultimi tre anni. Sono orgoglioso di far parte dell'Inter"
- Sono passati 46 anni, da quel primo incarico nel 1978 come osservatore del Varese. Una carriera fatta di vittorie, trofei e colpi di mercato, attraverso nove club. E un nuovo capitolo che a 67 anni, per lui, inizia adesso. Dopo Moratti, passando per Thohir e Zhang, a Marotta